capitolo 17

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ARIANNA

- Spero che entrambe siate pronte! I cavalli non aspetteranno in eterno!-

 Disse Julian spazientito dopo aver bussato , quasi in maniera distratta, sulla porta della stanza da letto della sorella. Io e Sophie ci guardammo con sguardo complice e consapevole, avevamo previsto il suo arrivo e la sua impazienza. Così non potemmo fare a meno di ridere. Poi Entrambe annuimmo, come per confermarci a vicenda che eravamo finalmente pronte, così Sophie , mentre riportava la boccetta di profumo al suo posto, parlò.

- Sì fratellino! puoi anche entrare se vuoi!-

Detto fatto. Non appena Sophie finì la frase Julian non aspettò neanche un secondo prima di aprire la porta. Era vestito in maniera impeccabile, lo smoking nero gli stava alla perfezione, e metteva in risalto i suoi profondi e intensi occhi blu. Aveva i capelli un po' in disordine, naturalmente, non aveva il cravattino e il primo bottone della camicia era sbottonato, segno della sua ribellione. Lo guardai con interesse alzando un sopracciglio compiaciuta . " waw quant'è gnocco.-." pensai tra me e me, ma subito chiusi gli occhi e scossi la testa per togliermi dalla testa quel pensiero. Non appena gli riaprii mi resi conto che anche lui era in silenzio, imbambolato sulla soglia dell'uscio, con una mano sulla maniglia e l'altra appoggiata allo stipite della porta. Io ero davanti a lui e la sua espressione era unica. Aveva sgranato gli occhi e alzato le sopracciglia per lo stupore, mentre esaminava la mia figura con attenzione, alzò lo sguardo cauto per passare dal vestito al mio viso. Era assolutamente incredulo e senza parole. mi sentii improvvisamente in imbarazzo, mi morsi il labbro inferiore, indecisa su quello da dire o fare.

Vidi Sophie alternare lo sguardo da me al fratello con sospetto. Corrugò la fronte e ci esaminò con attenzione. Poi si avvicinò a Julian incredula. Lui non la degnò neanche di uno sguardo, sembrava incantato da me, era lì fermo imbambolato davanti alla porta, ammutolito improvvisamente. Temetti potesse essere stato colto da qualche incantesimo paralizzante. Tuttavia vidi il suo petto alzarsi e abbassarsi, mentre le sue pupille si mossero leggermente mentre mi fissava. Il che annullò la mia ipotesi sull'incantesimo.

Sophie era ormai a pochi centimetri dal fratello, piegò la testa di lato e sgranò gli occhi incredula, alternando lo sguardo da me a lui, entrambi sembravamo incantati l'uno dell'altra, anche se io sembravo più cosciente di ciò che mia accadeva attorno, visto che abbassai lo sguardo più volte, sentendomi incredibilmente in imbarazzo. Poi Sophie mise la mano davanti agli occhi del fratello e la scosse per farlo tornare in sé.

- Hey piccioncini potreste  ammirarvi più tardi?-

Chiese spazientita. Julian tornò improvvisamente al presente, scuotendola testa e osservando la sorella con espressione severa, mentre io , sentendo quell'affermazione, mi sentii avvampare per l'imbarazzo. 

-Sì... cioè no...che stai dicendo? noi non siamo...aahh smettila!-

Julian sembrò più imbarazzato di me infatti fu, addirittura,  la prima volta che lo vidi balbettare e dire una frase così sconnessa e incompleta ,da reputare persino senza senso . Sophie lo guardò stranita. sgranò gli occhi e corrugò la fronte irritata dalla sua esclamazione.

- Di fare cosa? non ho fatto niente!-

Disse con esasperazione sbuffando sonoramente. Julian fece finta di niente, come se la sorella stesse dicendo qualcosa di irrilevante. Scosse la testa sconcertato, poi tornò serio, lanciandomi qualche occhiata fugace  ed, infine, si grattò la testa nervosamente. Mi sembrò   un atteggiamento parecchio strano da parte sua. Infatti un sorriso incredulo increspò le mie labbra, mentre lo fissavo con la testa leggermente piegata di lato.

- Ok...dunque siete pronte sì? Andiamo?  Sai mamma e papà aspettano...-

Parlò a vanvera, rivolto più a Sophie che a me, o forse era rivolto ad entrambe, non riuscivo a capirlo, era troppo strano il suo comportamento. Quel suo atteggiamento confuse sia me che la sorella. Lei mi guardò ricercando, probabilmente,  un po' di supporto o qualche spiegazione da parte mia ma, sfortunatamente, non seppi dare alcuna spiegazione logica mi limitai a scrollare le spalle e scuottere la testa per rispondere alla sua domanda inespressa. Mi sembrò di esser più confusa di chiunque  altro là dentro. Così  Sophie prese un bel respiro e tornò a fissare il fratello con incertezza. corrugando la fronte ed esaminandolo con attenzione

Le cronache di Atlantide:Il sortilegioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora