Capitolo 53

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ARIANNA

Qualche ricordo sfuocato dopo la mia nascita, Il viso dei miei genitori, La mia migliore amica, La nonna, La dolce e tenera cagnetta che attendeva impaziente il mio ritorno. La scuola, il primo incontro con Julian, la scoperta di un mondo nuovo e fantastico, l'avventura e le difficoltà affrontate assieme a colui che, ormai, divenne il mio miglior amico e, successivamente, il ragazzo che amavo. La scoperta del mio potere, la scoperta dei corpi, pietrificati, dei miei genitori. L'incontro con mia zia, colei che distrusse tutta la mia vita e che, ben presto, avrebbe messo la parola fine al mio cammino. I nuovi amici, ottenuti per merito di Julian. Tutto sarebbe sparito definitivamente nell'istante in cui, quella fredda e rigida lama , avesse trapassato la mia carne e bloccato, definitivamente, il mio cuore.

Attendevo la mia morte con il respiro spezzato e il battito del cuore irregolare. Sentivo le urla soffocate di Julian mente tentava, in vano, di liberarsi da quella stretta. Ma ormai nulla avrebbe impedito la mia morte. Le lacrime rigavano il mio viso mentre le strane parole di Eliana accompagnarono il suo rituale.

Decisi di non vederla, chiudendo gli occhi. Non volevo osservare la morte così apertamente. Preferii attendere la mia fine, con ansia e preoccupazione. Ormai gli ultimi ricordi della mia vita passarono davanti ai miei occhi molto lentamente. Come se, il mio cervello, volesse farmeli assaporare per l'ultima volta. Ma, proprio quando iniziai a percepire l'imminente movimento del braccio di mia zia, proprio quando ormai il momento decisivo fu giunto. Un boato tremendo e assordante risuonò nella sala.

Aprii gli occhi di scatto e girai la mia testa verso l'ingresso. Sgranai gli occhi incredulo e un sospiro involontario, di sollievo, uscii dalla mia bocca. La porta fu spalancata con un gesto secco e deciso. E, al centro dell'ingresso, apparve in tutto il suo splendore. Con un sorriso compiaciuto, un espressione altezzosa e sicura, uno sguardo deciso e le braccia spalancate rivolte verso le ante della porta.

-Sophie è qui!-

- Ma...cos...?-

Iniziò a chiedere Eliana, osservando ,la nuova arrivata, con stupore e confusione. Non appena la porta fu spalancata lei si bloccò di scatto, con la lama a pochi centimetri dal mio cuore. Tuttavia non riuscii a completare la frase perché, nell'istante in cui iniziò a farsi quella domanda, Sophie Scagliò un potente incantesimo ,contro di lei e il pugnale che teneva stretta in mano. Scaraventandola accanto a Gregorio, che osservava tutta la situazione con assoluta confusione. Quasi fosse un semplice spettatore di un banalissimo film proiettato sugli schermi.

Sophie creò una bufferà di neve dal nulla, la quale mosse i miei capelli e mi costrinse a socchiudere gli occhi, mentre Gregorio ed Eliana furono attaccati alla parete opposta all'ingresso. Nel momento in cui mia zia fu scaraventata via, io caddi al suolo come una marionetta a cui hanno tagliato i fili. Ma riuscii a vedere perfettamente ogni cosa.

Sophie, lasciando la bufera ancora attiva, avanzò decisa ,allungo le braccia in avanti e le sollevò in uno scatto veloce. Subito la terra iniziò a tremare e a vibrare. A pochi metri da me si alzò, dal semplice pavimento lustro, una maestosa barriera ghiacciata, simile ad un iceberg . Si creò da una parte a l'altra della sala, sino a raggiungere il soffitto, dividendo la stanza a metà.

Guardai quell'enorme barriera con occhi sgranati e increduli, mentre il cuore accelerò nuovamente i suoi battiti per la sorpresa e il respirò divenne più veloce e affannoso. Percepii il freddo provenire da quell'enorme e spessa lastra ghiacciata. Non riuscii a credere a quel fantastico miracolo che mi salvò la vita.

Sophie avanzò decisa verso di me, si chinò a guardarmi e, non appena intrecciò il mio sguardo, mi sorrise raggiante. Anche se, la sua espressione, trasmetteva dispiacere e senso di colpa.

Le cronache di Atlantide:Il sortilegioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora