15. Ti amo non lo so dire

457 24 0
                                    

Ascoltavo la musica come sempre, non mi accorsi che era ormai finita la mia playlist e partì una canzone che non aveva mai attratto la mia attenzione fino a quel momento, la canzone di Noemi portata al Festival di Sanremo "Ti amo  non lo so dire" e non so perchè, mi sentii in totale balia di quelle parole, quelle parole che mi hanno colpito dritto sia al cuore sia al cervello, quella voce si era fissata nella mia testa, quelle parole erano un macigno, ma il senso di queste parole quali erano? "Le (mie) parole sono armi" come la canzone di Fra, e ripensandola forse stavo capendo. 

So che è un po' da stupidi fare finta di niente perché
Ad aspettare dei miracoli ci togliamo i secondi e non c'è
Più cura per riprenderli, preferisco galleggiare
Sopra i miei pericoli con la testa verso il sole
Scusa se non ho niente da perdere
Più mi guardi più credo che
La parola sia l'unico proiettile
A dividere questo nodo tra me e te
È sempre più difficile ma se ci penso un attimo
Non ho paura
Di sentirmi vuota dentro un mare
Di parole perse sul fondale
Servirà un po' di fortuna
Per capire meglio noi chi siamo
Posso andare sulla Luna
Ma "Ti amo", "Ti amo", "Ti amo" non lo so dire

Quelle parole non mi sembravano mai così mie come in quel momento ma perché non me ne ero mai accorto prima? Che cosa mi stava prendendo? Perché avevo quelle sensazioni dentro? Era un ragazzo dopo tutto, io non avevo mai avuto queste attenzioni per un ragazzo eppure lui mi ha fatto pure mettere in dubbio questo; e se mi piacessero davvero i ragazzi? Se Christian fosse la persona con cui ero in grado di scoprire la mia vera sessualità? Se lui fosse il mio primo amore? In fondo non sapevo nemmeno cosa si provasse ad essere innamorati davvero perché non credo di esserlo mai stato, ma era così, era quello che stavo provando?

Non mi nasconderò neanche dal temporale
Quando mi chiederai "Come stai amore?"
È tempo di decidere, ma ho bisogno di tempo per me
Non mi sentirò colpevole di accettare i miei difetti

Amore, che parola enorme da sopportare per me, ma poi per Christian? Nella mia testa sembrava tutto così assurdo e fuori luogo, essermi innamorato di Christian, uno sconosciuto che era entrato a gamba tesa nella mia vita e non mi stava lasciando. Lui era il mio primo pensiero notte e giorno, lui era la mia parte razionale, la parte migliore di me che avevo lasciato nel programma. Lui era Christian, il frate, ma era assurdo che io potessi amare un ragazzo, non potevo crederci. L'amore lo avevo visto in casetta, Avevo visto Sissi e Dario, Albe e Serena eppoi loro Alex e Cosmary, quella coppia così perfetta che facevo fatica a credere fossero reali.

Eppure io e Chri in due misere occasioni quelle labbra ce le siamo sfiorate: una volta quando eravamo in isolamento, eravamo da soli, stavamo come al solito vicini e ci stavamo godendo un po' di tempo senza telecamere anche se in preda a quel brutto malanno ceche ci eravamo beccati. Poi all'improvviso noi ci trovammo vicini e li accadde. Stavamo insieme sul letto ad ascoltare Pastello Bianco dei PTN e ci guardammo e alle frasi "E ti auguro il meglio, i cieli stellati; Le notti migliori e le docce di altri; Dove tu forse non stonerai più" il suo verde sfumato di marrone si mischiò con il mio blu e le nostre labbra li si sfiorarono, come se fosse la cosa più naturale del mondo e mi rese felice quel minimo contatto.

La seconda volta invece fu più di strana, ma di certo voluta, quindi questo volere da parte di entrambi mi era sembrato assurdo davvero: eravamo chiusi in bagno insieme a prepararci e Chri mi stava facendo il solletico e nulla, nella confusione generale, ci siamo guardati, abbiamo smesso di ridere e li ci siamo baciati, un bacio a stampo molto più vero di quelli che dai alla prima fidanzatina, molto più eccitante di una coreografia con Francesca Tocca. Un bacio casto ma con un mix di emozioni a travolgere entrambi, anche se non abbiamo avuto il coraggio di approfondire perchè spaventati da quella spontaneità e da quel gesto che non sapevo di desiderare di nuovo fino ad oggi.

Era di nuovo sera ed ero come sempre su Spotify ad ascoltare la musica, in attesa di una sua chiamata, in attesa di lui,  di un suo messaggio o della sua notifica su un social, proprio mentre ero in ansia, perché sapevo che in quel momento Albe aveva il telefono, mi partii Mi manchi di Aka7even nelle orecchie. Dio quella canzone come mi faceva star male, scoppiai a piangere e la misi in loop, ne assaporai ogni parola e ogni nota, immaginai anche come fosse improvvisare su quelle note, come fosse urlare il dolore che provi a qualcuno che ti manca tramite la danza, ma anche quello mi è stato strappato via da questo destino beffardo. E si quella canzone mi ero ripromesso di dedicargliela a quella sera.

Mi mancava, si mi mancava dannatamente, mi mancava ogni cosa di quel ballerino moro, mi mancava soprattutto come lui mi faceva sentire, LIBERO di essere Mattia Zenzola, libero da schemi e giudizi, libero da quella maschera che avevo indossato in molti tiktok perché "è quello che vogliono vedere le persone", ero finalmente qualcuno che mi rispecchiava e non il "tiktoker cringe" o "quello in cerca di nuovi followers" come mi avevano descritto, ero libero di essere il ballerino ricciolino di latino che volevo far vedere e non ero una maschera, ero solamente me stesso.

Christian Stefanelli aveva avuto quell'effetto su di me e nulla ormai poteva cambiare le cose, mi stavo seriamente e perdutamente innamorando di quel ballerino che in fondo tanto diverso da me non lo era.

Insuperabile || zenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora