Davide e Nicola. Oscuro Risveglio

Capitolo 3.

"Vedi che non ne vuole sapere! E come dargli torto!? L'aspetto non ha nulla d'invitante.

Alex, bravo! Condivido la tua scelta"

"E cosa pensi che dovrei dargli, Carlo? Uno Sbagliato come piace a te?!"

Con un gesto stizzito, abbandonai quel dannato omogeneizzato sul tavolino.

"Ehi! Nervosetto papà!"

Lo disse ad Alex, ma il richiamo era tutto per me; infatti, tornò a fissarmi con la consueta aria da compatimento che mi dava i nervi e che non riuscivo più a sopportare.

"Senti, Amico!

Non puoi andare avanti così.

Dannazione! Guardati!"

"Non ricominciare o ti giuro che questo è l'ultimo caffè che prenderemo insieme!"

Era una minaccia inconsistente. Lo sapeva lui e lo sapevo io!

Ormai Carlo era l'unico che ancora sprecava il suo tempo con me. Dovevo essergliene solo grato... e lo ero! Davvero. Solo che, più andavo avanti, meno le cose si sistemavano come avevo invece sperato accadesse.

Il tempo sistema tutto, dicono.

Stronzate!

Era sempre peggio.

"E invece sì che ricomincio! David! Dannazione! Tu sei uno dei migliori pediatri che io conosca! Il Pronto Soccorso non è più lo stesso senza di te!

Abbiamo tutti bisogno del tuo ritorno!

Ho sempre condiviso la tua scelta di lasciare gli Stati Uniti per Elena, nonostante tutte le fichissime proposte che ti stavano facendo. Lo sai!

Mi sono sforzato di comprendere la decisione di restare in questo buco di città e, dopo il Pronto Soccorso, ho cominciato a capirla un po' meglio ma...

Te lo giuro!

Questa proprio non ce la faccio! Non la capisco!

Pannolini e omogeneizzati?

Quanto pensi di andare avanti?!

Non ricominciare con la storia che lo devi a Elena. Cazzate! Nemmeno a lei starebbe bene una cosa simile. Sarebbe la prima a dirti che stai facendo una stronzata!

Non hai voluto farti aiutare dai tuoi? Ok, certo ci sta tutta! Nonna Gwen non è esattamente una passeggiata, se ce l'hai fra i piedi tutti i giorni!

Adesso però tu devi tornare al tuo lavoro!"

Il primo istinto che ebbi fu quello di alzarmi e colpire il suo volto spigoloso e abbronzato con tutta la forza che avevo, e non certo perché mi sentissi offeso dal suo commento su mia madre! Tuttavia, non potevo negare a me stesso che aveva ragione, ma... non mi sentivo ancora pronto.

Non ero ancora nemmeno riuscito a ritrovare tutti i pezzi della mia vita frantumata sei mesi prima, anche se ci stavo provando... ci stavo dannatamente provando!

"Scuoti la testa?

Lo stai facendo davvero?"

Non mi ero nemmeno accorto di aver iniziato a dire di no con il capo.

"David, ascoltami! La signora che ti pulisce casa, Sandra!

Lei può fare da baby-sitter al Ciccio! Sai che adora Alex e lui adora lei e tu hai bisogno di staccare.

Stasera io e te usciamo!

Devi svagarti e ti dirò di più! Hai bisogno di una bella sco..."

"Non dirlo nemmeno! Carlo, non ti azzardare!"