28 - Re degli inferi

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Dopo un oretta le bimbe stanno già molto molto meglio, il loro respiro è tornato perfettamente normale così come la loro temperatura, io Elijah ci siamo messi accanto a loro nel lettone e dopo qualche coccola si sono addormentate profondamente perché erano molto stanche lentamente ci siamo alzati dal letto e siamo scesi in giardino. In questo momento —come spesso faccio in questo periodo— sono seduta in giardino a guardare i disegni della maledetta visione che potrebbe nascondere la terribile svolta che colpirà la mia famiglia e tutti gli altri mi guardano aspettando spiegazioni. Alzo gli occhi per un attimo restando bloccata come un gatto davanti ad una macchina, alterno per qualche secondo lo guardo da loro alle immagini e poi faccio un piccolo sorriso di scuse.
«Scusate, mi sono persa nei miei pensieri» affermo tornando con lo sguardo sulle immagini che ho riportato sulla carta.
«Tranquilla amore mio prenditi tutto il tempo che ti occorre» Elijah mi sorride dolcemente anche se vedo perfettamente che è nervoso come il resto della famiglia.
-Si Andy sta tranquilla, stiamo solo aspettando la spiegazione della fine dei Mikaelson, perché avere premura?- so che Rebekah non ce l'ha con me, infatti capisco perfettamente il suo nervosismo, anche io sono molto nervosa, ma mi sto sforzando per mantenere la mente lucida in modo da aggirare questa visione. La guardo per un attimo e poi mi decido a parlare.
«Le bambine si sono sentite male perché in città l'aria è piena di magia infernale.»
-Magia infernale? Di che stai parlando?- chiede Marcel ad alta voce preoccupato.
-Marcel mantieni la calma, spiegati meglio per favore colombella!- guardo Nik e gli sorrido dolcemente ringraziandolo con lo sguardo e una mano sul petto, lui mi fa un occhiolino in risposta come al suo solito. Ormai sono parecchi giorni che ho in mano questi disegni, li ho studiati, li ho osservati per capirne il significato, notte e giorno mi sono spremuta le meningi su questi fogli, ma ho aspettato a parlare. Dovevo essere assolutamente certa di aver capito e interpretato bene le immagini, perché se quello che ho capito è corretto il mio migliore amico e tutta la nostra famiglia sono in grave pericolo. Guardo ancora una volta l'ibrido, chiudo gli occhi e faccio un profondo respiro riempiendo i miei polmoni di aria che butto fuori tutto in una volta.
«Va bene, sarò diretta e concisa, quelli di Mistick Falls hanno mandato qualcuno di molto potente a cercarci, a cercare l'intera nostra famiglia!» mando giù il nodo che mi si è formato in gola e sospiro.
-Questo ce lo avevi già detto e dicci questo qualcuno molto potente è...- Kol cerca di indurmi a parlare, alzo una mano e gli faccio segno di aspettare un momento. Sento le bambine svegliarsi al piano di sopra e correre sulle scale probabilmente per venire da noi. Spuntano correndo con i loro piedini piccoli e nudi le guardo con le lacrime agli occhi ho avuto molta paura di perderle e ce l'ho ancora. Vengono da me e le faccio sedere sulle mie gambe lasciando un bacio sulle loro guance.
«Ciao bellissime streghette.» le stringo tra le braccia e un sospiro mi esce in automatico dalla bocca. Non voglio che succeda qualcosa di male a loro e so che quello che sto per dire cambierà tutto, eppure alzo lo sguardo dai fogli ancora una volta e uno dopo l'altro lo fisso su tutti i componenti della mia famiglia che sono seduti davanti a me e che aspettano con agonia ancora una volta che io spieghi tutto.
«Lui è il diavolo e sta venendo a prenderci!» le mie parole rimbombano nel giardino di casa spaccando il silenzio che ci avvolgeva.
-Cosa?- Davina trasalisce sentendo ciò che ho detto e stringe la mano di suo marito incrociando il suo sguardo con gli occhi pieni di terrore e lacrime di paura.
«Sì, la porta di fiamme e l'uomo che ne esce sorridente stanno a significare questo, l'hanno evocato in tre e questi fanno parte di tre specie da sempre in conflitto che uniscono le forze e si mettono tutti contro un unico nemico, un unico obbiettivo ed è per loro richiesta che viene a prenderci, la visione è come un puzzle, più pezzi cucio insieme e più prende significato purtroppo.» getto sul tavolo i disegni che tenevo in mano con un sospiro sconfortato. Marcel sta per parlare, ma Caroline arriva correndo in casa, ha le lacrime agli occhi, sembra totalmente sconvolta e io insieme a Niklaus subito vado da lei dopo aver lasciato le bambine con mio marito.
«Caroline che succede?» sussurro dolcemente avvicinandomi a passi lenti a lei, visto quanto è sconvolta temo che potrei spaventarla se mi avvicino in modo brusco. Lei prima guarda me con il respiro affannato e poi guarda il mio migliore amico, posso sentire i battiti del suo cuore accelerati e i suoi polmoni espandersi e restringersi velocemente.
-In città è scoppiato l'inferno, molte persone al passaggio di un uomo hanno cominciato a comportarsi in maniera violenta e ora si stanno praticamente uccidendo a vicenda!- corrugo la fronte alle sue parole e poi mi avvicino ancora di un passo allarmata.
«Dove era diretto?» chiedo bruscamente.
-Chi?- chiede ancora sconvolta non riuscendo a seguire il discorso. Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo per mantenere ad ogni costo la calma.
«Caroline concentrati! L'uomo quell'uomo dov'era diretto?» la ragazza guarda Niklaus e poi guarda me con il terrore dipinto sul volto e limpido negli occhi, la vedo deglutire pesantemente e lasciare uscire un respiro ugualmente pesante dalle sue labbra.
-Qui!- la sua voce è flebile a causa del terrore, ma quell'unica parola la sentiamo forte e chiara. In una frazione di secondo sono davanti al tavolino, guardo i disegni attentamente e finalmente tutti i pezzi si incastrano perfettamente nella mia mente, getto uno sguardo su Elijah che mi guarda tremendamente preoccupato, anche io lo sono, ma troverò una soluzione, devo farlo. Guardo un attimo le mie figlie e sorrido loro tentando di essere il più sincera possibile dopodiché fisso i miei occhi in quelli di Niklaus e creo una connessione fra noi due in modo che possa parlargli nella mente.
«Nik mi senti?»
-Si colombella dimmi tutto- mi fa anche un cenno con la testa.
«Nik ho capito tutto, ma mi serve il tuo aiuto.»
-Viene per colpa mia, certo che ti aiuto- leggo il senso di colpa nei suoi occhi.
«Non sentirti in colpa, dei tuoi nemici hanno usato l'armeria pesante per distruggerti, il problema è che lui non se ne andrà mai se non ti porterà via con sé.» solo pensare a questa cosa mi fa stringere il cuore. All'inizio lo odiavo, ma ora gli voglio un mondo di bene e fa parte della mia famiglia. Anche lui come tutti loro è una parte di me.
-Hai un piano quindi?-
«Esatto ho un piano in mente ma è tosto!»
-Dimmi pure colombella!-
Un uomo si intrufola in casa nostra attirando la mia attenzione e quella di tutti i presenti che si girano a guardarlo proprio come faccio io. Ha un sorriso diabolico dipinto sulle labbra e lo riconosco subito come quello che era presente nella visione, getto in modo immediato uno sguardo sulle persone più deboli della casa in questo momento, devo proteggerle in qualche modo quindi metto Caroline e le mie dolci bambine in una bolla protettiva da cui nessuno può uscire e nessuno può entrare se non viene annientata da chi è stata creata.
-Buonasera a voi tutti, mi presento io sono Lucifero, re degli inferi, e sono qui per un certo signore che porta il nome di Niklaus Mikaelson!- parla con tutta calma come se incontrare il diavolo in persona fosse una cosa di tutti i giorni ed estremamente normale. Appena udiamo le sue parole tutti automaticamente ci mettiamo davanti a Nik come per fargli da scudo, Lucifero sorride diabolicamente e poi fa un fischio assordante che quasi ci spacca i timpani, quando si interrompe il fischio Elijah, Marcel, Kol, Rebekah, Davina e Hope cominciano a litigare e combattere fra loro con lo sguardo confuso, ma i loro corpi si muovono come quelli dei burattini quando si tirano i loro fili. Io e Nik restiamo immuni perché la nostra mente è già occupata a causa della connessione che ho creato poco fa, ma fingiamo lo stesso di combattere sotto impulso della sua possessione psichica per prendere tempo e per finire di parlare con lui e spiegargli il mio piano, sia quello A che quello B, perché c'è sempre bisogno di un piano B in caso il primo non andasse a buon fine, anche se io spero di concludere tutta questa storia oggi stesso.
-Sei lui non viene con me condanno ognuno di voi a torture eterne che sono assolutamente sicuro non riuscireste nemmeno ad immaginare e in più ucciderò tutte le persone a voi care davanti ai vostri occhi!- la sua voce anche questa volta risulta tremendamente tranquilla. Vedo lo sguardo molto preoccupato di Elijah balzare sul fratello, poi sulle bambine, su di me e la mia pancia, evidentemente Lucifero se ne rende conto e fischia nuovamente. Appena il suo fischio spacca timpani si interrompe Marcel si volta nella mia direzione, mi guarda con lo sguardo assente, i suoi occhi sono proprio vitrei e senza umanità, è completamente posseduto. Viene spedito da me e mi blocca al muro con un braccio sopra il mio petto e che spinge contro il mio collo, alza la sua mano in aria e con un battito di ciglia la fa sprofondare nel mio petto e io sussulto quando prende il mio cuore in un pugno.
«MARCEL!» mio marito urla disperato, ma non riesce a muovere nemmeno un muscolo.
Niklaus mi guarda con occhi dispiaciuti, gli faccio segno di no con il capo capendo perfettamente ciò che vuole fare, ma lui mi fa un triste sorriso dispiaciuto e poi guarda Lucifero.
-BASTA VERRÒ CON TE!-
A quelle parole Lucifero sorride diabolico, guarda l'ibrido per capire se è serio dopodiché schiocca le dita e tutto torna alla normalità, Marcel mi guarda negli occhi e poi guarda la mano nel mio torace, la sfila delicatamente con lo sguardo pieno di senso di colpa e io cado sulle ginocchia accarezzandomi la pancia, io non sarei morta perché ciò che sono mi ha reso completamente immortale, ma il bambino se il mio cuore veniva disconnesso dal mio corpo anche solo per un secondo sarebbe morto eccome.
-Bene è ora di andare allora!-
Guardo Niklaus senza dire niente apparentemente, ma nella mia mente piango per lui e questo lui lo sa perfettamente perché siamo ancora connessi e ho intenzione di mantenere questa connessione fino all'ultimo, vorrei corrergli incontro e fermarlo, ma diamine non posso! Questa cosa mi distrugge, però non posso cedere, devo essere forte o almeno mostrarmi così agli occhi degli altri perché se mi mostro debole tutto va in fumo.
«Niklaus NO!» mi strazia il cuore sentire la voce di mio marito talmente disperata e sofferente. I fratelli tentano di andarlo a salvare, ma con la coda dell'occhio vedo che Lucifero alza quasi impercettibilmente un angolo della bocca, lui non aspetta altro per ucciderli tutti, per godere della loro morte, per infliggergli torture indicibili solo per il semplice motivo che appena è arrivato noi abbiamo avuto il fegato di metterci contro di lui, con un gesto della mano li blocco tutti quanti. Lucifero mi guarda come se fosse colpito e i suoi occhi luccicano bramosi di qualcosa che hanno visto, come quando i bambini vedono un gioco che vogliono a tutti i costi con l'unica differenza che i suoi occhi sono cattivi, spietati e senza umanità. Fa un breve sorriso continuando ad osservarmi mentre tengo i Mikaelson bloccati con la mano poi con uno schiocco di dita fa apparire la porta di fiamme che io avevo visto nella mia visione e fa segno a Niklaus di entrare, lui ci guarda tutti ad uno ad uno fermandosi di più sulla figlia che saluta con un sorriso triste e poi si immerge fra le fiamme, il nostro piano è andato in frantumi, stringo la mia mano in un pugno graffiando il pavimento con le unghie, devo mantenere il controllo delle mie emozioni, in questo momento non mi posso permettere di cedere, lo devo a Nik che si sta sacrificando per tutti noi, che si sta letteralmente gettando fra le fiamme per la sua famiglia, io devo farlo per il mio migliore amico.
-Devo dire miei cari che è stato un vero piacere contrattare con tutti voi e vedere come vi siete opposti a me anche se con scarsi risultati visto che io sto portando via la vostra colonna!- le sue parole sono verissime, Nik per quanto lui si ostini ad interpretare il ruolo del cattivo è una delle colonne della famiglia che senza di lui perde equilibrio. Dopodiché getta un ultimo sguardo su di me e poi anche lui sparisce dietro la porta che si dissolve subito dopo il loro passaggio senza lasciare alcuna traccia.

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