L'affetto dà sempre calore, quindi quando manca ci si ritotva con un freddo gelido, artico, che circonda la nostra anima. E l'uomo medio, ritrovatosi solo, cerca di colmare questo calore interiore con l'unica cosa simile e degna di poter prendere il posto di un affetto mai ricevuto: l'alcool. L'alcool, soprattutto quello più forte, ti abitua facilmente al suo sapore e ne hai sempre più bisogno; e più passa il tempo più è difficile riuscire a sentire gli effetti di quella che comunemente viene chiamata sbronza.
E l'alcool, col suo calore incandescente che ti brucia dentro come una fiamma inizialmente riesce a riscaldare solo la gola, per poi tracciarsi un lungo sentiero diritto che arriva allo stomaco, e da lì espande il suo calore in tutto il corpo, soffermandosi sulla mente e sul cuore, resi a brandelli da una vita di sofferenze. Ecco che ti senti un po' più completo e realizzato di prima, come se avessi trovato quel tuo piccolo particolare che ti mancava ma che cercavi da tempo.
È l'unica cosa che può chiamarsi davvero "Φάρμακος". È l'unica cosa che ti stacca la mente ma allo stesso tempo ti fa entrare in overthinking. Riesce a farti sentire degno di una vita che poche volte hai sentito di vivere veramente, che hai sentito tua; e per quei brevi istanti è riuscito a darti un posto nel mondo, quel fatidico posto il cui concetto irraggiungibile lasciava un velo di disagio nella tua mente pur essendo solo un'idea senza una concreta forma.

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