Schiavi di noi stessi per certi versi
sconnessi.
Cerco una libertà mentale che non c'è
ma poi mi distruggo da me.
Mi perdo negli attimi mentre aumentano i battiti
causati da sensazioni che come i politici prima delle elezioni
vengono a battere al mio cuore per darmi emozioni
non richieste,
funeste.
Una continua morte lenta
di cui non posso vivere senza.
Vorrei solo staccare la mente pesante,
mentre mi perdo e scalo un monte,
mi libero e giungo al dunque.
"Per vivere abbiamo bisogno di trovare noi stessi"
ma ogni volta che ci provo cado comunque a pezzi.
Guardiamo gente che rispecchia i nostri canoni
che sembrano iconiche,
ma loro stanno peggio di noi
perché ci sentiamo tutti soli
e ci facciamo delle pare,
provando a realizzare un pensiero
che non riesce a privarsi dal que materiale desiderio.
Ci fa strano comprenderci,
figuriamoci comprendere gli altri per innamorarci,
ancora,
di corpi morti,
tante maschere e pochi volti.
Per vivere cerco una nuova meta
ma in fondo odio questo pianeta.
Vivo perennemente con questo nervosismo che non so come calmare
sembra quasi una bufera in mezzo al mare.
E i ricordi fanno male,
sono come lame che non ti lasciano andare.

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