🔹Mikey x reader🔹

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~Manjiro Sano~

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~Manjiro Sano~

«Adesso mi sono davvero stufata.»

È questo ciò che dissi. È da questo che la contesa tra me e Mikey ebbe inizio.
Ero la vice comandante di una delle gang più forti del Giappone, eppure non venivo considerata come tale. Mi sono sempre chiesta quale fosse il vero senso del far parte di qualcosa ma essere completamente invisibile. La mia presenza in quella gang sembrava così inutile, priva di un significato: qual era la mia utilità? Non sapevo neanche rispondere ad una semplice domanda.

Davvero ero considerata una spettatrice? Quella di Mikey era tutta una presa in giro? Lui mi aveva dato quel ruolo, eppure lui stesso me lo stava togliendo, senza neanche muovere un dito.
Non capivo quell'atteggiamento, non riuscivo a comprenderlo; sapevo combattere, sapevo diffendermi, cosa c'era di sbagliato? Perché mi trattava come se fossi invisibile, come se non esistessi, come se fossi una piccola formica schiacciata da qualcuno, anche se inconsapevolmente.

Il nostro rapporto andava avanti da quattro anni, ma dopo aver creato la Tokyo Manji Gang il suo comportamento verso i miei confronti iniziò a cambiare, sempre di più, sempre di più.

Perché?

È questa la sola cosa che riuscivo a chiedermi. Perché? Perché si atteggiava in quel modo? Avevo fatto qualcosa di male, il mio atteggiamento era sbagliato, si era stufato della mia presenza? Che cosa lo disturbava così tanto?
Avrei voluto mi dicesse tutto, ogni cosa che pensava, ogni suo pensiero su di me. Ma pensandoci in fondo, perché avrebbe mai dovuto farlo? Che cos'eravamo noi?

Amici.

Era questo che lui avrebbe detto. Lui baciava sempre i suoi amici? Io non lo sembravo affatto durante tutte quelle volte in cui mi baciava con foga, affamato delle mie labbra, assaporandole fino all'ultimo momento.
Eppure la stupida sembravo io. Ero così ossessionata da lui che non mi accorgevo minimamente delle sue prese in giro. Che cos'ero diventata? Davvero mi stavo lasciando trasportare da lui? Non potevo, non con lui; sarei caduta nuovamente nella sua trappola.

«Stufata di cosa, T/n?»

Aveva una voce così ruvida; la pelle d'oca iniziava a farsi strada sulla mia pelle. Era così freddo, indifferente, impassibile. Perché?
La riunione della Toman si era appena conclusa; come sempre, ogni membro lasciò il luogo, lasciando così alcuni dei tanti capitani, delle tante parti che dividevano la gang, proprio sul posto.
Lo sguardo di Mikey era fisso sul mio, serio, senza lasciare che alcuna emozione venisse fuori. Forse sapeva che cosa avrei detto, che cosa stessi pensando, lui sapeva tutto, ogni minima cosa. Ci conoscevamo da anni ormai, lui mi conosceva troppo, forse anche più del dovuto, e la cosa mi infastidiva in misura notevole.

«Di tutto questo.»

Gli dissi, mentre le mie braccia si spalancavo indicando il tutto, tutti noi, l'intero posto, l'intera situazione.
Mentre lo sguardo dei miei compagni era puntato su di me, guardandomi con perplessità, Mikey non cambiava espressione.

Hᴇᴀᴅ Cᴀɴᴏɴ & Oɴᴇ Sʜᴏᴛ-Tᴏᴋʏᴏ RᴇᴠᴇɴɢᴇʀsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora