21 anni - il primo egoismo

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Nel dormitorio l'aria è quasi irrespirabile.

È periodo d'esami e questo significa che ogni studente occupa il suo tempo libero a studiare, ripassare, preparare appunti e a pregare le divinità di riuscire a superare i test.

John e Ryan, i loro coinquilini, sono stressati fino alla punta dei capelli, vittime del loro procrastinare che ora li castiga obbligandoli a studiare un malloppo di capitoli in pochi giorni.

Sam ha assistito al deteriorarsi della loro sanità mentale man mano che le ore passavano e più si avvicina l'ora della verità, più teme che possano completamente perdere la testa; pensiero confermato dai loro sguardi che sempre più spesso fissano il vuoto o dal fumo che giura di aver visto uscire dalla loro testa.

Certo, se si focalizzassero più sui libri e meno a lamentarsi delle pagine che mancano o della pletora di informazioni da ricordare e la smettessero di spettegolare sul loro professore che a quanto pare è un vecchio bacucco che boccerà tutti quelli che gli stanno antipatici -cifra che a detta loro ammonta al 99% del loro corso-, avrebbero sicuramente fatto più progressi di quelli che stanno facendo, ma lui non intervenire per dirglielo visto che l'ultima volta che ha aperto bocca in quella stanza ha ricevuto una lattina vuota in testa.

La prossima volta col cavolo che esce a comprare la merenda.

Anche Cory è immerso nello studio e benchè sia più composto (e meno terrificante e insopportabile) di quei due, anche lui risulta molto provato.

Sam ha cercato di disturbarlo il meno possibile nelle ultime settimane, -non che Cory gliel'abbia fatto notare, ma Sam sa di essere una presenza chiassosa e a volte fastidiosa- ma da quel poco che hanno parlato ha saputo che questo test è molto impegnativo e siccome rappresenterà circa il 50% del voto finale vuole che abbia la possibilità di concentrarsi al meglio.

Abbassa la maniglia con il gomito ed appena entra in dormitorio tre paia di occhi scattano su di lui o meglio, sulle borsine che tiene in mano.

"Vi ho portato la cena".

John e Ryan in un paio di mosse sbrigative liberano il tavolo dagli appunti e lui non ha nemmeno il tempo di ringraziarli che stanno già disponendo tutto il cibo d'asporto davanti a loro.

Cory recupera tovaglioli e posate e li raggiunge.

"Sei un angelo" bofonchia John alternando i morsi alle due cosce che tiene in mano. "Sono secoli che non mangio".

"Ma se hai finito i miei due pacchetti di biscotti nemmeno un'ora fa" lo rimprovera Ryan con la bocca sporca di salsa.

"Secoli" sottolinea John.

Sam scuote la testa ridacchiando.

"Tu non mangi?" Domanda Cory, notando che non si è tolto nemmeno le scarpe.

"Ho già mangiato" mente. "Devo scappare, ho lasciato le nostre cose in lavanderia e devo andare a riprenderle".

"Mi dispiace aver lasciato tutte le faccende a te negli ultimi giorni".

"Ah non ti preoccupare" gli dà una pacca sulla spalla Sam. "Siete voi le menti eccelse in questa stanza che devono prepararsi al meglio. A noi artisti basta consegnare una tela con quattro pennellate ed il nostro esame è concluso".

"Sei il migliore" ghigna John mostrandogli il pollice.

"Il numero uno" aggiunge Ryan.

"Lo so" sorride raggiante rubando a Cory un sorso di sprite, per poi dargli un veloce bacio sulle labbra. "Ora scappo, buono studio. Se hai bisogno di qualcosa fammelo sapere".

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