Un'altra settimana nel mio piccolo pezzo di paradiso è volata ed anche la terza puntata è trascorsa serena. Ci hanno lasciati, però, Mirko e Kandy facendo spazio a due nuovi allievi: Dario e Giacomo. Per quanto riguarda la mia esibizione ho ballato con più anima, l'ho percepito eppure non sono ancora soddisfatta, non come vorrei. Tornata in casetta getto all'aria le mie cose e mi ritiro con Alex, Albe e Elisabetta nel giardino sul retro. Parliamo del più e del meno confrontandoci sulle nostre esibizioni:
"Comunque Emmina hai ballato molto bene oggi" mi dice Albe mentre si fa spazio accanto a me sulla panchina.
"Si, meglio dell'altra volta ma non sono soddisfatta." Mi incupisco leggermente e Alex lo nota facendomi cenno di entrare dentro con lui:
"Cos'hai?" Mi chiede il mio amico, preoccupato "Ma, niente di che: sono perfezionista lo sai" copro il viso celando la tristezza che stava cadendo sui miei occhi. "Si, lo so come so anche che sei una gran bugiarda quando vuoi"
Alzo lo sguardo e mi viene istintivo abbracciarlo: lui per me è un fratello, non ho mai conosciuto una persona così, qualcuno che mi capisse come mi capisce lui.
"Ehi, non abbracciarmi troppo che poi ti innamori" Mi stacco un po' solo per mostrargli la mia espressione contrariata per poi fiondarmi nuovamente tra le sue braccia.
In quel momento scorgo con la coda dell'occhio la figura di Luigi che ci affianca e poi si allontana dirigendosi verso la camera. "E di lui, che mi dici?" Mi interroga Alex "Cosa?" Rispondo fingendo di non capire
"Cosa?" Ripete scimmiottando la mia voce in modo ironico e io in risposta lo spingo via. "Beh, è carino. Stop"
Che falsa Emma, falsissima.
"Carina sei tu, quando parli di lui"
Rimango pietrificata e non proferisco parola per un po' cosi Alex decide di lasciare perdere e mi lascia con un minaccioso "Ne riparleremo presto"
Per tutta la sera non faccio altro che pensare alle parole del mio amico:
forse in me sta crescendo qualcosa, un sentimento che seppur piccolissimo rimane pur sempre un sentimento.
Ma no, siamo ad Amici non a un sito di incontri: diamoci un contegno.
Arriva il momento della cena: mangiamo tranquilli e io parlo animatamente con Dario, il nuovo arrivato. Mi piace molto: è un ragazzo carino ed educato e poi le sue imitazioni mi fanno morire dal ridere. Tutto scorre tranquillo finché non mi accorgo dell'assenza di qualcuno: Luigi non c'è, non si è mai seduto al tavolo quindi probabilmente non ha cenato, cosa non da lui. Appena realizzo il tutto interrompo la conversazione con il ballerino e mi dirigo nella camera di Luigi. Lo trovo sul pavimento: cuffie alle orecchie e un'espressione tutt'altro che allegra. "Non ceni?"
Dico avanzando verso di lui ma quest'ultimo non risponde e si limita a squadrarmi con freddezza per qualche secondo.
"Ok, ho capito sparisco" apro la porta sperando di essere fermata da lui e così succede: "Parlavi di me?" Non mi volto e continuo a fissare la parete senza comprendere le parole del cantante
"Cosa intendi?" Lui sbuffa leggermente e si toglie le cuffie avvicinandosi impulsivamente a me
"Quando eri con Alex, stavi parlando di me?" Mi guarda attentamente negli occhi mentre io fisso il centro del suo volto: il contatto visivo che si instaura tra me e lui mi mette sempre a disagio. Sono seriamente preoccupata che abbia sentito le parole di Alex quindi mi affretto a negare tutto:
"Perché avrei dovuto parlare di te con lui? Sei il centro del mondo per caso?"
Volevo essere scherzosa come mio solito ma ho sputato solo arroganza, infatti Luigi si allontana deluso e ritorna nel suo angolino mimando con le labbra un: "Lascia perdere".
"Puoi evitare di liquidarmi così e spiegarti meglio?" Sono stufa di essere trattata da lui come una ma bambolina con cui gioca solo quando gli conviene. Luigi non si sposta di un millimetro ma alza il tono della voce
"Emma puoi uscire dalla stanza, per favore?" Mi ritrovo travolta dalla sua cattiveria
"Scusa se mi sono preoccupata per te, non succederà più"
Mi chiudo la porta alle spalle stanca e arrabbiata: ogni volta le nostre conversazioni si chiudono così e finiamo per non dirci mai quello che pensiamo davvero. Chissà se ha capito...
Quando mi ritiro in camera la prima cosa che faccio è gettarmi a peso morto sul materasso e pensare alla discussione avvenuta col cantante.
La mia testa sprofonda nel cuscino mentre le mie braccia lo stringono con forza: sarei rimasta così per ore se solo non avessi sentito qualcosa incastrarsi tra le mie dita. Mi tiro su e butto all'aria il cuscino: è quello che penso? Un altro bigliettino. Lo apro di fretta curiosa di leggere le nuove parole del mio "anonimo". Sono impresse sulla carta lettere grandi e ben visibili proprio come la prima volta.
"Lo sai chi sono, te ne accorgi quando parlo di te" Wow. Non so cosa pensare, so solo che vorrei con tutta me stessa che questo anonimo sia Luigi. Mi rimprovero subito da sola: mi ha trattata in modo pessimo non merita di essere il protagonista di tutti i miei pensieri. Prima di riporre il bigliettino nel cassetto noto che c'è altro da leggere: si tratta di una piccola scritta, quasi impercettibile, posizionata nell'angolo del foglio che dice
"L'ultima goccia".
Finalmente questo ammiratore segreto ha un nome ed ora sono più confusa di prima.~ 𝑺𝒑𝒂𝒛𝒊𝒐 𝒂𝒖𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 ~
Ehilà! Spero che la storia ti stia piacendo. Ecco tornato l'ammiratore che sembra aver scelto un nome abbastanza strano: "l'ultima goccia" Secondo voi cosa significa?
Al prossimo capitolo! ♡
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L'ultima goccia ♡
أدب المراهقين"Non ho più paura: tu sei il mio mare in tempesta e voglio cavalcare tutte le onde, una ad una "