𝐌𝐲 𝐇𝐞𝐫𝐨 𝐀𝐜𝐚𝐝𝐞𝐦𝐢𝐚 [𝐨𝐧𝐞-𝐬𝐡𝐨𝐭𝐬]

Change ||Todoroki x Momo||

Quando Yaoyorozu entrò nel locale e vide i suoi vecchi compagni di classe seduti in un  grande tavolo rettangolare il primo pensiero che ebbe fu "devo assolutamente andare via da qui". 

Nonostante il desiderio era grande, le sue gambe la costrinsero a mantenere la sua posizione. Cercò di regolarizzare il battito del suo cuore e di fermare le mani tremanti. Non poteva lasciarsi sopraffare proprio ora.

Lanciò un'altra occhiata ai suo amici di scuola e fu accolta da una mano agitata in aria e un caloroso sorriso da parte della sua ex migliore amica Jiro. Nonostante avessero un buon rapporto, una volta finite le superiori avevano preso strade differenti e nel corso del tempo i contatti tra di loro erano andati perdendosi. Una volta si scrivevano quasi tutti i giorni, mentre ora erano mesi che non si sentivano. Momo fece un sorriso incerto e ricambiò il saluto. In un batter d'occhio Jiro fu di fianco a lei.

<<Yaomomo, da quanto tempo>> le disse Jiro con il suo solito tono calmo. Ad osservarla, di lei erano cambiate molte cose: i capelli erano più lunghi, il look era leggermente più femminile e il viso un po' più magro. Era anche cresciuta di statura, superando di poco l'altezza di Momo. Eppure il modo di fare tranquillo che l'aveva sempre caratterizzata era rimasto, e questo rese la ex capoclasse un po' più rilassata.

<<Mi sei mancata>> osò dire Momo, incoraggiata dall'accoglienza calorosa dell'amica.

<<Anche tu>> rispose Jiro, allacciando un braccio al suo e portandola dagli altri. <<Allora, come te la passi?>>.

Yaoyorozu sentì tornare l'ansia che le aveva attanagliato lo stomaco all'entrata del locale. Come una stupida si era rilassata appena aveva sentito un assaggio dei bei vecchi tempi, scordandosi completamente il motivo per cui avrebbe volentieri evitato quella rimpatriata.

<<B-bene>> mentì accennando un sorriso tutt'altro che credibile. <<Tu, invece?>>

<<Bene dai, finalmente sono stata assegnata come vigilante di una zona qua in Giappone, dopo quasi due anni di sforzi come aiutante>> raccontò Kyouka, con gli occhi brillanti di soddisfazione.

<<Sapevo che avresti fatto grandi cose>> disse distrattamente Momo, mentre salutava gli altri suoi compagni. 

Notò con sorpresa che erano tutti cambiati molto. Alcuni avevano cambiato acconciatura, altri si erano fatti dei tatuaggi e alcuni erano diventati molto alti e più muscolosi. Tra tutti spiccava Mina, con i suoi ricci capelli rosa e verde fluo e con il suo abito blu notte. Momo strabuzzò gli occhi per la sorpresa quando la vide mano per mano con Kirishima. Fu quasi più sorpresa da questo fatto che dal look appariscente. 

Un altro che non passava inosservato era sicuramente Todoroki, che, nonostante non avesse avuto particolari cambiamenti di stile, era cresciuto parecchio e aveva un fisico tonico e slanciato. Dalla sua camicia bianca si intravedevano senza troppi problemi i muscoli ben definiti e i suoi eleganti pantaloni neri fasciavano alla perfezione le sue gambe lunghe. 

Il suo sguardo freddo si posò su Momo ancora prima che lei potesse raggiungerlo. Nonostante gli occhi di ghiaccio il suo sorriso era gentile e attenuò un po' l'agitazione della mora.

Yaoyorozu si avvicinò a lui e si scambiarono due parole prima di sedersi a tavola per ordinare. Stranamente Todoroki le chiese di sedersi vicini e lei, un po' sorpresa, accettò con il cuore a mille. Non sapeva come mai la avesse emozionato tanto il fatto che lui glielo avesse chiesto. In fondo erano sempre andati d'accordo a scuola, quindi non c'era nulla di strano. Solo che la bassa autostima di Momo non le avrebbe mai permesso di credere che uno popolare come lui le prestasse attenzioni.

***

Yaoyorozu si sentiva la testa alleggerita ora che aveva bevuto un po' di alchool insieme agli altri. L'agitazione iniziale era ormai solo un vago ricordo dell'inizio della serata. Era riuscita con destrezza a evitare di parlare dei due anni passati dall'ultima volta che si erano visti e sapeva che ora che erano tutti ubriachi il discorso non sarebbe uscito o comunque sarebbe stato più facile da gestire.