25 - Nuovo pericolo

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Le ragazze che erano al piano di sopra ci raggiungono subito avendo sentito tutto ovviamente, è impossibile nascondere qualcosa ai sensi amplificati di un vampiro, infatti Rebekah sembra sul punto di esplodere, è senza alcun dubbio furiosa, ma cerca di contenersi visto che c'è qualcosa di davvero più importante di cui ci dobbiamo occupare in questo momento e dentro di me gliene sono davvero grata. La situazione è già abbastanza tesa e critica di suo al momento, non abbiamo bisogno adesso di una scenata di gelosia per quanto ammetto ame stessa che io farei di tutto e di più se mi trovassi nella sua stessa posizione. Affido le bambine ad Elijah che mi guarda preoccupato, gli faccio una dolce carezza sulla guancia, lascio un dolce bacio sulle fronti delle piccole e poi mi metto seduta per terra con le gambe incrociate e gli occhi rivolti al cielo. Appena ho raccolto abbastanza concentrazione usando le mani disegno con il fuoco il simbolo della previsione futura e poi lo stemma di famiglia dei Mikaelson, li scrivo per aria proprio sopra la mia testa e davanti ai miei occhi poi li rivolto all'indietro, mi concentro ancora di più sentendo una certa resistenza, ma appena la supero la visione non tarda ad arrivare.

Vedo subito Mistick Falls, un lupo mannaro, una strega e un vampiro che versano del sangue, una porta in fiamme da cui esce un uomo, un tovagliolo macchiato di qualche goccia di sangue e un foglietto che va in fiamme con scritto un nome: Niklaus Mikaelson; lo stemma della famiglia Mikaelson, una corona, un trono di fiamme da occupare, un agnello da sacrificio e lacrime che si versano.

La visione si arresta di colpo come se qualcuno mi avesse dato un pugno magico alla testa facendomi fischiare le orecchie, sbatto lentamente le palpebre e respiro velocemente per riprende fiato mi sembra come se non riuscissi a riempire i polmoni di ossigeno, passo velocemente le mani sulle braccia, mi sembrava quasi che le fiamme stessero ardendo sulla mia pelle. Guardo Elijah con il terrore negli occhi, non ho capito bene la visione che ho appena avuto, le immagini erano solo dei frammenti che non riesco a collegare in questo momento, ma so che non portano niente di buono, anzi, prevedono qualcosa di terribile, è una sensazione che mi striscia sotto pelle. Mentre asciugo con una mano il sangue che mi è colato dal naso durante l'incantesimo porto gli occhi su Niklaus che mi guarda con la fronte corrucciata. Vedo con la coda dell'occhio che le bambine cominciano a dimenarsi per venire da me, Elijah le guarda e poi guarda me come per chiedere se può lasciarle per farmi raggiungere, annuisco impercettibilmente con il capo e lui le lascia andare, vengono correndo e mi abbracciano forte, io le stringo e bacio dolcemente i loro capelli.
«Mammina tai bene?» Joyce è quasi sul punto di piangere, le faccio una dolce carezza sulla guancia e le poso un bacio sulla fronte.
«Si piccola mia, mamma sta bene» guardo sia lei che Liza, la biondina non parla continua soltanto a stringermi, era la prima volta che mi vedevano fare incantesimi, probabilmente si sono spaventate. Mi alzo con loro fra le braccia, Niklaus sta per chiedere informazioni impaziente di sapere ciò che io ho visto, ma lo blocco subito con una mano alzata indicando poi le bambine.
«Non davanti a loro, le faccio mangiare visto che è ormai ora di pranzo, le metto a dormire e solo allora ne parleremo!» lo guardo dritto negli occhi in modo che possa capire che sono estremamente seria.
-Ma...-
«Ti prego Nik» non lo lascio nemmeno parlare, non sono in grado di affrontare il discorso adesso e non voglio farlo di sicuro davanti alle mie figlie, non vorrei che si spaventassero. Lui sospira e annuisce sentendo il mio tono veramente disperato, io vado in cucina senza guardare o parlare con nessuno preparo il pranzo alle bimbe in estremo silenzio e appena tutto è pronto le faccio mangiare non staccando nemmeno per un momento lo sguardo da loro, le osservo con un nodo alla gola, devo fare ogni cosa in mio potere per proteggerle perché adesso anche loro portano il cognome Mikaelson e colui che ci sta cercando potrebbe prendere di mira pure loro. Non appena finiscono di mangiare tutto quello che gli ho preparato le porto nella loro camera, mi corico vicino a loro e mentre le dondolo con le note di una ninna nanna sulle labbra loro si addormentano. Quando entrambe sono ormai in un sonno profondo lascio ad ognuna un bacio sulla fronte e mi alzo piano stando attenta a non svegliarle, lascio la porta socchiusa in caso si svegliassero, le guardo ancora una volta dallo spiraglio lasciato dalla porta e poi scendo in salotto dove tutti mi stanno aspettando nervosi e ansiosi di sapere ciò che la visione mi ha mostrato, mentre io invece fremo per la tensione e la rabbia. Li guardo tutti, uno alla volta però invece di parlare vado al tavolino dove ci sono i liquori, prendo un bicchiere mi verso del bourbon e lo comincio a sorseggiare magari lui mi darà la giusta forza per affrontare questa discussione, cammino avanti e indietro davanti a tutti loro che mi osservano in silenzio. Quando finisco tutto il liquido ambrato guardo il bicchiere vuoto, blocco i miei passi e con un gesto istintivo lo lancio contro una parete mandandolo in frantumi, tutti sussultano sul posto mentre i coriandoli di vetro arrivano per terra, chiudo gli occhi e faccio un profondo respiro, per un attimo ho perso il controllo delle mie emozioni, mi giro verso la famiglia osservandoli attentamente e alla fine mi decido a parlare.
«Voglio sapere una cosa da voi due —indico Nik ed Elijah— quando siete andati a Mistick Falls è successo qualcosa di equivoco qualcosa di strano magari?» i due fratelli si guardano negli occhi e scrollano le spalle voltandosi poi di nuovo verso di me.
-No, niente di particolare colombella, le solite cose abbiamo bevuto un drink con dei vecchi amici, fatto una rissa e guarito da un morso di lupo mannaro, tutto abbastanza nella norma-
Nella mente appare come un flash l'immagine del tovagliolo sporco di sangue che ho visto nella visione, mi blocco e guardo Niklaus negli occhi.
«Aspetta un momento, mi stai dicendo che hai dato del sangue a qualcuno?»
-Sì, è proprio quello che ho detto- Niklaus mi guarda con la fronte corrucciata facendomi capire perfettamente che non capisce il filo del discorso.
«Gli hai dato proprio il tuo sangue?»
-Sai stava per morire e ho fatto il buon samaritano, dovresti essere fiera di me!- sono fiera che abbia pensato a qualcuno che non sia lui stesso, ma forse lo ha fatto nel momento sbagliato o con la persona sbagliata. Il suo sangue, il sangue di Niklaus Mikaelson proprio il nome che ho visto nella visione, il suo sangue che è il sangue dei Mikaelson.
«Chi stava per morire?» chiedo curiosa di sapere e vogliosa di arrivare ad una soluzione.
«Un certo Stefan Salvatore» guardo Elijah che mentre parla mi osserva preoccupato.
«Nik in passato per caso hai avuto dei dissapori con questo Stefan Salvatore?»
-Potresti dirci cosa succede colombella?-
«NIKLAUS RISPONDIMI!» riconosco io stessa che il mio tono è duro e troppo alto, ma in questo momento non riesco a controllare tutte le mie emozioni, mi lascia scioccata il tono con cui gli ho parlato e lascia scioccati anche tutti loro, lo leggo nei loro occhi. Elijah subito si alza e in un battito di ciglia è al mio fianco, mi prende la mano e il suo tocco mi fa calmare un po', ma non abbastanza tuttavia stringo la presa come se volessi fare di lui la mia ancora per non perdere di nuovo il controllo.
-Sì, in passato ho avuto delle divergenze piuttosto serie con lui, ma cosa c'entra? Ci vuoi dire cosa succede colombella?- apprezzo che non se la sia presa per come gli ho parlato, respiro a fondo chiudendo gli occhi e cercando nella mia mente di collegare tutti i pezzi della mia visione che mi è possibile connettere per dargli significato. Ho compreso solo una parte di quello che ho visto, porto di nuovo gli occhi su di loro e sospiro.
«Un vampiro, un licantropo e una strega hanno dato il tuo nome e il tuo sangue Nik a qualcuno di molto potente che sta venendo a cercarci, posso dirvi solo questo per ora le altre immagini sono sconnesse devo ancora capirne il significato, mi dispiace per questo e... per tutto il resto» poso gli occhi su Nik e sui frammenti del bicchiere che ancora sono per terra, oggi dopo tanto tempo ho di nuovo perso davvero il controllo delle mie emozioni, è una cosa che non mi piace affatto, ma alcune volte è impossibile evitarlo. Elijah mi fa girare verso di lui e mette le mani sulle mie guance incastonando i mei occhi nei suoi, mi accarezza dolcemente con i pollici e mi guarda con tenerezza anche se nel profondo dei suoi occhi leggo la stessa preoccupazione che è presente in tutti noi.
«Affronteremo tutto insieme amore mio, tutti noi come la famiglia unita che siamo» lo guardo con le labbra che tremano, troppe emozioni e troppi pensieri che stanno per sfociare in lacrime. Con un sospiro mi lascio andare con la fronte contro la sua, chiudo gli occhi e mi stringo a lui, non voglio che succeda qualcosa di brutto a qualcuno di loro, non lo vorrei ne ora ne mai, amo così tanto ognuno di loro che mi strazierebbe l'idea di perderli. Rivedo le immagini della visione una dopo l'altra nella mia mente come se la stessi riavendo tutta daccapo proprio in questo momento e un brutto presentimento si fa strada in me, gli occhi mi si riempiono di lacrime, ma li serro forte e le rimando subito giù, mi stacco lentamente dal mio uomo, lo guardo per un istante negli occhi poi dico a tutti di scusarmi un attimo e vado via da quella stanza, Rebekah mi segue subito dopo e quando avverto la sua presenza alle mie spalle fermo i miei piedi aspettando che mi dica ciò che deve.
-Ehi se vuoi interrompiamo i preparativi per il matrimonio e ci dedichiamo solo a questa cosa!- la sua voce si presenta in appena un sussurro, come se avesse paura che usando un tono più alto io potessi esplodere di nuovo come è successo prima.
«No, anzi Rebekah puoi farmi un favore?» mi giro verso di lei guardandola con gli occhi lucidi e facendo qualche passo per avvicinarmi.
-Ma certo, tesoro, dimmi pure- anche lei fa un passo verso di me prendendo una mia mano fra le sue e guardandomi intensamente con le sue iridi azzurre come il mare.
«Ti prego di fare il più veloce che puoi, voglio sposare Elijah il più presto possibile» la voce mi si spezza appena pronunciò l'ultima parola. Rebekah e io ci guardiamo per qualche istante negli occhi e poi dopo aver ispezionato nel profondo dei miei lei annuisce capendo che voglio sposarmi con l'amore della mia vita prima che tutto questo possa andare in frantumi. Nel momento in cui  lei se ne va io faccio un sospiro sonoro cercando di lasciar fluire in esso tutta la mia tensione. Vado nella stanza artistica di Nik, così la chiamo io, prendo il suo album da schizzo, mi siedo per terra con un carboncino fra le dita guardo per un attimo le pagine bianche che attendono di essere riempire e poi comincio a disegnare nei minimi particolari tutto ciò che ho visto, metto su carta tutta la mia visione per rifletterci sopra e per capirne il significato, troverò una soluzione, in qualsiasi modo io salverò la mia famiglia, non importa quanto ci vorrà o cosa dovrò sacrificare, io troverò la soluzione a tutta questa storia, io salverò le persone che più amo, anche se per farlo io dovessi dare la mia anima in pasto al diavolo in persona.

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