Ho fatto il cosplay di Giovanna D'Arco così tante volte in vita mia che ormai ne ho perso pure il conto.
Eppure, ogni errore ci aiuta a comprendere qualcosa del mondo, della vita e soprattutto di noi stessi.
Certi errori sono così tanto gravi e grandi da farli apparire nella nostra mente come innocui perché non riusciamo a vederli nella loro complessità, ma è proprio nel momento in cui diciamo "ho tutto sotto controllo" che in realtà siamo con l'acqua fino al collo.
Che debole il genere umano, dice di avere il controllo della sua mente perché tanto è la SUA mente, e poi, in qualche bizzarro e contorto modo, si lascia sopraffare da essa. Forse perché troppo debole per poter tirare le redini. O forse perché sapere di star andando alla deriva procura al sé interiore una curiosa e sadica sensazione di benessere e piacere iniziando a circondarsi di cose davvero sbagliate e letali per la sua persona.
Ho sempre cercato di capire perché l'essere umano è così attratto dal pericolo e dall'adrenalina. Davvero, non riuscivo proprio a capirlo, ma di recente ho come avuto un'illuminazione nel mio labirinto grigio che comunemente viene chiamato "mente": lo fa quasi inconsciamente per sentirsi vivo. Sapere che prima o poi, in un tempo sconosciuto, tutto questo sarà destinato a finire fa scattare nella psiche degli individuiamo che non vogliono fossilizzarsi in una vita monotona e vuota un fulmine che li spinge a rischiare, sfidare e tentare tutto, anche la stessa morte. E ogni volta che la scampa senza riportare danni da lui definiti gravi sa di potersi divinizzare; per degli attimi più o meno lunghi ha potuto provare sulla propria pelle l'ebrezza di essersi sentito immortale ed invincibile.
Stai vivendo davvero solo quando non hai paura di rischiare, non hai paura di affrontare i tuoi incubi e in un modo o nell'altro riesci a costruirti una via di fuga per qualsiasi situazione. Proprio per questi motivi posso affermare con estrema certezza che, ad un giorno e mezzo prima del mio compleanno, ho già vissuto una vita intera. Il che non è un male perché non ho mai forzato nulla, ho seguito i miei ritmi biologici e chiaramente mi mancano ancora miliardi di esperienze da fare che realizzerò durante il corso della mia restante vita. L'essere stata infinite volte in bilico tra il paradiso e l'inferno; tra la stabilità e la follia; l'aver toccato con le mani la Signora Morte ridendo e piangendo insieme ad essa mi hanno fatto ottenere il permesso di autodivinizzarmi , di vivere e soprattutto di conoscermi. Perché in fondo, fino a poco tempo fa nemmeno io sapevo chi sono davvero. A dirla tutta non lo so con estrema certezza nemmeno adesso, ma almeno sto iniziando a scoprire molti lati di me che prima, consciamente o inconsciamente, tenevo lontano da me.
A proposito di errori: è vero che per vivere bisogna rischiare e commetterli, altrimenti evolverci diventa una vera e propria utopia, ma bisogna anche rendersi conto che ci sono cose che è meglio non fare, nemmeno quando ci si sente invincibili. Alcuni errori possono essere così tanto irreversibili che provare a sistemarli leggermente o del tutto può sembrare una mission impossible che ci porterà a perdere il lume della ragione e avere le palle per affrontarle, soprattutto se si è soli (o quasi) sembrerà una cosa sempre più difficile ogni secondo che passa. Ma alla fine essere "invincibili" è anche questo, giusto? E per capire che forse una svolta in quella "strada del non ritorno" c'è, anche se molto tortuosa, serve uno schiaffo in piena faccia talmente forte da farti uscire da quello stato di trance durato una vita intera. È come affondare negli abissi più profondi dell'oceano sentendo l'aria che manca sempre di più ma di finirsi proprio non ne ha voglia, e quindi continui a sprofondare sempre più in basso senza toccare un effettivo fondo. Tutto questo è ciò che è successo a me, e nonostante mi abbia portata ad un passo dalla follia mi ha permesso di capire che forse un po' di forza in mezzo a tutta questa fragilità esiste, e che per riuscire ad affrontare l'inferno da sola e l'aver effettuato un mini "intervento" da sola senza la minima esperienza e gli utensili adatti a sangue freddo mentre senti che pian piano le forze stanno abbandonando il resto del tuo corpo ti mostra che quel coraggio che tanto bramavi in realtà risiede già dentro di te. Alla fine perché no? Perché non rischiare se tanto stai richiando tutto in entrambi i casi? Stavolta almeno ho imparato sul serio una lezione, ho allungato il confine dei miei limiti/ciò che posso sopportare e ho capito che in un modo o nell'altro, giusto o sbagliato che sia, riuscirò a cavarmela da sola; che anche se sono la prima ad odiarmi in realtà io ci sarò sempre per me, confermando la legge "si nasce soli, si muore soli". Può sembrare un pensiero pienamente pessimista, ma in realtà io non la vedo così. La vedo come una speranza perché so di avere delle persone accanto a me, lo si vede nei loro sguardi, ma se prima non possiedo me stessa c'è poco da fare.
Penso che il vero significato di ''invincibilità" di cui ho parlato tutto il tempo, alla quale ovviamente vengono affiancati un velo d' "umano mortale" e un velo "terreno", è saper uscire dalle proprie gabbie mentali ultra blindate e saper rinascere continuamente dalle proprie ceneri, proprio come la Fenice.
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Just a normal thought
PoetryScrivo versi e pensieri che mi vengono in mente mentre sto in mezzo alla natura perchè sono un overthinker.