Questo capitolo lo dedico a Robin che è sempre pronto a supportarmi ed è diventato una persona importantissima per me in poco tempo. Ti voglio un mondo di bene <3
* * *
Harry correva. E credetemi, lui odiava correre.
Il vento ti scompiglia i capelli, respiri a fatica e le gambe di fanno male ma in quel momento doveva correre per salvarsi la vita, a meno che non volesse farsi sbranare da una tigre nel bel mezzo della foresta amazzonica.Andare in Brasile per derubare nuove navi era stata una buona idea, visitare la foresta amazzonica da solo, di prima mattina, mentre la sua ciurma dormiva e disarmato... non era stata per niente una buona idea.
A quanto pare il nostro capitano pensava di trovare solo tucani e fenicotteri nella foresta non accorgendosi di essersi inoltrato troppo dentro essa, se ne accorse dopo, quando si ritrovò una tigre di centosettanta chili a più di cinquanta chilometri da lui.
La tigre si accorse subito di lui, probabilmente l'avevo sentito arrivare ancor prima che Harry notasse quelle strisce arancioni, si guardarono per qualche minuto, completamente immobili, chiedendosi entrambi cosa dovrebbero fare e quando Harry iniziò ad indietreggiare lentamente, la tigre iniziò ad avanzare.Corse, correva tra le piante, pappagalli, insetti e fiori colorati – di cui, stranamente, non aveva capito ancora il nome. Era sera, faceva freddo, le sue dita dei piedi si stavano congelando nonostante avesse addosso degli stivali ma non poteva fermarsi; la fortuna, però, non era dalla sua parte perché Harry inciampò nella radice di un albero – troppo cresciuta a detta sua.
Non si era slogato la caviglia, ma volle comunque prendersi un secondo per respirare non sapendo quanto quell'unico respiro potesse essere fatale per lui, la tigre era a pochi passi da lui e se ne accorse quando era troppo tardi ma, come in molte occasioni, un secondo, un instante, può salvarti la vita.
La tigre era pronta a balzare per affondare i suoi denti nelle carni del capitano quando si sentì uno sparo e tutto tacque.«Harry!»
Lui conosceva quella voce. «Louis?»
Si voltò in tutte le direzioni per vederlo e quando lo vide, non riusciva a credere ai suoi occhi. Louis era lì, sui rami dell'albero in cui era inciampato, aveva una pistola in mano, era stato lui a sparare alla tigre.
«Coglione, che cazzo ci fai ancora lì? Sali!» esclamò.
Doveva muoversi, aveva preso la tigre sì, ma di sfuggita, sicuramente Louis non voleva ucciderla ma, mentre Harry si arrampicava sul tronco dell'albero, sentì un altro colpo e un verso dilaniante di dolore.«Non pensavo che l'avrei mai detto ma sono felice di rivederti» ammise Harry, sedendosi, appoggiando la schiena al tronco dell'albero. Quanto erano grossi i rami in Brasile?
«Lo stesso vale per me, capitano» rispose Louis, rimettendo la pistola a posto per poi avvicinarsi ad Harry. «Sei ferito?»
«Zitto, voglio morire in silenzio» mormorò, chiudendo gli occhi.
Louis sbuffò una risata per poi sedersi accanto a lui. «Non stai morendo, sei solo stanco».
Il riccio fece un respiro profondo e appoggiò la testa sulla spalla di Louis, quest'ultimo non doveva decisamente aspettarsi una mossa del genere, infatti, rimase per un attimo totalmente immobile per poi ricordarsi che quello accanto a lui fosse, nonostante tutto, Harry.
«Che ci fai qui?» domandò Harry.
«Be' una parte della mia famiglia vive qui, sono qui da una settimana ormai e vengo nella foresta quasi tutte le sere, tu invece?»
«Sei mezzo brasiliano?»
Louis annuì.
Questo spiega molte cose, pensò il riccio. «Volevo provare a saccheggiare delle navi brasiliane»
«E ce l'hai fatta?»
Harry sorrise. «Che domande, ovvio che si».Da lì, ci fu un silenzio... non dico imbarazzante ma quasi, la tigre era ancora viva ma stava morendo, i suoi respiri diventavano sempre più lenti. Sarebbero rimasti su quell'albero per molto tempo.
Fu Louis ad interrompere quel silenzio. «Senti...»
«No, Louis no»
«Sì, invece, devo parlarti»
Harry sospirò. «Dimmi»
«Ti ho preso una cosa» disse, iniziando a cercare quel qualcosa nel suo zaino.
«Mi hai preso qualcosa nonostante non sapessi se ci saremmo rivisti?»
Louis gli sorrise, passandogli il regalo.«Qualcosa del genere»
«Un fiore?»
Una rosa rossa per l'esattezza, senza stelo, solo il bocciolo, i petali erano completamente secchi.
«Rompilo» disse, Harry sollevò il sopracciglio girandosi verso di lui. «Fidati di me, rompilo»
Si fidò. Ruppe il fiore con le sue dita, stringendolo nella sua mano e quando la riapri rimase paralizzato.
«Le perle di "La Vie On Rose"... Louis sei serio?»
Louis annuì.
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Our Story At Sea
FanfictionSpin Off della storia "Souls In Love" (È necessario leggere la storia principale per leggere questa storia) ------------- Era entrato nella stiva senza problemi e ora si trovava davanti a migliaia di monete d'oro, gioielli preziosi e quadri dal valo...