Mi attingo al bagno e noto subito un alone preoccupante. Quando penso sudo e fortuna vuole che non avessi emanato nessun tipo di odore sgradevole. Dopo essermi lavato le mani, mi contorco in una posizione innaturale al fine di posare il getto del asciugatore sulle mie ascelle. Dopo aver finito, mi guardo allo specchio e noto la mia evidente tensione dipinta sul volto. Ogni volta che c'è una possibilità di spezzare la mia routine vado in trance, sicuramente per Svevo sarei stato un ottimo personaggio per le sue poesie. Smetto di pensare ed esco dal bagno.
Al mio tavolo non era più presente la birra, tutto secondo il piano, adesso toccava a me. Mi giro in direzione bancone e inizio con lenti passi ad avanzare. La mia principale preoccupazione era dovuta al ritorno dell'alone sotto le ascelle, stavolta con odore sgradevole integrato. Tuttavia, quando sono in procinto di sedermi per "litigare" con Roberto, ecco che il ricordo riemerge più forte che mai. Una storia che viaggia alla velocità della luce si compone nella mia testa, e tutto torna chiaro. Silvia, cazzo Silvia, la ragazza dell'estate a cui ho fatto il filo per più di un mese due anni fa . Ero innamorato pazzo di lei, ancora oggi non me ne capacito. Eppure non feci nulla per dimostrarglielo ma ancor peggio, come era possibile una tale dimenticanza? La mia testa ha cancellato un ricordo così vivo ed attuale considerando il lasso di tempo essenzialmente breve. La guardavo sempre, era l'unica cosa che la mia mente mi permetteva, vietato prendere iniziativa. La tensione ovviamente è cresciuta a dismisura ma sento di aver ottenuto un coraggio interno mai sentito prima. Ora tocca a me e dimostrarmi quanto valgo.
Roberto è davanti al bancone che mi guarda ed aspetta un mio "rimprovero". Eppure, mi siedo e ordino cortesemente un'altra birra. Nessun stratagemma, voglio essere naturale e fare ciò che mi sento realmente di fare, coraggio permettendo. Dopo la richiesta, Roberto mi guarda stupido e mi serve la mia solita birra artigianale. Mi giro e la vedo perfettamente: occhi blu celeste e seni perfettamente visibili, adesso ricordo anche il motivo di tale amore. Ricordo perfettamente anche le spalle minute e la forma della testa proporzionale al corpo. I pensieri, spesso erotici fatti su di lei sono vivi e presenti nella mia testa, come un macchinario appena attivato da un generatore. Ecco cos'è la mia testa, un' intermittenza, un perenne chiaroscuro. Da un estremo all'altro senza speranza di trovare una mediazione. D'altronde, bisogna essere capaci di accettare sé stessi ed esaltare le proprie caratteristiche a nostro piacimento. Mai come adesso, spezzare il ghiaccio mi sembra una cosa abituale:
NATHAN "Non avrei mai pensato di rivederti qui."
Effetto sorpresa, in teoria funziona sempre.
SILVIA" Scusi il mio oblio, ma lei chi è?"
Non poteva andare peggio, oltre che non riconoscermi mi sta pure dando del lei senza un apparente motivo. Non ho 50 anni e penso di portare bene i miei 26 anni, magari pura cortesia ed educazione ma la cosa mi rattrista. Tento di rispolverarle la mente:
NATHAN"Sono Nathan, ci siamo incontrati ad Alassio due anni fa per più di un mese."
SILVIA" Alassio dici... Adesso ricordo! Però devo essere sincera, non mi ricordo totalmente di te."
Non so bene come interpretare la situazione, sono un mix di delusione e magra consolazione. D'altronde ha già rimosso il lei, e ciò fa questa discussione meno formale.
NATHAN"Le nostre compagnie si incontravano sovente all'angolo di Via Giuseppe Mazzini. Da lì, andavamo diretti in centro o in discoteca."
SILVIA"Certo lo ricordo, eravamo tantissimi ogni volta."
Tantissimi ma i miei occhi erano esclusivamente su di te. Eravamo ogni sera 20 persone, 13 ragazzi e 7 ragazze tutte molto carine. Io ero timidissimo in quel periodo, non osavo interagire con nessuno tranne che con i miei amici di lunga data. Ricordo con gran fallimento quell'estate, non tanto per il divertimento presente, quanto per la mia mancanza d'iniziativa e la mia inettitudine che sovrastava qualsiasi possibilità relazionale. Mi baciai con due ragazze in discoteca quell'estate mentre i miei amici raccontavano le loro sedute terapeutiche di sesso favoloso. Cerco di abbozzare qualche discorso generico:
NATHAN" Come mai sei qui a Rivoli? Ti ha catturato l'estetica del pub?"
SILVIA" No in realtà sono qui per motivi di lavoro e questo pub era il più vicino dal mio hotel."
Constato l'idea che se esistessero cinquanta numeri vincenti su cento, io giocherei gli altri cinquanta. Lei è palesemente disinteressata ma non demordo, non adesso:
NATHAN"Beh capisco, che lavoro fai?"
SILVIA"Responsabile delle pubbliche relazioni della Anders s.p.a, spesso mi ritrovo in giro per il mondo."
NATHAN" Una sorta di manager? "
SILVIA "Esatto, più rappresentativo che gestionale."
E ci credo, con quelle forme. Tuttavia, non la trovo proprio adatta a quel ruolo, almeno a primo impatto.
NATHAN" Avevo letto qualche articolo sulla Anders molto interessanti, sopratutto sul gestore di cui non ricordo il nome."
SILVIA" Il capo è mio padre, Giulio Bannati."
L'Anders è una società che crea macchinari di prima generazione per le imprese industriali di tutto il mondo. Non un luogo prettamente femminile e adesso comprendo il motivo del suo incarico; la raccomandazione. Fortunatamente, la discussione è diventata molto più scorrevole e stimolo il suo dialogo:
NATHAN"Ah wow, ti piace come lavoro?"
SILVIA"Beh, è l'azienda di mio padre e sono figlia unica, ho l'obbligo di succedergli quando non ci sarà più. Gradimento o no, quello è il mio futuro."
D'altronde esser raccomandati ha i suoi pro e i suoi contro. La bretella destra del suo top si è spostata nella stessa direzione e il suo seno è leggermente più visibile. Non devo cader nel tranello di osservarlo a lungo o rischio di perdere ogni minima possibilità. Cerco una via per cambiare discorso:
NATHAN"Capisco... Ma dovresti esser libera di scegliere nella vita, tutti noi abbiamo la possibilità di dire no, anche di fronte alla scelta che riteniamo giusta. Io, per esempio, ho diffidato dai pregiudizi rivolti al mondo del giornalismo e ne ho tratto beneficio."
SILVIA"Scusami, vado un attimo in bagno."
Probabilmente sono stato troppo filosofico o non ha tratto un collegamento tra la mia e la sua situazione, ,magari ha ritenuto noiosa la discussione ed ha deciso di andarsene. Forse però, è tutto frutto della mia creativa immaginazione. Sto sudando.
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Unicità
Short StoryNathan è un giornalista sportivo italo-americano che soffre tremendamente i turni estenuanti di lavoro. Tuttavia, dopo una tappa al suo bar preferito, scoprirà che anche una routine monotona come la sua,può essere spezzata. Parte 2: Nathan decide di...