~CAPITOLO 8: CONFRONTI DIFFICILI~

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I primi raggi del Sole erano sorti ormai da un po'. La stanza era invasa da un leggero tepore. Tutto era silenzioso. Draco dormiva profondamente, beandosi di quel caldo familiare. Aveva dentro di sè il ricordo di quella notte così bella.

A poco a poco si svegliò, lasciandosi cullare da quelle sensazioni. Si girò sul fianco, aprendo a stento gli occhi, quel poco che bastava per vedere la figura di Hermione coricata vicino a lui. Il cuore di Draco si riempì di gioia nel vederla lì con lui, addormentata, come se il tempo si fosse fermato.
Le accarezzò una guancia delicatamente, poi si fermò a pensare.

Cosa sarebbe successo?

Non ebbe il tempo di approfondire i suoi pensieri che la donna cominciò a muoversi. Si stava svegliando, con estrema lentezza. Draco rimase fermo in silenzio, godendosi quella meravigliosa immagine.

Hermione si svegliò a poco a poco, stropicciandosi gli occhi sbuffando in modo molto infantile.

Ad un certo punto, la donna si girò sul fianco e si decise ad aprire gli occhi. Appena vide Draco scattò, con gli occhi spalancati.

"Buongiorno a te, non credevo di fare così paura" disse l'uomo sarcastico.

Hermione sembrò non registrare le sue parole. In un attimo ricordò tutto quello che era successo quella notte. Guardò il suo corpo nudo e non ebbe più dubbi. Si mise una mano tra i capelli: che cosa aveva fatto? Come poteva essere stata così stupida?

"Che ore sono?" chiese senza pensare.

"Penso siano le sette..."

"Ma è tardissimo!" esclamò Hermione alzandosi e cominciando a rivestirsi: "Devo parlare con Rose, prima di andarmene!" aggiunse sistemandosi al meglio che poteva.

Draco rimase confuso da quella reazione: "Granger... stai bene?"

"Si... senti, vado a prendere le mie cose, ci vediamo tra mezz'ora qua davanti okay?" disse tutta trafelata.

Respirò un istante per poi uscire dalla stanza dell'uomo prima che le potesse dire qualcosa.

Draco rimase fermo, seduto sul letto, cercando di mettere a fuoco quello che era successo. Aveva un brutto presentimento, ma cercò di scacciarlo. Si alzò dal letto, finendo di preparare i bagagli, cercando di non pensare a quella notte.

Hermione, dal canto suo, si rifugió in camera. Inizió a sistemare le sue valigie, continuando a pensare in che guaio si fosse cacciata. Come aveva potuto essere così incosciente? Sapeva che quella notte aveva cambiato di nuovo ogni cosa, ogni certezza era crollata. Cosa avrebbe dovuto fare? Non poteva ricascarci, non di nuovo, non in quel momento. Tutto stava andando bene, tutto era tranquillo. Cosa le era passato in mente? Ecco cosa succedeva a non pensare, a farsi guidare dalle emozioni. Si cambió e sistemó al meglio che riuscì, per poi uscire per l'ultima volta da quella camera.

Nel corridoio, Draco Malfoy era già presente, pronto mentre l'aspettava.
Appena la vide, accennò un saluto che Hermione ricambiò con altrettanta pacatezza.

"Andiamo?" 

Draco annuì. Iniziarono a camminare nel silenzio più assoluto, poi fu l'ex Serpeverde a dar voce per primo ai suoi pensieri.

"Cosa succede adesso?"

Hermione rimase colpita da quella domanda così diretta. Cosa poteva dire? Come?

"È stato un errore" disse in un soffio di voce.

A quelle parole, Draco si fermò.

"Un errore?"

Hermione non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi.

"Senti... io sto con Ron, ho due figli, una vita tranquilla..."

 LASCIA CHE SIA || SEQUEL || DRAMIOMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora