~CAPITOLO 9: RITORNO ALLE ORIGINI~

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Blaise e Daphne erano usciti da quella serata un po' confusi e ammaccati. In modo diverso avevano provato entrambi a evitare di soffrire ancora e ancora, ma a quale prezzo? Erano serpi, ma non senza cuore.

Daphne non si era resa conto di quanto tutto il dolore che aveva accumulato negli anni l'avesse cambiata, resa di ghiaccio. Non le piaceva quello che era diventata, ma non sapeva cosa fare. Era andata cosí, era Daphne Greengrass, era il suo Destino. Persa in questi pensieri, osserava la tomba di Theo in cerca di risposte che non riusciva a trovare.

Chissà cosa pensi, Theo...

La donna non aveva mai superato del tutto l'idea che suo padre avesse ucciso l'unica persona che avesse mai amato e l'avesse poi abbandonata come un animale, da sola con un bambino da crescere.

Già, Phineas. Daphne avrebbe preferito morire se non fosse stato per quel bambino, l'unica cosa bella nata da quella distruzione. Gli aveva voluto bene dal primo momento, aveva cercato di fare il possibile. Vedendo quel bambino, ormai ragazzo, sentiva di aver fatto qualcosa di buono nella sua vita. Phineas era grande, forte, intelligente, ma soprattutto felice. E questo per lei non aveva prezzo. Quella consapevolezza era la migliore delle consolazioni.

Lasciò una rosa bianca sulla tomba di Theo e si incamminó verso l'uscita del cimitero. Mentre camminava sovrappensiero, vide un uomo fermo poco lontano.

La donna lo riconobbe subito: Kain Montague.

Istintivamente, gli andò incontro.

"Certo che se ci incontriamo solo al cimitero... non è un buon presagio" lo apostrofò ironica.

L'uomo alzò il volto verso di lei, abbozzando un sorriso appena la riconobbe.

"Ciao" accennó Daphne.

"Ciao" rispose l'uomo: "Come stai?"

"Me la cavo, tu? Ti sei riambientato qui?"

"Ci sto provando, ma... non è facile".

Ci fu un attimo di silenzio che invase ogni cosa. Daphne guardò gli occhi scuri dell'uomo: sembravano pieni di sofferenza e rimorso. Le sembravano familiari e profondi.

"Senti io... sono da sola al Manor, Phin lavora... ti va di... venire con me? Ti offro un pranzo degno della casata Greengrass" propose quasi senza rendersene conto.

L'uomo rimase sorpreso per quella proposta tanto inaspettata. In un attimo si rabbuiò. Daphne se ne accorse e lo guardò stranita, in cerca di risposte.

"Tu... non sei arrabbiata con me?" chiese d'un tratto Kain.

"Con te? Perché dovrei?"

"Per la storia... della scommessa..."

Daphne sentendo quelle parole ricordo tutto in un istante. Sembrava passata una vita da quei tempi, si sentiva un'altra persona. Sorrise all'uomo.

"Mi hai detto la verità... certo, con poco tatto, ma probabilmente non l'avrei mai saputo se non fosse stato per te. E poi... è successo così tanto tempo fa. Non serbo rancore da un po'..."

Quella confessione sembró tranquillizzare l'ex Serpeverde che la ringraziò mentalmente.

"E poi... avresti più diritto tu ad avarcela con me.." aggiunse la donna.

Kain sorrise: "L'hai detto tu, è passato tanto tempo... è acqua passata".

Daphne ricambió il sorriso cercando di rimanere calma.

"Quindi... vuoi venire con me o..."

"Certo! Cioè... volentieri".

"Bene, allora... andiamo" concluse la donna altrettanto imbarazzata.

 LASCIA CHE SIA || SEQUEL || DRAMIOMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora