Finalmente un giorno di sole in cui i raggi erano più forti delle nuvole.
Arianne decise che era il giorno giusto per visitare i giardini.«Aileen, vuoi seguirmi in giardino o preferisci restare qui?» la bionda era seduta scompostamente su una poltroncina, vicino al fuoco, stava leggendo un nuovo libro arrivato direttamente dalla corte francese.
Non si sarebbe mai staccata da quella lettura, Arianne le chiese se volesse accompagnarla solo per cortesia.Aileen scosse il capo e al movimento seguì: «Mh, no. Le gambe mi fanno ancora male dalla cavalcata» la dama si riferiva per forza alla cavalcata che avevano fatto per arrivare a palazzo, c'era stata solo quella.
«Ma è passata una settimana» disse Arianne avvicinandosi alla porta.
«Ho i miei tempi» alzò le spalle la bionda e continuò la sua lettura.
—
I giardini erano ben curati ma l'unica cosa che Arianne riusciva a pensare era saper di dovere restare per sempre in quel palazzo, e non c'erano fiori, giardini o stanze dall'aspetto regale che l'avrebbero resa felice.
«Arianne, buongiorno» la regina Anna in tutta la sua bellezza aveva fatto la comparsa all'interno del giardino.
«Buongiorno Anna» la salutò la giovane regina con un lieve inchino.
Arianne non capiva. Anna era così gentile e diversa da suo figlio. Harry doveva sicuramente somigliare al re Guglielmo.«Come sta andando la permanenza? Vi state abituando alla corte inglese?» la regina inglese prese il passo di quella scozzese e cominciò a camminare alla sua sinistra.
«Oh, certo. Sto solo molto attenta a non essere assassinata. Non sia mai che qualche lord voglia a tutti i costi la corona scozzese» Arianne accompagno la battuta con una risata, la donna più adulta stette per qualche secondo in silenzio e poi rise.
«Sono sicura che Harry vi salverebbe. A proposito, lo avrete conosciuto immagino»
Arianne tirò un sospiro. Certo. Poteva dire di aver fatto conoscenza con lui?
«Si. Ovviamente» disse solo la ragazza e girò il capo per ammirare in maniera distratta i fiori del giardino.
«E come vi sembra?» oh, ma che diavolo di domanda è? Non mi sembra niente, se non un bel ragazzo viziato che probabilmente pensa di poter avere tutto.
«Lui è- è molto schivo, immagino»
«Si, lo è» Anna le accarezzò un braccio «dovrete faticare un po' per avere il suo cuore»
Arianne non voleva il suo cuore, sarebbe stato meglio non averlo, così entrambi avrebbero avuto quello che volevano realmente: un regno stabile.
«Certamente»
Fecero pochi passi ma poi una bambina, dai capelli castani e riccioluti, fece irruzione fra le due donne. Arianne quasi si spaventò.
«Charlotte! Torna subito qui, ti ho detto mille volte di non correre!» Anna si fermò immediatamente sul posto, quella doveva essere assolutamente la principessa più piccola. «Scusatemi davvero Arianne, mia figlia è così maleducata»
«Oh, dico davvero non vi preoccupate. È una bambina così dolce»
La zazzera riccia tornò indietro e raggiunse la madre, il suo viso era intimorito dal rimprovero che avrebbe subito a breve.
Così la giovane regina pensò ad un modo per evitarglielo. «Piacere, sono Arianne e voi come
vi chiamate piccola principessa?» Arianne sapeva il suo nome ma se questo poteva togliere la bimba dai guai e distrarre Anna lo avrebbe fatto volentieri.«Charlotte, ma puoi chiamarmi Lottie» la bambina strinse con la sua manina quella della giovane regina «Tu sei la regina di Scozia» e i suoi occhioni si spalancarono.
«Charlotte! Devi dare del voi alla regina!»
«Non preoccupatevi. È solo una bambina» Arianne le accarezzò i capelli scompigliati, somigliavano decisamente a quelli del fratello.
«Mamma, Harry mi ha promesso che mi avrebbe fatto tirare con l'arco oggi» Lottie tirò un lembo dell'abito della regina «accompagnami da lui, ti prego»
Proprio in quel momento un valletto era arrivato con una lettera per la regina inglese che cambiò subito faccia.
«Che ne dici di farti accompagnare da Arianne, mh? Io devo proprio andare a ricevere gli Hastings, sono arrivati» la bambina annuì e la ragazza dai capelli corvini sentì un nodo formarsi all'inizio della gola. Questo voleva dire vedere Harry.
Mentre nella sua testa si chiedeva se fosse vero o meno che non volesse vederlo la bambina la stava trascinando nella direzione in cui si trovava sicuramente il fratello.
E infatti lo vide, era proprio lì. Nei suoi pantaloni in pelle scura e la sua camiciola bianca slacciata distrattamente sul petto.«Harry!» la bambina lasciò improvvisamente la mano della giovane regina e corse contro il fratello maggiore.
«Lottie!» il principe la prese in braccio e la fece volteggiare in aria. Arianne rimase a guardare la scena e combattè contro se stessa per non definirla dolce. Ma almeno adesso sapeva che sarebbe stato sicuramente un buon padre per i loro figli. «Allora, ho fatto fare le frecce apposta per il tuo arco, sei felice?» la bimba annuì con entusiasmo ma Harry non lo notò perché aveva alzato il viso per guardare la regina.
«Mia Regina» Harry alzò un lato della bocca dopo esseri inchinato. Si stava prendendo gioco di lei. Bastardo.
«Mio principe» Arianne si inchinò e sorrise fintamente.
Sarebbe stata una lunga mattinata.
—
Harry camminava lentamente mentre teneva in braccio la piccola bambina e si dirigeva al castello. Arianne in quella settimana aveva notato che il principe faceva qualsiasi azione con lentezza.
A cena ci metteva quasi un quarto d'ora per finire la prima portata, camminava lentamente come se volesse per forza gli occhi su di se, parlava lentamente come se volesse che le sue parole ti ronzassero in testa per ore; l'unica cosa che non faceva lentamente era duellare, quello lo faceva con grande velocità.
Arianne aveva avuto modo di osservarlo di nascosto nel cortile mentre si allenava con Oliver ed entrambi erano ottimi spadaccini. Ma Harry, lui danzava con la spada in mano.«Allora, ti sei divertita piccola peste?» Harry le pizzicò un fianco per richiamare l'attenzione della piccola.
«Si! Voglio farlo anche domani!» la bimba mise una piccola mano sulla guancia del fratello e l'accarezzò.
Chissà com'era la pelle del suo viso si ritrovò a pensare Arianne. Se era morbida o ispida a causa della leggera peluria sfuggita alla lametta da barba.
«Devi fare anche cose da principessa, non puoi soltanto tirare con l'arco» nel tono di Harry c'era qualcosa di paterno, come se fosse stato lui a stare sempre accanto alla bambina.
«Oggi mi hai quasi uccisa, Lottie! Domani faremo qualcos'altro» Arianne fece notare alla bambina che forse non era un'abile tiratrice.
Harry guardò la regina e poi aggiunse «Arianne ha ragione. Domani farai qualcos'altro»
«Possiamo farlo tutti e tre insieme? Lei è la tua fidanzata no?» Charlotte si arrotolò una ciocca di capelli al dito e Harry si strozzò quasi con la sua stessa saliva. Arianne tossì.
«Beh, ecco. Sì, lo è» Harry continuò a camminare verso il castello senza voltarsi a guardare la ragazza.
«E allora perché lady Margaret viene spesso nelle tue stanze?» Harry si bloccò sul posto.
Arianne lo imitò. Chi diavolo era ora Margaret?
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La Leonessa scozzese
RomantizmArianne, appena regina di Scozia, deve partire per unirsi in matrimonio al principe Harry d'Inghilterra per assicurare al suo regno una stabilità. Le regine non possono sposarsi per amore, o invece si? - «Arianne, farai tutto quello che è in tuo po...