nessuno potrà averti

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Sono ancora scandalizzata da ciò che ho visto.
Sto male, sempre per lui, sempre.

Sono al duomo con Ale, un po' di tempo, solo per noi finalmente.
Guarda caso c'è Vieri, con quella ragazza di ieri.
Giuro che potrei strappargli i capelli uno ad uno. Voi vi chiederete ma visto che sei sempre con Ale, non credi di essere un po' innamorato di lui? Beh. Non è brutto ammetto, poi ha davvero molto stile, e ha gli occhi verdi, quindi.

<beh allora, dai non farmi ridere> dico scoppiando in un'enorme risata.
Ale mi asseconda ridendo nello stesso modo.

Io entro in una biblioteca, mentre Ale mi aspetta di fuori, visto che vorrei prendere un libro che di sicuro mi piacerà tantissimo, visto che è un romanzo. Credo che lo finirò entro neanche un pomeriggio, sono quelle storie che ti prendono e ti appassionano così tanto che quando finiscono, piangi.

Mentre lo cerco tra i tanti e alti scaffali, sento qualcuno che da dietro, mi sfiora il sedere, e molto delicatamente, sempre da dietro, mi inizia a palpare il seno. Mi giro di scatto e do uno schiaffo, a quel maleducato che si era permesso a toccarmi, che schifo.
Non realizzo che sia stato Vieri.
<ma che cazzo fai, brutto scostumato> urlo in faccia a Vieri.
<dobbiamo chiarire una cosa, e poi ti lascio finalmente stare, Giulia> appena pronuncia il mio nome, mi percorre un brivido per tutta la schiena. <sa-sarebbe?> dico balbettando.
<beh, se non sarò io ad averti, nessuno potrà averti> dice mettendo le mani dietro la mia schiena. <mah, ma smettila, mi hai rotto> dico cercandomi di staccare da lui, ma me lo proibisce. In un gesto veloce prende i miei capelli e lo tira verso il basso, dicendomi all'orecchio <ripeti ciò che ho detto> dice.
<smettila, Vieri> dico io.
<no> dice guardandomi attentamente.
<mi stai rovinando la vita, cazzo> dico urlando così forte che Ale mi sente e corre verso di noi.

<giulia tutto ben-> <stronzo lasciala!> urla contro Vieri, che è davvero tranquillo come non stesse scandendo nulla di tutto ciò.
<hai una ragazza, va da quella e lasciala stare> dice indicando la porta. Non ci posso davvero credere, la persona a cui tengo di più per amicizia, sta litigando per modo di dire con il mio, beh ex?
<basta!> dico tirandomi su, dalla forte presa di Vieri, è diventato davvero bastardo e possessivo, anche se d'altronde non siamo niente. Prendo velocemente Ale e usciamo dalla biblioteca. <cazzo giulia, però!> mi urla Ale. <dovresti denunciarlo, oppure, oppure non so, ma fa qualcosa porca puttana, ti perseguita!> a quelle parole mi fermo e mi volto verso di lui, <so' da sola, che dovrei fare qualcosa, ma non ci riesco> dico con uno guardo sfinito. <io ci sono va bene?> e io faccio cenno con la testa di si, abbracciandolo.

due giorni dopo..

Devo fare un fottuto riepilogo.
Non so più cosa sta succedendo, le cose mi sfuggono di mano ormai. So' solo che devo dimenticarlo è così farò. Stasera andrò a casa di Gaia, dove ci saranno tutti, spero vivamente che lui non ci sia. Ma non mi interessa più.

La sera..

<ciao ragaa> dico abbracciando gaia, per poi salutare tutti con il gesto della mano.
Indosso un vestito arancione perlato con dei tacchi neri, come anche la borsa. Ho fatto i boccoli dopo secoli che non li facevo. Questo outfit mi piace davvero tanto. Il trucco è leggero, un po' di ombretto arancione, mascara, e rossetto color nude.

Mi siedo accanto a Sofia, e iniziamo a parlare di cosa sia successo con Vieri. Spiego tutto, ma proprio tutti i dettagli, voglio che sappiano la verità. Mi ha fatto male, non mi merita, e non merita nessuna lui, deve restar solo, come mi ha fatto sentire a me. <mi dispiace tanto, giuli> mi dice Sofia abbracciandomi.

Sapete immaginare questo? Vedete una persona bellissima che entra nella stanza, ma anche la più cattiva, che vi ha fatto stare male.
Ora sta accadendo a me. Sta entrando anche lui
Ha uno sguardo freddo, zigomi perfetti, ciglia perfette, vestito bene, stronzo dentro.
Ho paura, avete capito bene, io ho paura di lui.
Entra nella stanza salutando tutti, come niente fosse, e con un passo veloce, siede vicino a me.
Non so cosa posso pensare, ma stavolta non mi farò mettere i piedi in testa, mi alzo, per cambiar posto, ma mi blocca, prendendomi per il polso. <LASCIAMI!> urlo davvero forte, e ovviamente mi sentono tutte le persone che ci sono. <STA ZITTA! NON È SUCCESSO NIENTE FATEVI I CAZZI VOSTRI> dice alzando la voce alle persone nella stanza.
Sofia, non sgancia lo sguardo su di me, sono poi sicura così, almeno ci sarà lei.

<smettila, smettila, ti prego> dico versando delle lacrime, che mi rigano le guance,  e facendo diventare la mia voce, sempre di più un brusio. <so' che sei stanca mami> dice sussurandomelo all'orecchio, <no, no che non lo sai, non voglio ricadere in questa trappola che stai escogitando, di nuovo> dico fissando il pavimento. <per te c'è stato qualcosa> fa una pausa e continua dicendo <tra di noi?> dice alzando la sguardo verso i miei occhi, per poi guardare il seno, a quel gesto alzo il vestito, è noto che lui alza lo sguardo nuovamente, <certo che lo credo> gli dico. Mi fissa senza dire nulla, ho paura di ciò che può dire lui.

Per lui non c'è stato niente?

Non vorrei pensarlo, ma forse è così.

Si alza, e va a ballare. Io non lo capirò, mai lo capirò. Va bene così, va tutto bene, devo solo divertirmi e bere.

Ho bevuto 4 bicchieri di vodka, e sto già perdendo il controllo di me stessa. Ballo come non ho mai fatto, d'altronde è la prima volta che l'assaggio.

La mattina...

Mi sveglio in un luogo che non conosco.
Noto che indosso dei boxer,e una maglia non mia. La stanza è semplice, ma non capisco.

Solo adesso faccio caso, alla persona che stava nel letto matrimoniale con me, e riconosco subito che sia. Vieri. Vorrà dire solo una cosa mi ha visto nuda, per mettermi questa roba a dosso, visto che il reggiseno è appoggiato sulla sedia, come tutti i miei vestiti. Non ci sono bustine di preservativi in giro, quindi menomale non abbiam fatto nulla.

<non abbiamo scopato> dice Vieri stiracchiandosi. <Io vado> dico gelida.
<non mi ringrazi? Cioè erano tutti ubriachi come te, e ti ho portato qui, e non ti ho lasciato lì,prego non ce di che> dice rigirandosi nel letto. Esco velocemente, ma noto che ma porta è chiusa a chiave, e io non so dove sia la chiave.

<apri quella porta, Vieri> dico.
Si alza, va verso la porta e la apre.

Faccio per uscire, ma mi blocca per il polso e mi sussurra all'orecchio questa frase..



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Spazio Autrice;

Un po' di suspense, scusate<33
E niente al prossimo capitolo!

(guardate tutti giù!)



























(guardate tutti giù!)

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ieri a sera!

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