Capitolo 6.

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Interruppi io l'imbarazzato silenzio.

"Alex è stato molto tranquillo al bar. Non parla molto"

"Sì, in effetti sì, è un bimbo piuttosto taciturno, anche se di solito non è affatto così tranquillo, anzi! È un bambino in moto perpetuo. Infatti, ha imparato molto presto a camminare! Aveva appena undici mesi quando ha cominciato a zampettare e una settimana dopo il suo primo compleanno già scorrazzava per casa da solo. Da allora è stato un terremoto, però parla poco.

Tu hai esperienza con bambini così piccoli?"

"Esperienza?"

"Sì insomma... te la cavi con pannolini e roba simile?

Poi magari è davvero una cosa innata in ogni donna, come diceva sempre Elena.

Prima che arrivasse Alex era terrorizzata! I primi giorni in ospedale lo trattava come fosse fatto di cristallo, sembrava che avesse paura potesse infrangersi da un momento all'altro, ma poi tutto le è diventato naturale, come se non avesse fatto altro in tutta la sua vita"

Fissai dritto davanti ai miei piedi, riflettendo che non ero poi del tutto sicura che cambiare un pannolino mi sarebbe stato così innato! Sul fatto poi che Alexander potesse sembrarmi fatto di cristallo, non avevo alcun dubbio!

"David, a essere sincera, non ho mai cambiato un pannolino in tutta la mia vita" mi voltai verso di lui e gli sorrisi candidamente "Però non credo possa essere una faccenda tanto complicata, no?"

"No, direi di no... magari poco piacevole, in certe circostanze, ma se ho imparato io!"

Si chiuse in un pensieroso silenzio, finché non arrivammo al parco giochi.

Era deserto.

Alex si agitò sul suo passeggino sbracciandosi verso le altalene; David lo prese in braccio e lo sedette su un'altalena appositamente strutturata per i più piccoli, con una specie di cestino in cui posizionare il bambino.

"Niky, scusa, ti sembrerò rimbambito!"

Sospirò a disagio iniziando a spingere il bimbo sull'altalena.

"Tu hai detto di aver esperienza coi bambini, ma se... se Alex è troppo piccolo, forse... non so... magari...

Sei sicura di potertela cavare con lui?"

"David, in passato ho aiutato molti bambini anche in situazioni piuttosto difficili. Forse non ho mai cambiato un pannolino, ma è una cosa che posso imparare in fretta!

Vedrai che Alexander si troverà bene con me, altrimenti... beh, potrai sempre licenziarmi"

Inchiodai nei suoi occhi uno sguardo che lo avrebbe convinto a fare qualunque cosa avessi potuto chiedergli. Sapevo di aver appena giocato sporco, molto sporco, ma volevo che si fidasse di me, che riuscisse a trovare un po' di serenità.

Mi sentii in colpa, ma il sorriso conquistato che mi rivolse frantumò ogni mia inquietudine.

"Ok, ci sto! Mi sembra un ottimo compromesso"

"Bene, allora dovrò proprio imparare a cambiare un pannolino!"

"Ti va bene se inizi lunedì?"

"Benissimo!"

"Perfetto! Allora ti aspetto lunedì alle nove. Naturalmente, quando avrai da fare per l'Università, esami, insomma quello che ti serve, basta che me lo dici! L'Università deve rimanere una tua priorità"

"Va bene, grazie"

"Sei al... secondo anno?"

Fu evidente lo sforzo che fece per non voltarsi di nuovo a squadrarmi.

Davide e Nicola. Oscuro RisveglioWhere stories live. Discover now