VOL. 3
⚠ ATTENZIONE ⚠ Prima di leggere le vicende contenute all'interno è consigliabile iniziare dal primo e dal secondo volume.
"La rivolta dei ribelli"
La trama la trovate all'interno.
***
Beginning: 11/01/22
Non aspettatevi sanità mentale o app...
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Il verde foglia delle iridi nemiche, tonalità vivide e brillanti, di luccichii dorati e naturali, infondeva la cupa affermazione che fosse uno dei rettili più temuti al mondo. Mi osservava con accurata ghiottoneria, esplorando i fondali del mio sguardo, in cerca di qualche timore da usare contro di me, come arma.
Non che abbia bisogno di difendersi uno come lui...
L'odore del sesso e del suo sangue, aleggiava ancora nello spazio angusto del piccolo studio, assuefacendo l'orrore commesso.
Il suo sangue.
Una miscela tanto potente quanto afrodisiaca, che offuscava i sensi e la ragione, rendendoti sensibile al tocco nemico.
Bastardo!
Con frammenti di lacrime fresche, ancorate al bordo degli occhi, e le spalle contro il muro, provai a colpirlo. In qualche modo avrei voluto ferirlo, umiliarlo e spaventarlo, con tutto il male che aveva riservato a me. Il cobra reale era fulmineo, agile e incredibilmente forte per essere un animale; contro di lui - io che non valevo nemmeno la metà di un soldato erbivoro, ben addestrato - non avevo la benché minima speranza. Consapevole di questo, in un intento disperato, alla deriva e folle d'ira, continuai a lottare, provando a sfuggire alle sei spire. All'improvviso tutto si svolse molto velocemente, precipitando in un crescendo delirante di avvenimenti sconclusionati. Mi inchiodò al muro, pronto a mordermi un'altra volta quando udimmo il brusio militare irrompere al piano di sotto. Provai ad urlare per richiamare l'attenzione, ma un colpo alla testa mi stordì. L'oscurità piombò su di me prima che ne fossi consapevole. Persi i sensi, avvolta dal buio e dal vuoto totale. Quando rinvenni, fu in luogo totalmente diverso. Riposavo s'un letto che non era il mio, estraniata in una stanza desolata. Schiusi le palpebre, ridestandomi da un lungo sonno, mentre il lontano cinguettio degli uccellini, in sottofondo, armonizzava l'atmosfera. Scorsi sottili lame di luce attraversare il soffitto di un verde scuro obbrobrioso, squarciando la penombra della mattina. Il frastornamento iniziale aveva reso i ricordi nebulosi e confusi.
Che tonalità disgustosa. Il verde dev'essere brillante per fare colpo... Proprio come lo sguardo di...
Tristan!
Al ricordo del predatore temuto, spalancai gli occhi, sollevando il busto di scatto e compiendo l'azione più stupida della mia vita. Fui talmente veloce nel sollevare il busto, da provocarmi le vertigini e giramenti di testa - sicuramente anche a causa della perdita di sangue -.
Dannazione!
Barcollai verso l'uscio, non prestando attenzione all'arredo circostante o al camice che indossavo, trovandomi all'interno di un bilocale estraneo...
Ma che diavolo...?!
Non ebbi neanche il tempo di ambientarmi, che ad un tratto un immenso televisore al plasma, situato in soggiorno, si accese, e il volto di mio padre, in primo piano, mi accolse con una serietà disarmante. Era un membro onorario del Senato erbivoro, il braccio destro del Senatore, ma non era mai stato un individuo atono: «Buongiorno Gemma. Se stai guardando questo video, significa che stai bene e che non ti è stato fatto alcun male...».
Come no, sto un fiore, padre...
«Purtroppo, il nemico ha invaso il nostro territorio, ieri sera; la tua amica, Silene Fawn, è diventata ufficialmente un nemico della specie.»
Sgranai gli occhi.
Che cosa?! Ma... Come?!
«Quanto a te, per garantire la tua sicurezza, sei stata trasferita in un luogo più sicuro di casa, e questo è quanto ti è concesso sapere.» concluse, impassibile.
Corrugai le sopracciglia.
Perché tanto mistero?
Papà non aveva mai avuto segreti con me o con la mamma... Sconvolta per gli avvenimenti di ieri sera e le notizie apprese, mi costrinsi ad accomodarmi sul divano, in tessuto bianco e candido. All'oscuro di dove fossi e cosa stesse accadendo fuori, nel mondo esterno, osservai distrattamente il polso ferito, trovandovi due piccoli fori cicatrizzati. Tristan Lee mi aveva risparmiata. Perché?
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