36 - Epilogo: Sempre e per sempre

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4 anni più tardi

«Mamma, mamma, ho fame, ho fame!» la piccola Astrid continua a saltarmi intorno impaziente.
«Astrid smettila di dirlo in continuazione, la mamma ha quasi finito!» Liza la guarda con occhi severi e incrocia le braccia al petto come se non ammettesse repliche.
«Esatto, in quel modo la fai innervosire!» Joyce invece mi guarda preoccupata, ma io gli sorrido, le guardo per un attimo e mi meraviglio vedendo quanto sono cresciute, mi sembra soltanto ieri che erano delle piccole bambine che si mangiavano lettere mentre parlavano. Liza, Joyce e Astrid sono cresciute molto e ora hanno 7 le gemelline e 4 anni la piccolina, sono solo delle bambine ancora, ma tutte e tre hanno un carattere già ben definito. Liza rimane sempre quella protettiva nei miei confronti proprio come quando era piccolina ed è sempre pronta a rimproverare le sorelle se fanno qualcosa di sbagliato, è quella autoritaria, ma anche quella che per le sorelle farebbe qualsiasi cosa anche quando la cacciano nei guai lei le difende e prende sempre le loro parti, mi sembra quasi una mini persona adulta. Joyce invece è quella tanto dolce che si preoccupa per tutto e tutti, quella più studiosa che si impegna con tutta se stessa nella scuola per avere ottimi risultati, quella che tiene le sue cose sempre perfettamente ordina e che porta rispetto sempre e comunque, ma bisogna stare attenti a non farla arrabbiare perché è capace di diventare un piccolo diavoletto pronto a tutto. Astrid invece è quella che non sta mai un attimo ferma, è iperattiva, corre da tutte le parti, fa sempre molte domande quando qualcosa la incuriosisce e gli piace fare di tutto: disegnare, dipingere, giocare a calcio; da grande sarà una gran festaiola ne sono sicura. Sorrido scuotendo la testa, ogni volta che le guardo sento una gioia nel mio cuore che non si può spiegare, comincio a prendere le cose da portare a tavola e Liza subito viene ad aiutarmi, le sorrido dolcemente facendole una carezza sui capelli biondissimi e insieme portiamo il pranzo a tavola in giardino dove tutta la nostra famiglia è tutta seduta già pronta per mangiare. Appena le cose sono sulla tovaglia Liza corre dalle sorelle che si stanno bisticciando, cerca di farle finire, ma finisce per litigare anche lei con loro, litigano almeno una volta al giorno ma poi la sera sono di nuovo tutte a dormire nello stesso letto abbracciate l'una all'altra, nonostante ognuna di loro abbia un letto separato.
«Bambine smettete di litigare prima che la mamma si arrabbi!» sorrido sentendo la voce di Elijah, ancora oggi dopo quattro anni mi fa venire i brividi quanto la sento e mi fa vibrare l'anima ogni volta che è nei paraggi e mi è vicino. La nostra famiglia ride divertita perché sanno che le mie figlie temono che io mi arrabbi perché sanno benissimo che con me non la scampano, ma solo quando fanno qualcosa di grave e non di certo per semplici litigi fra sorelle che sono del tutto normali, ma che preferirei non ci fossero.
«Esatto Liza, Joyce, Astrid smettetela!»
«Ma mamma » continuo a sentire i loro bisticci quindi mi volto e le guardo tutte e tre con le mani sui fianchi.
«Niente ma signorine, devo venire fino a li per farvi smettere di litigare?»
«No mammina» Liza abbassa la testa imbarazzata come sempre per essersi lasciata trascinare nel litigio, mi avvicino a lo e mi abbasso sulle ginocchia guardandole negli occhi tutte quante.
«Io voglio che voi non litighiate bambine mie» poso un bacio su ognuno dei loro piccoli nasi e sorrido, mi alzo con in braccio Liza che nasconde il volto nell'incavo del mio collo immediatamente, prendo per mano Astrid e Joyce prende per mano lei, le porto a tavola e le faccio sedere tutte quante.
-Melanie e Dallas a tavola forza!- i bambini ridono quando la dolce Davina li chiama e corrono a sedersi a tavola tutti allegri. Elijah viene da me, posa una mano sulla mia guancia e mi sorride dolcemente, mi dà un bacio sulle labbra che mi lascia senza fiato e completamente in fiamme dentro e poi entra con me in casa e mi aiuta a portare le cose a tavola. Una volta finito torniamo in casa per prendere le ultime cose e quando siamo lontani dallo sguardo della famiglia, coperti dalle pareti della nostra casa, mi dà una pacca scherzosa sul sedere, mi giro verso di lui fintamente indispettita dal suo gesto, ride divertito mi prende la mano e mi fa fare una giravolta, facendomi sbattere sul suo petto una volta conclusa, alza il mio volto con due dita e mi coinvolgere in un bacio ardente che sembra quasi bruciare le mie carni per quanto è focoso. Intreccio le mie dita ai suoi capelli sempre ordinati scombinandoli, mi stringo di più al suo corpo e facendo qualche passo lo spingo contro il muro alle sue spalle. Ogni volta che mii tocca, mi bacia o mi parla scaturisce in me una tale passione che vorrei farlo mio su qualsiasi superfice in qualsiasi momento, mi gira con la schiena contro il suo petto e con le mani esplora il mio corpo che conosce alla perfezione.
«Dobbiamo andare dagli altri» sussurro accaldata.
«Perché mi sembra di sentire una supplica a restare qui ancora per qualche momento» il suo respiro sul collo mi fa venire i brividi e ansimo, ma lui porta una mano sulla mia bocca.
«Loro possono aspettare cuore mio, però devi fare silenzio» sorride contro il mio collo, dolcemente affonda i canini e io lo faccio nella sua mano, ci scambiamo del sangue accentuando le fiamme che ardono in questo momento tra di noi. Ci separiamo a fatica e mi giro verso di lui gettandomi sulle sue labbra con passione.
«Non possiamo amore mio, non ora» sussurro fra un bacio e l'altro.
«Allora tieni bene a mente che questa notte dormirai ben poco» mi fa un sorriso malizioso e lascia un ultimo bacio sulle mie labbra. Quando riusciamo a staccarci usciamo di corsa in giardino dal resto della famiglia, lo guardo e sorrido felice, ci sediamo e cominciamo a mangiare sotto lo sguardo malizioso dei ragazzi, poi però sentiamo un gemito di dolore da parte di Caroline che fucila di conseguenza Niklaus con lo sguardo e fa ridere tutti noi altri. Nik le fa il suo solito sorrisetto furbo e lei assottiglia gli occhi guardandolo con rimprovero, ma probabilmente sono gli ormoni a farla comportare in questo modo, cerco di trattenere le risate e guardo Elijah, noi ci siamo già passati.
-Avanti amore non fare così, volevi un figlio e io te l'ho dato!- alza le spalle con quel suo sorrisetto furbo che dopo anni è rimasto immutato.
-Nik hai detto bene, un figlio, uno solo, no tre in una volta!- piagnucola come una bambina guardando il marito, povera stella. Si perché è incinta, ma non solo di un piccolo e innocuo bambino bensì di tre gemelli, qualche mese dopo aver riportato Niklaus indietro dall'inferno si sono sposati senza aspettare oltre, hanno aspettato così tanto tempo prima di mettersi insieme che hanno preso questa decisione tutta in una volta e seguendo l'istinto e la voglia di non separarsi più. Dopo il loro magnifico matrimonio, che abbiamo organizzato noi cognate, hanno iniziato a girare per il mondo perché Caroline le uniche due città che aveva mai visto erano Mistick Falls visto che ci è nata e New Orleans visto che ci è vissuta, ma dal viaggio è tornata a casa con tre pagnotte nel forno e questo fa fare al suo umore le montagne russe. Mentre loro bisticciano come dei bambini senza però litigare veramente, mia nipote Hope si gira verso di me con il solito sorriso che precede una richiesta.
-Zia Andy ti dispiace se viene Josette dopo mangiato?- le sue guance si arrossano anche adesso che è un tribrido, ha deciso di affrontare la sua trasformazione dopo un periodo ribelle in cui lei non si riconosceva più ed è arrivata alla conclusione che voleva sentirsi finalmente se stessa e attivare tutti i lati del suo essere e quindi con un po' di magia e il permesso del padre l'ho aiutata a farlo.
-Si le dispiace!- alzo gli occhi al cielo alle parole di Nik e poi lo guardo con rimprovero.
«Nik smettila è grande ormai e la sua fidanzata è una ragazza splendida, non resterà la tua piccola bambina per sempre! Tesoro falla venire pure non ci sono problemi!»
Josette è una ragazza dolcissima, più precisamente una strega dolcissima, che si è trasferita a New Orleans da Mistick Falls con il padre Alaric e la madre Jo, suo padre con Nik ha dei trascorsi e conosce anche Caroline visto che è stato un suo insegnate al liceo, io lo trovo un uomo simpatico e un bravo cacciatore del soprannaturale che sa distinguere le creature buone da quelle malvage. Tratta Hope in un modo fantastico e si vede proprio che sono innamorate, però Niklaus fa fatica a lasciare andare la sua bambina e prima che lasciasse anche solo che Hope gli telefonasse ci sono volute settimane di persuasione, poi ha capito che doveva lasciare libera la figlia, ma fa ancora fatica a lasciarsi andare completamente, è sempre il padre e lei sarà sempre la sua bambina.
-Hope ricorda che abbiamo il matrimonio della signora Pimpelbottom stasera!-
-Che razza di cognome orribile- rido insieme a Kol facendogli un occhiolino, sono d'accordo con lui.
-Si zia Beki me lo ricordo, la donna che ha voluto tutto verde pistacchio!-
«Oh Dio che orrore!» rido guardando Elijah al mio fianco che mi tiene la mano e si gode con un sorriso felice la sua famiglia, mi piace vederlo così tranquillo e spensierato. Rebekah e Hope si sono messe in affari nel mondo delle organizzatrici di eventi, il loro lavoro gli piace e ne vanno davvero entusiaste solo che certe volte le lasciano disgustate le scelte fatte dalle loro clienti ma sono veramente brave a fare quello che fanno.
«Zia quando mi sposerò mi organizzerai il matrimonio?» Joyce saltella sulla sedia sorridente mentre guarda con occhi innamorati sua zia.
-Ma certo cuccioletta della zia!- le fa un occhiolino lasciandole un bacio sulla testa visto che è seduta al suo fianco.
«Beh molto più avanti però, adesso non è proprio il momento!» mi viene da ridere però mi trattengo, Elijah è diventato un padre protettivo con le figlie, ma non in modo eccessivo, fortunatamente non emula suo fratello Niklaus, mi fa ridere ogni volta che ringhia quando le sue figlie parlano già di matrimoni, ma è una cosa davvero dolce e bella.
-Marcel la prossima settimana c'è l'addestramento alle armi a scuola, vero?- Kol avverte subito sua moglie diventare tesa al duo fianco per la domanda che ha appena fatto, Davina è molto preoccupata per questo nuovo addestramento che abbiamo inserito nel programma educativo. 
-Si speriamo che quei ragazzini non si facciano a fette a vicenda!- Marcel invece prende la vita con leggerezza, Davina lo guarda e sospira con occhi di rimprovero. 
-In tutti i casi ci sono io, uno schiocco di dita e faccio tornare quei ragazzi integri e poi non dimenticare che la in mezzo ci sono i nostri figli!-
«E ricorda che in ogni caso se si fanno male sono sotto la nostra responsabilità!»
Io, Kol, Marcel e Davina abbiamo aperto una scuola per ragazzi e bambini speciali, ovvero con poteri soprannaturali e offriamo anche rifugio a coloro che non hanno una casa è così che abbiamo conosciuto Melanie. L'hanno abbandonata al freddo, quando è stata trovata da Kol e Davina, era morta povero angioletto, ma qualche istante dopo è tornata in vita perché lei è una fenice, cioè un essere soprannaturale che ogni volta che viene ucciso torna in vita senza problemi. Dallas invece è un bambino umano che Rebekah ha portato a casa dopo una passeggiata, era malato, aveva la febbre molto alta ed era malnutrito, mentre lo curavano lei e Marcel si sono affezionati a lui e quindi hanno deciso di tenerlo con loro. Questa è la nostra famiglia, è normale? Nessuna famiglia lo è! Andiamo sempre d'accordo? Nessuna famiglia lo fa! Ma è sicuro che all'interno di questa famiglia l'uno morirebbe per salvare l'altro, che a noi piaccia o meno siamo legati per l'eternità saremo sempre e per sempre la famiglia Mikaelson e io sono grata di fare parte di questa enorme e fantastica famiglia e la proteggerò in eterno anche a costo della mia vita stessa.

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