Le solite strade, debolmente illuminate da una fioca luce di prima mattina,
grigia e fuori stagione,
come se il sole avesse perso carnagione.
Luce che di solito causa una leggera depressione
ma che stranamente oggi è essenziale, è viva come il mare a dicembre
e crea un paesaggio pittoresco.

Un cielo incerto, quasi insicuro di fare una mossa
come un'adolescente alle prese con il suo primo amore,
che da nulla si apre
facendo cadere fitte gocce ghiacciate che animano i dintorni
e con il loro scrosciare contrastano il forte assordante delle macchine.

Ed ecco che dal nulla le strade si riempiono di arcobaleni,
di ottagoni variopinti che si muovono
rendendo più visibili amici che camminano insieme
e persone sole, la cui pioggia alimenta i pensieri.

E tu mi tieni stretta per non farmi bagnare dall'acqua
dimostrandomi esteticamente un affetto freddo ma che è il più sincero.
E per un momento ci sentiamo trasportanti nel passato,
in quel memorabile 4 marzo.
Solo con un po' d'affetto in più.

Ma questa piacevole sensazione dura solo qualche attimo,
come le cose incantevoli ma che svaniscono in fretta.
La pioggia cessa,
e con essa anche questa poesia
causando una leggera nostalgia.


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