Il gioco del silenzio

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1° febbraio 2013

Harry è seduto fuori al balcone del luogo in cui ha deciso di festeggiare gli anni. Ha dato una festa con tutti i suoi amici ed è stata una serata bellissima, ma dopo ore di risate e di musica, ha sentito l'esigenza di uscire qui a prendere un po' d'aria.

Il suo momento di solitudine ha comunque vita breve, perché dopo circa un paio di minuti, sente delle braccia scivolare lungo i suoi fianchi e qualcuno poggiarsi alla sua spalla. Non ha bisogno di voltarsi per capire di chi si tratta, sa riconoscere il suo tocco e il suo profumo. La sua delicatezza e il suo modo di fare. "Il mio bambino sta diventando grande. Stai diventando più alto di me, questa cosa non va bene."

Harry sospira un po', poggiando tempia contro la sua. "Questi tre anni sono volati, Lou."

"Lo so."

"Allo stesso tempo mi sono sembrati un secolo. Sono cambiate così tante cose..." aggiunge Harry. "Mi sento come se avessi vissuto cento vite eppure ho soli diciannove anni."

Louis lo lascia andare lentamente, parandosi davanti a lui e sistemandogli il colletto della camicia blu con i cuoricini che ha scelto di indossare per stasera. Il suo piccolo, adorabile Harry. "Voglio portarti a fare un viaggio per il tuo compleanno. Cioè, lo so che è oggi, ma potremmo continuare i festeggiamenti in qualche località esotica. Voglio vederti nudo tutto il giorno sulla spiaggia..."

Harry avverte un nodo formarsi nella gola quando sente Louis dirgli queste cose. Sarebbe troppo bello per essere vero. Partire, da soli, andare dappertutto e comportarsi come due ragazzi innamorati della loro età. Non lo possono fare ora e forse non lo potranno fare mai.

"Ehi" sussurra Louis, facendo scivolare una mano tra i suoi capelli. "Piccolo."

Harry non sta piangendo eppure per Louis è come se lo stesse già facendo.

"So che l'ultimo anno è stato tremendo" riprende Louis, perché non ha bisogno di sapere quello che gli sta passando per la testa. Lui lo conosce meglio di se stesso. "Però Haz, io ti amo da morire. E l'amore non è sempre bello, le relazioni possono vivere momenti come questi... voglio dire, non proprio come questi perché noi siamo un caso eccezionale, ma gli ostacoli ci sono sempre e bisogna saperli superare. Io ho voglia di farlo, Harry. Voglio superare qualsiasi cosa pur di non perderti, mi hai capito?"

Harry annuisce e non dice niente, mentre scivola tra le sue braccia perché è così stanco di essere forte, di fare l'adulto, di fingere che non gli importi niente di sacrificarsi così tanto e di vedere l'uomo che ama andare in giro con un'altra donna. Anche lui ci ha provato, anche lui per un periodo è stato coinvolto in una cosa del genere, ma non è riuscito ad andare avanti per tutto questo tempo come sta facendo Louis. Si sente così poco tagliato per tutte queste bugie. E ha paura, perché Louis sembra conviverci benissimo, oramai.

Ma Louis ha ragione.

Si amano da morire e dovranno superare tutto pur di rimanere insieme.


***


Sono in aereo, seduti ai lati opposti e Louis continua a fissare Harry, che tiene lo sguardo perso fuori dal finestrino e le AirPods che lo isolano dal resto del gruppo. E Louis odia, detesta non poter andare da lui, trascinarlo fuori dai suoi pensieri e confortarlo come faceva tanti anni fa, ma si è ripromesso di lasciargli spazio in questi giorni che sono stati così terribili per lui.

Harry ha trascorso la parte restante della loro settimana a Londra trascinandosi da un impegno all'altro, cercando di spegnere e mettere tutto da parte solo in occasione dei concerti che si sono tenuti nella loro città del cuore. Eppure neanche tutta quella carica, neanche tutto quell'amore, è servito a curare il suo cuore spezzato. E Louis non sa davvero cosa fare.

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