18 anni - prima emergenza

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"Sembra ci sia una grotta più avanti" urla Cory per sovrastare il vento che ulula impetuoso, "possiamo ripararci finchè passa la tormenta".

"B-Buon-na id-dea".

Caricandosi la maggior parte del peso del suo ragazzo perchè troppo infreddolito per reggersi in piedi, lo trascina per gli ultimi metri attraverso la neve facendolo poi sedere sull'umido e freddo terreno all'interno della grotta.

"Resta qui, cerco qualcosa per accendere il fuoco".

Con la torcia del telefono che a quell'altura e con il maltempo non prende, si sposta da una parte all'altra della grotta raccogliendo dei rametti, probabilmente trasportati dal vento o lasciati da qualcun altro che si era accampato lì, che poi dispone uno accanto all'altro all'interno di un cerchio fatto di sassi.
Non saranno abbastanza per tutta notte, ma almeno terranno Sam al caldo mentre esce per cercarne altri.

"Si è b-bagn-nato, ma p-prova se fun-nziona" batte i denti Sam passandogli un accendino che Cory accetta con un'occhiataccia.

"N-non guar-darmi c-così! Pot-trebbe es-ssere la nostra salv-vezza" vedendo come sprizza scintille benchè non si accenda.

Il più grande impreca tra i denti provando varie angolazioni e arriva perfino a strapparsi un pezzo di maglietta per avere la fiamma necessaria per accendere il fuoco.

"Yey!" Esulta Sam quando vede l'alone rosso-arancio prendere vita ed espandersi.

"Spogliati" gli ordina Cory.

"Woah! C-così aud-ace"

Il moro alza gli occhi al cielo e gli si accuccia di fronte abbassando in un gesto secco la cerniera del suo giubbotto.
"I tuoi vestiti sono fradici, devi spogliarti se non vuoi rischiare l'ipotermia".

"Ma fa f-freddo".

"Lo so, ma devi resistere".
Sfilato il giubbotto, lo aiuta a togliere la felpa e la maglia esponendo il torso nudo ricoperto di pelle d'oca al calore del fuoco.

"Le m-ie mani t-remano t-roppo" dice indicandosi la cintura dei pantaloni e nonostante la situazione, le sue labbra scure per il freddo si modellano in un sorriso malizioso.

Con le guance arrossate, ovviamente per colpa del calore e del cambio di temperatura, Cory gliela slaccia e lo aiuta a sfilarli lasciandolo in boxer.

"Non avvicinarti troppo al fuoco" consiglia. "Non puoi riscaldarti troppo velocemente o rischi di peggiorare le tue condizioni".

Sam annuisce e si toglie gli stivali e le calze, iniziando a strofinarsi i piedi.

"Non farlo" lo avvisa il suo ragazzo.

"P-perchè no?".

"Quando sei in ipotermia non devi strofinare la pelle".

Gli sfila il berretto, lasciandolo asciugare e poi glielo rimette calcandolo fino a coprirgli le orecchie. "Devi tenere la testa coperta" spiega "ed indossare vestiti asciutti" e Sam non ha nemmeno il tempo di sgranare gli occhi che il moro si è già tolto sia il giubbotto bagnato che la felpa per fargliela indossare.

"Non p-uoi res-tare con una m-misera ma-glietta a man-niche lunghe" brontola apprensivo.

"È più importante tenerti al caldo".

"Ma-"

"Niente ma. Se non sei d'accordo con le mie scelte la prossima volta prova a non camminare su una pozza d'acqua ghiacciata."
Il suo tono non è arrabbiato, più teso e nervoso, a ricordo del momento in cui il ghiaccio si era crepato sotto i piedi di Sam facendolo precipitare nell'acqua.

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