24 - Tranquillità spezzata

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Sono passate ormai due settimane da quando la nostra famiglia si è allargata e ha acquisito nuovi membri, Rebekah, Davina e Hope inizialmente mi davano la tortura con le scelte per il matrimonio, mi chiedevano dove lo volessi fare, con quale tema e se avessi preferenze per dove si dovesse tenere la cerimonia, ma siccome mi stavano facendo letteralmente impazzire alla fine ho lasciato loro carta bianca con anche l'approvazione di Elijah ovviamente. Le piccole gemelline si sono adattate subito alla nostra famiglia come se fossero con noi da sempre e le loro piccole menti hanno già cominciato a dimenticare tutte le cose brutte che hanno vissuto nei primi anni della loro vita, tutto l'orrore comincia lentamente a svanire e il loro posto viene occupato dai ricordi felici che si stanno creando con noi. Elijah le adora, stravede proprio per le sue figlie e anche io stravedo per loro, le amo alla follia, un amore che non riesco bene a spiegare, ma posso dire solo che è un amore immenso, a dire la verità tutta la famiglia stravede per Liza e Joyce, dal primo giorno hanno preso subito il cognome Mikaelson e stanno creando con tutti loro dei legami forti e profondi. I maschi di casa in questo periodo pensano a riportare in vita la vecchia piantagione bruciata, cosicché una volta sposati io e Elijah insieme alle bambine andremo a viverci, avevo proposto di riportarla al suo splendore con la magia, ma i fratelli Mikaelson hanno optato per il lavoro manuale e io non ho voluto obbiettare. Ah, inoltre Caroline si è unita ufficialmente al nostro gruppo anche se con Niklaus ancora non c'è niente di serio, loro dicono che ci stanno andando piano e tutti noi ci impegniamo ad assecondare i loro voleri anche se si vede perfettamente che si guardano con gli occhi a cuoricino. Tutto sembra tranquillo e sotto controllo per il momento, qualcosa però si aggira per le strade di New Orleans, non so cosa di preciso, ma so che c'è la tempesta dietro le porte e prima o poi si manifesterà con una potenza che devasterà tutto, non so se sono diventata paranoica però lo sento sotto pelle che qualcosa sta per succedere. In questo momento le bambine stanno colorando sul tavolo della cucina mentre io preparo loro la colazione, non appena è pronta vado da loro, mi metto dietro le loro sedie e sorrido vedendo i disegni che hanno fatto in cui hanno rappresentato tutta la famiglia, mi abbasso alla loro altezza e lascio un dolce bacio sulle loro piccole teste. Torno verso la cucina per prendere i piatti con la colazione, prendo anche la brocca con la spremuta d'arancia fresca e porto tutto a tavola.
«Piccole la colazione è pronta» loro sorridono appena sentono queste parole e sgomberano il tavolo mettendo da parte colori e fogli, metto i piatti davanti a loro e subito si leccano i baffi facendomi sorridere.
«Grazie mamma» esclamano in coro, ho notato che lo fanno molto spesso. Sorrido e faccio una carezza sulle loro testoline passando la mano fra i loro morbidi capelli, prendo la mia tazza con il sangue e mi siedo accanto a loro, so che sanno perfettamente cosa io sono, ma non mi piace l'idea che vedano il sangue che bevo, è una cosa che ai loro occhi mi mette un po' a disagio, non vorrei che si facciano dei pensieri sbagliati di me, allora lo metto in una tazza così non lo vedono. Le guardo mangiare il latte con i cereali al cioccolato che gli piacciono tanto mentre con la mano accarezzo il piccolo gonfiore della mia pancia, ancora stento a crederci, ma non posso fare altro sentendo il cuoricino nel mio ventre battere forte e sano. Ad un certo punto entra dalla porta Caroline, la bionda dai riccioli d'oro con il solito sorriso luminoso sulle labbra, le sorrido calorosa e lei si viene a sedere con noi.
«Ciao riccioli d'oro» lei sorride sentendo il soprannome che ormai gli ho affibbiato, una volta mi ha fatto notare che assomiglio a Niklaus più di quanto io voglia ammettere, perché abbiamo certi atteggiamenti che si somigliano come per esempio il fatto che diamo soprannomi a chi ci circonda.
-Ciao Andy. Sei sola con le bambine?- chiede sorridendo alle piccole che mangiano come dei piccoli lupi affamati, rido divertita da come stanno mangiando e poi porto gli occhi di nuovo sulla bionda.
«No, le ragazze sono in salotto ad organizzare nei minimi dettagli il mio matrimonio mentre i ragazzi invece sono alla piantagione! Bambine —richiamo la loro attenzione portando anche lo sguardo su di loro— da brave salutate Caroline»
«Ciao Caroline» dicono loro in coro.
-Ciao piccole, continuate pure a mangiare tranquillamente!- gli sorride dolcemente e loro ritornano a divorare la colazione. Vado a posare la tazza ormai vuota nel lavandino e arriva una chiamata sul mio cellulare, faccio segno a Caroline di darmi un attimo e lei annuisce sorridendo mentre guarda le piccole mangiare con lo sguardo assorto come se fosse persa nei suoi pensieri. Appena leggo il nome sul display le mie labbra si curvano in un sorriso automatico e sento dentro vibrarmi tutto, il cuore mi scoppia di gioia e sento lo stomaco sotto sopra, questo mi succede tutte le volte quando sento anche solo il nome dell'uomo che amo, sorrido ancora di più e porto una mano sul mio ventre in un gesto estremamente naturale rispondendo al cellulare.
«Pronto, con chi parlo?» chiedo ridendo divertita.

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