"Emma, dammi segnali di vita, EMMA!" C'è Sere che mi scuote violentemente tentando invano di svegliarmi ma evidentemente non ha ben capito le mie intenzioni di stamattina.
"Tu non hai capito proprio niente, io da qui non mi muovo" dico con la bocca impastata e la faccia sprofondata nel cuscino.
"Hai intenzione di rovinarti la giornata per una stupida discussione, davvero?"
Mi volto verso di lei guardandola con disappunto
"Non è per quello è che... non sono in vena"
"Certo, quindi io adesso vado dal Maestro Montesso e gli spiego che tu non sei venuta a lezione perché non eri in vena? Su alzati e pure in fretta" Sbuffo rumorosamente e trascino il mio corpo fuori dalle coperte. Mi reco in cucina e incontro Luca che girovaga allegro per la casetta col suo cappuccino:
"Buongiorno fiorellino" lo squadro per mezzo secondo senza proferire parola per poi versarmi una tazzina di caffè bollente. Il cantante si allontana stranito e riprende a salutare a gran voce gli altri poveri disgraziati finiti sotto le sue grinfie. Poco dopo mi riattivo rendendomi conto di essere effettivamente in ritardo e quindi inizia la mia corsa quotidiana verso la saletta
"Ormai è di routine" dico rivolgendomi a Serena mentre percorriamo velocemente lo stretto corridoio dell'edificio. In giornata vengo chiamata da Maria sulle scalinate per una convocazione: "Emmina"
"Mary, dimmi tutto" "Allora devi ritirare una busta blu: si tratta di un compito che dovrai svolgere durante la settimana. La vai a prendere fuori?"
Mi dirigo all'esterno in fretta e furia tornando soddisfatta con la letterina stretta tra le mani.
"È da parte di Raimondo e dice: in queste settimane ho osservato Emma e mi sembra una ragazza su cui poter lavorare tanto e bene. Credo fortemente nella sua versatilità e adattabilità a stili diversi ed è proprio per questo che ho deciso di affidarle un compito: un passo a due con Mattia."
A queste parole il ballerino latino che si trova alle mie spalle mi tira verso di sé in un abraccio e insieme sorridiamo per l'assegnazione.
"Si tratta di una samba, ovviamente non inserirò elementi di pura tecnica Latina ma ci saranno comunque dei piccoli ostacoli non banali per una ballerina neoclassica e contemporanea. Sono proprio curioso di vedere come funzionerà la coppia Zenzola-Farneti"
Sorrido nuovamente: sono grata per le parole che il maestro ha pronunciato nei miei confronti e spero di non deluderlo.
"Emma, Matti cosa ne pensate?"
"Guarda Maria sono proprio felice di affrontare questa coreografia con Emy perché penso che potrebbe uscirne fuori qualcosa di interessante" osserva Mattia e io continuo il suo discorso
"Sì, sicuramente cercherò di affrontarla nel migliore dei modi dando del mio meglio e soprattutto divertendomi, anche perché come si fa a non divertirsi con la samba?"
Nei giorni successivi io e Matti proviamo moltissimo la coreografia che prevede un affiatamento particolare di cui ancora siamo alla ricerca. Io devo lavorare molto sulla velocità delle gambe e la cosa mi sta mettendo parecchio in difficoltà.
"Emmina, che succede?" Mi chiede Umberto durante una prova vedendomi particolarmente in difficoltà
"Non so, non ci riesco" mi accovaccio sul pavimento distrutta
"Mi sento molto fuori da questo mondo e ho paura di far fare una brutta figura a Mattia" dico con un nodo stretto in gola. Il professionista capendo la situazione si ferma e inizia a consolarmi: "Emma è normale che tutto questo non ti appartenga, è la prima volta che lo fai. Per me la cosa che più devi migliorare in assoluto è questa costante ansia che hai di deludere le persone che ti circondano. Tu non devi dimostrare niente a nessuno se non a te stessa." Gli occhi si bagnano alle parole di Umberto e non posso controllare le lacrime. Questa scuola sta scatenando in me un mix di emozioni contrastanti tirando fuori ansie e paure che non avevo mai affrontato direttamente.
"Io lo so, so che non devo avere paura ma la Celentano, lei è il mio mantra e non posso deluderla, non ancora"
Crollo ripensando alle parole della maestra dette in puntata.
"Sai no che tutto ciò che ti dice è solo uno sprono costante a migliorare proprio perché crede in te più di chiunque altro, vero?"
Rivolgo uno sguardo affranto al professionista e tronco la discussione per evitare un nuovo crollo. La lezione finisce e io vorrei solo confrontarmi nelle parole di mia madre ora più che mai: è a lei che mi aggrappo quando sto per annegare, è il mio porto sicuro, la mia casa. Ma lei non è qui quindi devo darmi forza da sola. Sono distesa sul letto a pancia in su con gli occhi persi e la testa altrove quando sento qualcuno aprire lentamente la porta senza neanche curarsi di bussare.
"Chiunque tu sia va via" urlo senza neanche voltarmi "Anche io?" Girò il capo e vedo lui: capelli leggermente scompigliati, canottiera nera, sguardo puro, intenso e poi quel sorriso, quel maledetto sorriso che ogni volta mi fa dannare. Mi giro velocemente e sorrido spontaneamente ma smorzo subito la risata prima che Luigi se ne accorga.
Il cantante si siede accanto a me e mi fissa per quelle che mi sembrano ore: riesco a scorgere i suoi occhi intensi che tentano di trapelare in me così da scovare le angosce che mi tormentano.
Poco dopo lo vedo alzarsi e girovagare per la stanza giocherellando con le dita prima di prendere parola:
"Scusa" lo sussurra piano quasi vergognandosi di ciò che ha appena detto. Io lo osservo nel modo più neutro e distaccato possibile ma con lui è davvero difficile. "È che non permetto mai a nessuno di entrare nel mio mondo" È sincero come non mai.
"Tranquillo, non invaderò più la tua privacy" Rispondo sperando in una replica da parte sua che, però, tarda ad arrivare "Tu puoi entrare"
Quella frase abbassa completamente le mie difese, come tutto quello che dice d'altronde. Sono costretta a cambiare argomento cosi da evitare l'inevitabile
"La lezione è andata davvero male,comunque" Restiamo a parlarne per un po' finché lui non decide di colpire ancora, stavolta in modo più subdolo:
"Quindi ti sei sentita fuoriluogo?"
"Inadeguata... a te non è mai capitato?"
Lui sorride alla mia domanda senza un apparente motivo "Sempre ma a volte incontri delle persone che ti fanno capire che l'inadeguatezza non esiste. Siamo noi che ci complichiamo sempre tutto"
"Sarà" rispondo vaga "Magari prima o poi incontrerò anch'io quelle persone"
"Magari" risponde di getto il cantante prima di uscire dalla stanza. Mi lascia lì, immobile, pietrificata, senza parole.~ 𝑺𝒑𝒂𝒛𝒊𝒐 𝒂𝒖𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆 ~
Ehilà! Spero che la storia ti stia piacendo. Oggi capitolo bello lungo e intenso quindi non mi dilungo oltre e lascio a voi la parola. Come andrà?
Al prossimo capitolo! ♡
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L'ultima goccia ♡
Fiksi Remaja"Non ho più paura: tu sei il mio mare in tempesta e voglio cavalcare tutte le onde, una ad una "