VOL. 3
⚠ ATTENZIONE ⚠ Prima di leggere le vicende contenute all'interno è consigliabile iniziare dal primo e dal secondo volume.
"La rivolta dei ribelli"
La trama la trovate all'interno.
***
Beginning: 11/01/22
Non aspettatevi sanità mentale o app...
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Torturai il tessuto dei polsini, intenta a rivivere l'ennesimo giorno, uguale al precedente. Indossavo un abito color vinaccia, intonato al mio pessimo umore. Ogni colore rispecchiava un'emozione, e il sentimento perpetrato non era dei più lieti. Segregata nella vecchia dimora di mio padre, non potevo superarne i limiti.
Che gioia.
Alcune stanze al piano superiore erano state smantellate e adattate in ambienti angustianti, dove venivo rinchiusa per ore a meditare sulle risposte fornite. Come se, in questo modo, potessi fornire ulteriori informazioni.
Nessuna vicendevolezza. Nessun contatto. Niente di niente.
Le uniche interazioni erano per rispondere agli interrogatori mattutini di soldati scelti al servizio del Diurnato.
Nessuna compagnia amichevole. Nessun conoscente con cui scambiare qualche parola di circostanza.
Ero sola e prigioniera in casa mia. Quasi mi mancavano i ribelli.
Tristan.
Ripensare a lui accendeva il dolore ai polsi, rammentandomi il nostro incontro, avvenuto solo qualche ora prima. Aveva voluto punirmi per avergli teso una trappola, trassi infine, ammettendo la sconfitta di quest'ultima battaglia. Quante chance avevo di uscirne indenne da questa storia?
Sbuffai, accomodata all'ennesimo posto vuoto, pazientavo per una nuova inquisizione. Le domande ormai le conoscevo bene.
*
«Ricorda qualcosa di nuovo dall'ultima dichiarazione esposta?».
«No».
«Ne è sicura?».
«Sì».
«Può raccontare ancora una volta cosa l'è successo?».
«Sono stata rapita da Laila Blake, un membro della Congrega dei Sei, due settimane fa. Ero rinchiusa in una gabbietta per roditori, stipata nel folto della foresta. L'unica fragranza che odoravo nell'aria era quella degli alberi...».
«Com'è riuscita a scappare?».
«A volte non si trovava nei paraggi e ne ho approfittato, forzando la serratura con un bastoncino».
«Ha mai visto Silene Fawn?»
«No»
«Eravate intime amiche, non ha idea di dove possa essere?»
«Se lo sapessi, ve lo direi».
*
Cosa ci sarebbe stato di diverso, stavolta?
«Sorellina cara», sussultai a tale saluto, sbiancando in viso. Il sangue mi si ghiacciò nelle vene, incapace di emettere alcun suono.
Nella mia testa rivissi tutte le torture psicologiche del passato. Tristan non era l'unico mostro nella mia vita. Ce n'era un altro. Ce n'era sempre stato un altro. Mia sorella maggiore: Fiamma Cooper.
Avrei preferito Tristan a qualsiasi altro mostro.
Adocchiai la sua figura, i lunghi capelli biondi e gli occhi scuri quanto le tenebre. Mi sorrise accattivante: «Che si dice?», ironizzò, «Sei sola, soletta?», finse di imbronciarsi. Nel costatare il mio disagio scoppiò a ridere: «Non ti preoccupare, ho portato un amico con me».
Sulla soglia comparve l'unica persona che non mi sarei mai aspettata di rivedere.