La maschera è quell'elemento che ci sembra strano ma di cui non possiamo farne a meno.
La utilizziamo in modo fisico ad Halloween e Carnevale per assumere le sembianze di qualcuno che non siamo solo per un giorno, ma in fondo la nostra anima è formata ed è ricucita da maschere metaforiche. Ogni giorno ne aggiungiamo delle nuove ed esse si sovrappongono le une alle altre sotterrando il nostro vero io, la nostra Lilith.
Ma quindi alla fine chi siamo noi? Com'è formata quella che definiamo la nostra coscienza più nascosta? Siamo solo delle anime fragili o degli individui mascherati che si sono costruiti attraverso il capitalismo del mondo? Come si chiedeva Pirandello: siamo Uno, Nessuno o Centomila? Non penso che riuscirò mai a trovare una risposta individuale a questa domanda, ma penso che nonostante tutto tali maschere siano fondamentali per la nostra vita perché se da una parte ci schiacciano sotto il loro peso, dall'altra non potremmo farne a meno.
Prima o poi arriverà quel qualcuno che saprà scalfire questi infiniti scudi dell'anima, ma riuscirà a scioglierne momentaneamente solo una misera parte.
Penso che questi siano alcuni tra i più grandi paradossi dell'esistenzialismo.

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