Si svegliò come di consueto alle tre per fare la sua pisciata notturna. Alzandosi, sentì la mente incredibilmente attiva, tutti i suoi movimenti erano incredibilmente reattivi. Camminò dritto al bagno, che stava nella zona laterale in confronto alla sua camera da letto, si abbassò il pigiama e fece quello che doveva fare. Tornando nel letto capì subito che non si sarebbe riaddormentato facilmente.Si rigirò per mezz'ora, finendo per rassegnarsi. Decise che con quella ispirazione era giusto scrivere una poesia, quasi a scacciare ciò che gli balenava nella testa. Andò nel salotto, accese le uniche lampade della stanza ed aprì il laptop. Cliccò sull'icona con la "A" che sotto recitava "Alidicarta" e si aprì immediatamente il sito. Fece login con le sue credenziali, cliccò sulla sezione aggiungi testo e in pochi secondi ne elaborò una prima
"Se l'intimità fosse concreta
sarebbe l'unione dei nostri corpi
che mentre si destreggiano
perdono la loro rispettiva appartenenza."La pubblicò ignorando l'orario tardivo, che ovviamente non gli avrebbe giovato in termini di visite. Quella poesia doveva essere scritta e pubblicata in quel momento.
*notifica*
Un'icona nel suo computer brilla rispetto alle altre, è quella delle mail. Un dettaglio lo stupisce in particolare: non può essere la sua mail personale. Quella ormai era piena di pubblicità di ogni sito in cui si era iscritto, tempo addietro. Aveva disattivato le notifiche perchè ne riceveva circa 20 all'ora. Poteva essere solo la casella di posta aziendale. Ma chi poteva essere? Giulio non sforava la mezza e nessun parente conosceva quella mail. Aveva solo un modo per scoprirlo. Ci cliccò sopra e rabbrividì al contenuto che recitava:
"Il tuo richiamo di battaglia è stato subdolo, ti consiglio vivamente di cancellare quella merda di articolo. Non metterti dentro cose che non ti riguardano, è un consiglio da amico mio caro amico sfigatello. Ho saputo che silvia è venuta da te oggi, non ha resistito a spalarti quella merda che tanto meriti. Eri e rimani un fallito, sparisci pidocchio."
P.s ricordati di spegnere la luce prima di andare a dormire.
Si alzò in fretta e furia, chiuse tutte le serrande del suo alloggio. Fece scattare le due serrature della porta ed estrapolò dalla cucina il coltello più affilato che avesse. Doveva essere razionale. Prese una tazza, si fece una tisana al ciliegio e si sedette di nuovo nella sua postazione. Rilesse un paio di volte la lettere, piena di ingiurie e frasi sconnesse. Raccolse dal mobiletto in cui teneva i suoi effetti personali il suo taccuino ed annotò. Primo, la persona in questione ha scritto la lettera di conto suo, probabilmente Nicolò. "Ti consiglio vivamente" in caso lo avessero scritto in famiglia sarebbe stato "Ti consigliamo vivamente". Poi il suo intento era chiaramente provocare, un utilizzo estenuante dell'offesa personale ne è testimone. Nathan continuava a scrivere, ogni singola parola che il cervello elaborava. Mettere silvia nella lettere estendeva solamente la provocazione, sebbene un pizzico di verità ci fosse. Terzo, incutere timore. Era stato davvero nei pressi di casa sua? certo, sennò avrebbe perso tutta la sua credibilità. Prima di dormire Nat spegneva sempre le luci, solo ora erano accese. Era passata solo mezz'ora dalla pisciata notturna, in questo lasso di tempo ha scritto la mail. La questione si sporgeva da un altro lato : perchè era lì, per un agguato? aveva percorso decine di chilometri per vedere se aveva la lampada accesa di notte. Non aveva senso. Infine, la domanda per lui più straziante: cancellerà la mail? Si era fatto coraggio e aveva ignorato i segnali di preavviso di Silvia, ma adesso la sua posizione barcollava. Quelli erano pericolosi, ma non lo avrebbero mai attaccato, visto che qualsiasi danno verrebbe ricondotto a loro. Però era certo di una cosa, in quella casa non era al sicuro.
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Unicità
ContoNathan è un giornalista sportivo italo-americano che soffre tremendamente i turni estenuanti di lavoro. Tuttavia, dopo una tappa al suo bar preferito, scoprirà che anche una routine monotona come la sua,può essere spezzata. Parte 2: Nathan decide di...