Swami

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Nuova piccola storia 📖😘 senza pretese, per scribacchiare un po' in questo periodo🖋 spero che possa tenervi compagnia, e mi auguro che possa davvero piacervi 🪄🎊 conto di aggiornarne i capitoli almeno una volta a settimana, perdonatemi ma attualmente di più non riesco.

Per il giorno di pubblicazione...beh, preferite fissarne uno in particolare? Fatemi sapere! 

Grazie per chiunque sceglierà di seguire le avventure di Riccardo e Beatrice, sono due birichini e nella mia mente non fanno altro che litigare, ahahahaha, ma sanno essere anche molto dolci❤


Vi voglio bene😘

Al prossimo cap, 

Un bacione immenso 



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Swami

M'hai lasciato di te una sensazione luminosa. Mi sembra d'avere della luce sulla punta delle mie dita, come se avessi toccato le stelle.
(Gabriele D'Annunzio)

Beatrice

Ero un'aspirante suora. Eh già, pazzesco vero?

Non riuscivo a crederci nemmeno io, il mio sogno si stava concretizzando, ero così emozionata!

Sapevo che nel ventunesimo secolo una ragazza che sceglieva di diventare suora, potesse suscitare scandalo, scalpore.

Persino le mie due migliori amiche, i cui nomi erano per pura e ironica coincidenza della vita, Gloria e Cristiana, cercavano di persuadermi con ogni mezzo, ma...dopo aver fallito con un matrimonio, non avevo davvero altra scelta!

Non volevo più saperne nulla di uomini, nemmeno vederli e parlarci, la clausura mi attendeva a braccia aperte!

Nel frattempo, in attesa di ricercare una comunità che avesse il coraggio di prendermi e ospitarmi, avevo deciso di terminare i miei studi in Giurisprudenza all'Università Statale di Milano, e di svolgere il mio praticantato nello studio legale della mia mamma.

Un tempo, pensavo di poter aiutare il prossimo attraverso la giustizia umana, ma anche questa presentava delle falle. Non avevo più fiducia in nulla che fosse garantito dagli esseri umani!

Attualmente mi stavo dedicando ad occupare il mio tempo libero tra catechismo, mensa dei poveri, case famiglie...

Suor Terenzia, a cui mi ero tanto affezionata e che incontravo ogni domenica mattina in chiesa, era stata chiara con me. Non dovevo privarmi di nulla in questo periodo di riflessione, proprio per essere certa e consapevole al cento per cento della mia decisione e della mia futura rinuncia ad una vita "normale"; quindi, dovevo svolgere quante più attività possibili e dedicare del tempo non soltanto a nostro Signore.

Non avevo alcun dubbio che il mio futuro includesse mura sicure di un convento attorno a me; quindi, avevo accettato la cosa di buon grado e senza alcun timore.

Sin da quando ero bambina, avevo visto con i miei occhi quanto l'amore degli uomini potesse essere imperfetto, distruttivo, deleterio...allora, perché c'ero cascata?

No, non avrei più sprecato tempo inutile quando c'era un amore perfetto da seguire.

Ero l'unica figlia di un primario di Chirurgia e di un avvocato di successo, i soldi non erano mai stati un problema per me, ma l'infedeltà dei miei genitori, le loro bugie e le loro scelte assai discutibili...sì.

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