Lei corse in sua direzione, totalmente in preda a quella situazione che sembrava paradossale. L'uomo che più era riuscito a farla evadere da quel vortice di merda che chiamava vita. Quei occhi, piccoli e tondi, la osservavano increduli. Non aveva pensato a come lui avrebbe reagito, dubitava avesse un'altra lei. Sovente lo cercava su Instagram, senza vedere mai particolari aggiornamenti. Un ragazzo nella tempesta, così semplice e voglioso di darle amore, come quella sera. Avrebbe sempre voluto scrivergli, rimanere in quella stanza a e passare con lui il resto della vita, fottersene del padre, del ragazzo e di quel lavoraccio in cui era più importante farsi vedere che farsi valere. E quella notte, come dimenticarla. Mi aveva toccata in quel modo così docile, i baci sul collo pieni di calore, gli occhi che si schiudevano lasciando spazio all'emozione. Lui era riuscito a farla sentire donna, lui l'aveva trattata da donna. Per una volta nella sua esistenza si era sentita partecipe diretta delle sue scelte, che quel momento lo voleva lei e non qualcun'altro. Nelle sue infinite simulazioni di orgasmi con Nick, spesso aveva pensato al ricordo di Nathan. Lì veniva e sorrideva felice, tanto lui non sarebbe mai entrato nella sua psiche. Per quanto sapesse che la relazione fosse una merda, immaginare la sollevava. Si trovava davanti a quella figura, con la forza in un palmo della mano, nell'altro la voglia di buttarsi addosso alle sue braccia. Quello che aveva fatto ai danni di Nicolò era deplorevole, un gesto non del Nathan che aveva conosciuto, ma per quanto potesse pensarlo si erano parlati un giorno, confidatosi certo tanto. Certo, quando ti innamori anche per una sola sera trovi una connessione che va al di fuori delle semplici parole. Io e lui conoscevamo, avevamo comunicato in questi tre anni senza saperlo, legati ad un ricordo che non si sarebbe mai rianimato.
Lui era immobile, dinanzi a quella figura che tanto aveva desiderato in quel lasso di tempo, che a Nathan parve infinito. Era bellissima, diversa dall'ultima volta ma bellissima. Era vestita totalmente di nero, il contrasto con il biondo dei suoi capelli e il blu cobalto dei suoi occhi era intenso. Cavolo che splendore. La vide scendere le scale, tentò di venirle incontro senza sembrare un imbranato, ma venne fermato da un muro illusorio. Era totalmente congelato, fu lei a svegliarlo dal torpore dei suoi pensieri:
"Nathan io e te dobbiamo parlare." secca e autorevole, pensò lei.
"C-certo." lui balbettava come un cretino.
Ripreso dalla dinamica, lui si avviò nel retro e lei la seguì. Era impossibile pensare lucidamente. Nella sua vita monotona, poche cose lo avevano emozionato, avevano spezzato quel flusso di eventi ripetitivo. Oggi due forbici avevano tagliato la linea, prima l'articolo e adesso lei. Quando una persona piena di ricordi ne rianima uno, direttamente o indirettamente, vive lo stato massimo di adrenalina. Solo che doveva gestirlo, non doveva sembrare impacciato.
Si spostarono e quasi Nathan cadde sul gradino rialzato che portava allo sterrato. Lui accennò a sedersi ma lei sembrava irremovibile, e lui la seguì di conseguenza. Rimasero in piedi.
"Non mi aspettavo potessi fare una roba del genere" dritta al punto. entrambi sapevano a cosa lei stava alludendo.
Venne colto da un leggero sobbalzo. Che scemo, secondo te perché la ragazza dello stronzo che hai infamato esattamente qualche ora prima dovrebbe venire direttamente nel luogo in cui lavori? è stato superficiale.
"Ho fatto solo quello che andava fatto o vuoi dirmi che ciò ho scritto è falso?"
"A me non fruga nulla se sia vero o falso Nathan (che male dirglielo in quel modo), hai danneggiato l'azienda con cui siamo in sinergia da anni. L'85% dei macchinari che utilizzano sono presi direttamente da noi e questo lo sapevi. Sei stato arrogante ed esuberante, lo hai fatto esclusivamente per scopi personali"
"Cosa cerchi di dirmi esattamente? Io sono un giornalista ed ho l'obbligo di dire la verità" Ormai lui stava raccogliendo quei pochi pezzi d'animo che gli erano rimasti. Aveva aspettato tre anni per quello.
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Unicità
Short StoryNathan è un giornalista sportivo italo-americano che soffre tremendamente i turni estenuanti di lavoro. Tuttavia, dopo una tappa al suo bar preferito, scoprirà che anche una routine monotona come la sua,può essere spezzata. Parte 2: Nathan decide di...