~CAPITOLO 7: RITROVARSI~

350 12 9
                                    

Hermione si sentí mancare. Anche Nevile rimase sorpreso dalla risposta di Draco. Nessuno aveva mai sospettato cosa fosse davvero successo fra i due. Possibile che Draco avesse detto una cosa del genere con tanta leggerezza?

"Ma siete sposati?!" chiese una ragazza Serpeverde confusa.

"Sta zitta Talìa! Saranno stati insieme" rispose un compagno.

Hermione rimase immobile, incapace di parlare.

Fu allora Draco a scuotere la testa in risposta, trattenendo la propria tristezza.

"Ragazzi calma, fate parlare loro" li ammonì Neville.

Hermione e Draco si guardarono in cerca di risposte l'uno dall'altro. L'uomo si era deciso a rendere la sua presenza vagamente significativa e, allora, prese parola.

"Quando noi eravamo studenti c'erano molti pregiudizi fra le Casate, in particolare tra Grifondoro e Serpeverde. Oltre ai pregiudizi di molti Purosangue verso Mezzosangue e Nati Babbani... questo influì molto sulle dinamiche fra studenti e sugli esiti della guerra. Facevamo parte di un sistema più grande di noi, molti non hanno avuto modo di fare le scelte che davvero volevano fare. Molti, come la qui presente Hermione Granger, hanno avuto il coraggio di prendere in mano la propria vita, decidere di combattere dalla parte giusta e perdonare l'imperdonabile. Questo va oltre qualsiasi legame che possiate avere con una persona. Non tutti avrebbero fatto lo stesso".

Tutti rimasero a bocca aperta e confusi da quel discorso così sincero e triste. Hermione in primis fu travolta da un vortice di emozioni inspiegabili.

"Signor Malfoy!" esclamò un ragazzo Corvonero.

Draco prestó attenzione in attesa di una domanda.

"La sua famiglia accettó... il suo cambiamento?"

Draco sorrise amaramente. Come poteva rispondere a una domanda del genere?

"No, non lo fece... non sempre le cose vanno come speriamo".

Neville si rese conto che il discorso stava andando troppo oltre. Non voleva compromettere certo quell'incontro importante.

"Bene... direi che... è ora di concludere. Volete dire un'ultima cosa?" propose.

Draco scosse la testa. Aveva parlato abbastanza. Hermione invece voleva concludere a suo modo, voleva dire anche lei la sua verità.

"L'ultimo consiglio che posso darvi, in base alla mia esperienza, a quello che ho capito dalla guerra è che... dovete sempre avere la forza e il coraggio di scegliere da che parte stare, di scegliere voi, in prima persona, della vostra vita. Perché le guerre finiscono ed è il dopo che davvero va affrontato. Rischiamo di renderci conto troppo tardi di non aver fatto quello che avremmo voluto e potuto. Tenetevi strette le persone che amate, amici, genitori, fidanzati... perdonate chi ha sbagliato, siate gentili, allenate l'empatia. Solo così non si ripeterà mai più una guerra come la nostra".

Draco la guardó accennando un sorriso quasi con fierezza. Era proprio lei, Hermione Granger.

A quel punto Neville fece un discorso finale, ringraziando Draco e Hermione. I due ex studenti furono immersi da altre domande a cui risposero per quanto possibile.
Fu un pomeriggio intenso, pieno di incontri e dibattiti interessanti. Hermione ne fu felice e, in fondo, anche Draco.

Arrivata la sera, entrambi erano stanchi e stremati. La McGranitt era davvero contenta dell'esito di quella prima giornata e dispiaciuta al tempo stesso che i due ex studenti non potessero partecipare alle successive. Ma il lavoro chiamava, le loro vite erano ancora ben presenti.

Hermione riuscì a parlare solo per pochi minuti con la figlia, per cui si ripromise di farlo il giorno dopo. Allo stesso modo pensó Draco.

Entrambi sentivano che mancasse qualcosa. Hermione, dopo la confessione di Draco, non riusciva a pensare ad altro. Possibile che l'avesse detto davvero? In un attimo si sentì invadere da una nuova voglia di agire: erano lì, insieme, da soli. Avevano così tante cose da dire, da spiegarsi eppure si ignoravano.

 LASCIA CHE SIA || SEQUEL || DRAMIOMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora