Finito il colloquio con lo psicologo sono andata in bagno per rinfrescarmi un attimo. Avevo trattenuto per tutto il tempo le mie emozioni instabili e le lacrime. Avevo bisogno di un momenti di intimità per sfogarmi.
Fin da quando ero piccola i miei genitori mi hanno mandato da degli psicologi poiché non so gestire i miei sentimenti. Ho sempre pensato di dovermi mostrare forte e non accennare nemmeno un momento di insicurezza. In particolar modo il mio tallone d'Achille è sempre stata la rabbia: l'ho sempre trattenuta dentro di me finchè non arrivava il momento in cui non c'era più spazio ed io esplodevo facendo o dicendo cose di cui mi sono pentita.
Dopo essermi sciacquata il viso e rifatta la coda in modo impeccabile mi avvio verso lo studio dove ho avuto l'incontro ma quando mi trovo in prossimità della porta d'entrata sento delle voci e per questo mi fermo e in modo tale da origliare.
"Sergente, non voglio mentirle: la ragazza non è per niente mentalmente stabile. Ha molti problemi e credo l'abbia capito anche lei. Ciò che le è capitato nell'arco di poco tempo, di sicuro, le causerà dei problemi a relazionarsi con gli altri. Non sa più di chi può fidarsi: chi è rimasto nella sua vita l'ha tradita e ha problemi con chiunque sia autoritario con lei. E' proprio uguale a suo padre! Stando a questo io dovrei ritenerla non idonea a questo ambiente ma se avessi fatto lo stesso con il Tenente Smith non avremmo mai avuto un comandante così eccellente. A volte sono i carattere peggiori quelli che emergono di più; sono quelli che hanno più bisogno d'aiuto anche se non lo ammetteranno mai. Quindi sta a lei decidere se farla entrare, a suo rischio e pericolo" gli spiega il signore che mi ha visitato dieci minuti prima.
"Grazie dottore ma credo che la giovane Smith sia la persona più adatta a questo posto" controbatte il sergente.
In questo momento sono completamente confusa: dentro di me ho sempre saputo queste cose ma sentirle dire è completamente spiazzante. Non so se essere arrabbiata per tutte le brutte caratteristiche che mi sono state attribuite o essere felice per il paragone con mio padre. La cosa che più mi lascia perplessa è perché Elijah mi vuole dentro a questa accademia? E' stato lui a consigliarmi di fare domanda qui; è lui che va contro un parere medico pur di farmi ammettere. C'è di sicuro qualcosa sotto e io voglio scoprirlo anche se da lui sarà difficile ottenere delle informazioni. Prendo un respiro profondo e poi busso alla porta.
Dopo aver salutato lo psicologo entra un altro dottore che mi visita dal punto di vista fisico. Mi domanda se in famiglia ci sono stati casi di morte improvvisa, oltre a quella di mio padre, malattie genetiche o se avessi subito interventi chirurgici in passato. Dopo di che mi fa spogliare e controlla il mio respiro e il mio cuore sotto sforzo.
"Fuma?" domanda il dottore.
"Qualche volta, ma non ho mai preso il vizio" spiego mentre mi rivesto.
"Beve?" chiede mentre scrive su un foglio.
"Come un normale adolescente" commento.
"Un normale adolescente non dovrebbe bere - specifica - Ciò nonostante è in perfetta salute. L'unica cosa è che dovrebbe provvedere alla rimozione del tatuaggio che ha sulla caviglia. Nell'esercito è assolutamente vietato averli" mi spiega prima di congedarmi.
Appena uscita trovo Elijah seduto che si guarda le scarpe mentre mi aspetta. Non impiega molto ad accorgersi della mia presenza, mi guarda curioso e io gli spiego ciò che mi è stato detto.
Quando finisco tutto quello che dovevo fare è già ora di cena. Il sergente mi accompagna in mensa. Mi spiega che ci si deve sedere insieme alla propria squadra e che farò ogni cosa con loro. Ovviamente io farò parte di una classe di sole ragazze e loro, a detta di Elijah, diventeranno la mia famiglia. Ogni gruppo è associato ad un sergente che si occupa del loro percorso didattico ma non sempre sarà presente. Può capitare che, qualche volta, due squadre si mischino per alcune esercitazioni, ma anche in quel caso devo sempre e solo rimanere fedele alle mie compagne. Gli unici momenti in cui mi è permesso socializzare con le altre ragazze e la sezione maschile, sono le ore pomeridiane, durante le quali abbiamo un momento di pausa, e il sabato sera. Quest'ultimo è l'unico momento in cui possiamo lasciare l'accademia senza avere il permesso. L'importante che si torni entro il coprifuoco: le due di notte.
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Tale padre, tale figlia
Teen FictionMal ha una vita perfetta, dei genitori che la amano, un ragazzo stupendo e una migliore amiche da invidia. E' il capitano della squadra di pallavolo e la ragazza più popolare della scuola. Suo padre le ha insegnato a vivere da campionessa; non ha id...