5 - La verità fa male

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Non ho mai pensato a come sarei morta ma di sicuro pensavo che questo sarebbe successo il più tardi possibile, pensavo che sarei morta con le rughe sul volto, i capelli bianchi e dopo aver visto crescere i figli dei miei figli, ma non sempre le cose vanno come noi pensiamo. Sono venuta in questa città perché mi attirava come un magnete e pensavo che forse era perché qui avrei trovato un po' di felicità, ma tutto quello che ho ottenuto è stato il contrario della felicità. La mia vita è stata ribaltata, il mio futuro strappato, i miei desideri annullati e i miei sogni mandati in frantumi. Il buio tetro che fino a pochi secondi fa mi abbracciava stretta a se comincia a sciogliersi diradandosi sempre di più come anche la nebbia fa. Non sono morta e questo lo so bene, come so ciò che sta succedendo dentro di me. Non riesco a dispiacermi per quello che mi sta accadendo, per quello che sto diventando. Mi dispiace solo il modo in cui è successo e quello che mi sta portando via. Fino a qualche momento fa non sentivo assolutamente niente, solo un leggero fischio nella mia testa come se fosse scoppiata una bomba a pochi centimetri da me, ma adesso sento delle voci ovattate.
-Niklaus perché lo hai fatto?- la voce squillante di Rebekah è inconfondibile.
-Andiamo sorellina non è niente, si sveglierà presto!- mentre quella di Niklaus scatena in me una rabbia bruciante e furente che nemmeno posso mostrare in questo momento.
-SEI UN MOSTRO COME FAI A PARLARE COSI?-
-Sì Rebekah, hai ragione sono un mostro, sono anche un bastardo proprio come diceva nostro padre e ti assicuro che se non la smetti di urlare ti strapperò la lingua a mani nude!- bastardo... questa parola continua ad affiancarsi a Niklaus, è questo il punto debole, lui era considerato una nullità dal padre e un bastardo perché non era figlio suo e se non faceva parte della sua prole stava a significare che per lui... era il suo più grande fallimento come uomo. Ecco la mia arma contro Niklaus, il suo tasto dolorante che se premuto lo mette a tacere.
-Hai sbagliato un'altra volta, non dovevi farlo!- una voce nuova, non l'ho mai sentita, è una ragazza e sembra molto dolce dal suo tono di voce.
-Hope non ti ci mettere pure tu, sono stanco delle vostre inutili lamentele, la ragazza tornerà in vita e sarà asservita a me così Elijah imparerà una volta per tutte che la deve smettere di sfidarmi!- asservita, legata, intrappolata, incatenata... sono tutti sinonimi per me, mi vuole privare della mia libertà, ma io non sento affatto questo legame che lui dice.
«ADESSO BASTA, SMETTETE SUBITO DI PARLARE... Niklaus metti un po' del tuo sangue in un bicchiere nel caso Andrea volesse completare la transizione e vattene prima che io ricorra alla violenza per farti pagare l'azione riprovevole che hai commesso strappandoti il cuore solo per ricordarti che ne hai uno!» wow, non l'ho ma sentito così fino ad ora. La voce di Elijah è bassa, cupa, minacciosa, molto autoritaria e non ammette repliche da nessuno e di nessun tipo, le persone che prima stavano parlando non emettono più nemmeno un respiro ed escono dalla stanza a passi svelti mentre io sento il materasso del letto scricchiolare segno che Elijah si è seduto su di esso. Sento che mi accarezza la guancia sinistra e a quel contatto apro di scatto gli occhi.
«Ben tornata fra noi mia cara!»
Lo guardo e mi sembra di vederlo per la prima volta, lo vedo così limpidamente come se prima la mia vista fosse stata offuscata, ed ora che lo vedo talmente bene posso solo dire che è meraviglioso.
«Elijah!» sussurro. Lui leva la mano dal mio volto e prende la mia mentre io mi metto a sedere senza smettere di guardarlo.
«Hai bisogno che ti spieghi cosa sia successo?» mi chiede con un tono dispiaciuto e triste, come quando mi sono svegliata la prima volta in questa casa lui si sente in colpa.
«No non credo proprio!»
«Bene, allora sai anche che la decisione è solamente tua!» annuisco alle sue parole e poi porto due dita alla tempia. Mi sento intontita, come se qualcuno mentre dormivo mi avesse dato dei tranquillanti, ma so che è solo un effetto della transizione, la luce che filtra dalla finestra mi fa male agli occhi come se mi stessero infilzando in essi migliaia di spilli, le mie gengive fanno male e bruciano come se qualcuno non avesse fatto altro che darmi pugni in bocca, sento il polso a mille però la cosa dominante è la fame, la sete di sangue è bruciante. La gola è secca e sono incredibilmente assetata, ingoio più volte a vuoto cercando di mandare via questa sensazione che però non vuole abbandonarmi. Mi guardo intorno freneticamente alla ricerca di qualcosa da bere, Elijah lo nota e fa un sorriso dispiaciuto, credo che lui conosca fin troppo bene questa sensazione. Prende il bicchiere dalla sua mano e lo posa sul comodino e poi mi fa una carezza sulla guancia e mi passa una bottiglietta d'acqua. La stappo e la bevo tutta fino all'ultima goccia senza però essere dissetata, guardo il sangue di Niklaus sul comodino e poi Elijah con gli occhi lucidi, non so cosa fare, se adesso mi nutro diventerò una di loro e questo significa rinunciare al mio sogno più grande: formare una famiglia. Lui capisce che sono in confusione e mi sorride dolcemente facendomi un'altra carezza lenta sul volto.
«Prendi la decisione che più preferisci dolce Andrea!» la sua voce trema lievemente, ma è quasi impercettibile. Perché fra le righe mi sembra di leggere una sua supplica di rimanere? Come se non mi volesse lasciare andare ma non avesse scelta perché non vuole impormi niente. Annuisco con un cenno minimo del capo e lui sorride tristemente e si alza uscendo poi dalla stanza senza voltarsi più. Il mio sguardo cade subito sul bicchiere con all'interno quel liquido vermiglio non appena la porta si chiude alle sue spalle, sono davanti al bivio decisivo per l'intera mia esistenza. Diventare un vampiro o no? Morire o vivere in eterno? Abbandonare il mio sogno di avere dei figli o abbandonare la vita? Chiudo gli occhi e nella mia mente si palesa l'immagine di Elijah con i suoi occhi marroni che ad ogni sguardo mi fanno sentire viva e unica. A contatto con i miei polpastrelli sento del vetro fresco, apro gli occhi e vedo il bicchiere con il sangue di Niklaus fra le mie mani, la mia mente e il mio cuore hanno preso la loro decisione. Ripenso alle parole che ho detto nella mia mente pochi istanti fa: Elijah mi fa sentire viva e unica. Abbandonare la vita per non affrontare il dolore della perdita di un grande sogno mi sembra da codardi e poi devo essere completamente sincera -almeno con me- e dire che io non voglio per niente morire. Faccio un respiro profondo e l'odore invitante del sangue mi inebria e mi fa venire l'acquolina in bocca, porto il bicchiere alle labbra in una frazione di secondo e butto giù il sangue in un solo sorso. Dopo che il sangue scivola nella mia gola dissetandomi finalmente, mi sento istantaneamente rinata, mi sento forte come non mai e sento di poter fare di tutto. Mi alzo in piedi e mi guardo intorno esplorando le nuove sensazioni che sento. Il sole che batte sulla mia pelle sembra meno caldo e i miei sensi invece sono molto, molto, molto più amplificati di prima. Talmente tanto che riesco a vedere i granelli di polvere impercettibili agli occhi umani volteggiare nell'aria, il mio naso riesce a sentire l'odore di vaniglia che impregna la pelle di Elijah come se mi fosse accanto e il profumo dei fiori selvatici che crescono nel parco poco distante da casa, le mie orecchie riescono ad ascoltare i bambini giù in strada che giocano, i musicisti di jazz che suonano nelle strade e la coppia che abita di fronte litigare come cani e gatti, mente le mie dita riescono a percepire sotto i polpastrelli ogni minimo dettaglio di qualsiasi cosa io tocchi, è tutto così sbalorditivo. Vado all'armadio meravigliandomi della velocità a cui riesco a muovermi.
«Sbalorditivo» sorrido meravigliata da quello che mi è nuovo, prendo dei vestiti e li indosso velocemente e poi in un battito di ciglia sono al piano di sotto. Vedo tutti seduti di spalle come se stessero aspettando l'esito di un esame. Niklaus beve -con molta noia- del bourbon che mi invita con il suo odore fruttato e floreale, Rebekah cerca di consolare Elijah anche se non capisco bene il perché, non può essersi affezionato talmente tanto a me da soffrire per una mia eventuale morte e per finire vedo un volto estremamente bello e nuovo che collego al nome di Hope. In un secondo sono davanti a Niklaus, gli sfilo il bicchiere dalle mani e gli occhi di tutti loro scattano su di me.
«Aspettate qualcuno?» sorrido per il loro sguardo sorpreso e io butto giù l'alcool come se fosse acqua, Niklaus sorride spavaldo e io non vedo l'ora di infrangere, di mandare in mille pezzi questa sua spavalderia, perché anche dopo aver completato la transizione non ho sentito alcun legame con lui, non ho sentito nessuna voglia ceca di obbedirlo e nemmeno una gratitudine innata nei suoi confronti, per lui io provo solo odio in questo momento. Si alza e mi guarda negli occhi con intensità.
-Fammi un piacere amore, spezzati il collo!- mi avvicino ancora di più a lui fissandolo senza espressione come se fossi ipnotizzata, i nostri nasi quasi si sfiorano, mi porto le mani al collo facendo finta di obbedire ai suoi ordini, ma poi sorrido malefica.
«Oh, Niklaus pensi davvero che io abbia intenzione di obbedire ai tuoi ordini? Non sono asservita a te! A quanto pare hai fallito nel trasformarmi come sono sicura che hai fatto in ogni altra cosa nella tua intera esistenza, perché è questo che sei, un totale fallimento!» sussurro a pochi centimetri dal suo volto fissando le sue iridi verdi. Vedo la rabbia divampare dentro di lui.
«Che c'è non rispondi? La verità ferisce non è vero!?» alza la mano all'altezza del mio cuore e appena sta per farla sprofondare nella mia gabbia toracica viene bloccato dalla mano di Elijah.
«Mi hai fatto infrangere la promessa una volta fratello non lo farai un'altra volta, non la toccherai nemmeno con un dito!» ruggisce autoritario. Il biondo si scioglie dalla presa del fratello con un movimento brusco e in un secondo sparisce dalla vista di tutti noi, Elijah si gira verso di me e mi sorride, si avvicina quasi a sfiorare il mio naso con il suo e sento il mio cuore battere alla velocità del battito d'ali di un colibrì. Aspetta il mio cuore batte? Ma non sono morta? Mi porto una mano sul petto con la fronte corrucciata e lui capisce subito sorridendo come si fa ad un bambino
«Se assumiamo abbastanza sangue il nostro corpo funziona come quello di tutti gli altri eccetto per alcune cose, noi respiriamo anche se possiamo farne a meno, i nostri cuori battono, possiamo mangiare e bere...tutto questo è normale, sta tranquilla» gli sorrido guardandolo negli occhi e mi sento istantaneamente rilassata. Alza la mano e posa la punta delle dita sulla mia guancia cominciando ad accarezzarla.
«Sono felice che tu sia rimasta!» siamo con gli occhi incatenati, non riusciamo a spostarli altrove e tutto sembra scomparso attorno a noi. Sentiamo qualcuno fare un finto colpo di tosse e rovinare il momento, ci giriamo e vediamo che è stata la ragazza che presumo sia Hope, lei si alza e viene da me con il volto segnato dal senso di colpa e dall'imbarazzo.
-Ciao io sono Hope, mi dispiace per ciò che ti ha fatto mio padre !-
È una ragazza davvero bella e posso percepire perfettamente la sua aura buona, nei suoi occhi riesco a vedere quanta bontà ci sia in lei, quanto sia pura nonostante sia un essere letale con un padre il quadruplo più letale di lei, un padre che però può essere aiutato, che non è completamente perduto, che se ci si impegna si può salvare, oggi ne ho avuto la prova perché la rabbia è un emozione e se non si ha più un anima le emozioni sono impossibili da provare. Questa ragazza ha bisogno di suo padre e io farò il possibile per aiutarla e riportarlo da lei.
«Lui cambierà Hope te lo prometto!» sussurro posando le mani sulle sue spalle. Lei mi sorride triste come se non ci sperasse, ma non inganna proprio nessuno, nei suoi occhi vedo la speranza bruciare, nemmeno il tempo di voltare lo sguardo su di lei che Rebekah mi abbraccia forte a sé. Non so come possa essere successo, ma in poche ore mi sono affezionata a loro, la cosa non mi è mai capitata, ma posso dire che la adoro da morire e sento finalmente di avere un posto nel mondo ed è questo, io sono questa.

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