Peter e Trilly

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5 febbraio 2011

"Se ne sono andati. Non ci credo" mormora Louis, dopo aver chiuso la porta di casa e aver raggiunto Harry in cucina. Lo sorprende a lavare l'ultimo bicchiere e lo abbraccia da dietro, poggiando il mento sulla sua spalla. "Se fossero rimasti cinque minuti in più, avrebbero distrutto casa."

Harry si lascia andare ad un sorriso, mentre poggia la nuca contro la sua spalla. "Lou, non abbiamo neanche un mobile, cosa avrebbero distrutto? Stasera dobbiamo dormire a terra."

"Non è vero! Abbiamo un materasso, ci manca solo un pezzo di legno su cui appoggiarlo."

"Dormiremo a terra, sul materasso" ripete Harry, posando il bicchiere e chiudendo la fontana. Poi si gira tra le braccia di Louis e gli sorride. "Però sono felice. Ho diciassette anni e vivo da solo, Lou."

"Ti piace proprio dirlo, eh?" lo prende in giro Louis, riferendosi al fatto che qualche giorno fa il suo ragazzo ha compiuto gli anni. "E poi non vivi da solo, vivi con me."

"Sì, intendevo dire senza genitori, lo sai - " Harry si blocca quando, all'improvviso, su di loro cala un buio improvviso. Sentono i vari allarmi degli elettrodomestici: il telefono di casa che si stacca, il frigorifero che si spegne e il cellulare in carica sul mobile della cucina che si illumina, avvertendo che il cavo di alimentazione non è più in uso. "Lou. Oddio, che succede?" chiede Harry, stringendo un po' più forte il suo ragazzo.

"Calma, amore. È andata via la corrente" risponde Louis, accarezzandolo velocemente e prendendogli la mano per portarlo fuori dalla cucina, fino al soggiorno dove hanno una grande finestra che è la loro unica fonte di luce in questo momento. La prima cosa che notano, però, è che solo la luce della luna illumina fiocamente la stanza, perché il resto dei palazzi ha lo stesso problema. "Ok, bene, penso che ci sia un blackout in zona."

Harry annuisce, guardandosi intorno e cercando di farsi venire qualche idea. Lui e Louis si sono trasferiti solo oggi nella casa nuova e sì, sono stati degli ottimi padroni questa sera con Niall, Zayn e Liam che sono passati a trovarli per inaugurare questo posto a modo loro, ma ora che hanno a che fare con la prima (anche se piccola) difficoltà, Harry vuole rendersi utile in qualche modo. Non ha più i suoi genitori su cui contare per questo e non vuole addossare a Louis tutte le responsabilità.

"Ho portato delle candele" gli dice. "Qualche giorno fa, durante il trasloco, ho portato qui un numero incredibile di candele perché a casa mia eravamo abituati ad averne tante proprio per queste situazioni."

"Oh, grande Haz. Ti faccio luce con la torcia del telefono."

Vanno in una delle camere con gli scatoloni a cercare le candele, una volta trovate tornano in soggiorno - dove hanno sistemato il materasso per il momento, perché è l'unica stanza pulita e non volevano sporcarlo - e sistemano le candele in punti strategici della stanza.

Quando finalmente il soggiorno ha ripreso luce, Harry e Louis tornano a rilassarsi stendendosi sul materasso che è al centro della stanza. "Bene, il blackout durante il nostro primo giorno qui. È andata alla grande, no?" dice Louis ridendo.

"Non fa niente, Lou. Abbiamo una casa nostra, ti rendi conto?"

"Non è proprio nostra ma sì, mi rendo conto Haz" sospira, godendosi il profumo nuovo di questo posto, la luce fioca delle candele attorno a loro, lo spazio incredibile da cui sono circondati. "Quanto ci hanno preso in giro i ragazzi? Dicono che sembriamo sposati."

Harry sorride alla sola idea, facendosi più vicino a Louis e poggiando la testa sulla sua spalla. "Un giorno magari lo saremo."

"Non dire una cosa del genere troppo forte, Harry, se ti sente mia sorella ti uccide. O uccide me per poter essere al mio posto."

The Way It EndsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora