4- Milioni di universi

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Capitolo 4

Con un continuo tremore alle gambe raccolgo le bottiglie disperse nella stanza; sono completamente scombussolata e non riesco a riprendermi ,ho bisogno di capire chi è , non ho nemmeno un immagine eppure tutto mi batte nella mente così chiaro; basta non posso permettermi di rimanere qui dentro ,devo assolutamente ritornare in caffetteria mi dico disperata.
Ogni passo lo percorro con affanno quasi come se volesse raggiungere quel senso inaspettato di prima.
Cerco di tener frenate le bottiglie evitando di farmi frastornare da quel tanto memorabile rumore sottofondo.

"Tresy ma che fine avevi fatto? " mi chiede esasperato il S.Jhon
"Mi scusi S.Jhon dico davvero, io non volevo ma.."
"Sei così agitata ma è successo qualcosa ?"
"No..no niente che io possa confermargli "

Abbasso la testa e mi metto a sistemare le bottiglie con inerzia. come una fonte di rifugio al mio frastornato stato d'animo che mi persiste; ho bisogno di tornare a casa, questo è anormale e la cosa più strana è che io mi sentissi così.
D'improvviso il telefono mi squilla, soprassalto scatto; è Noe ,merda avevo dimenticato oggi dovessimo pranzare insieme.
"Tesoro..buongiorno come stai?"
"Ehy cicci ricordi di oggi vero?"
"Oh..certo tesoro come potevo dimenticare,vi vediamo a casa ok? Ora devo proprio lasciarti"
"Ehy sicura di star bene?"
"Si tranquilla ti aspetto dopo"

Stacco rimettendo il telefono in tasca.
Per fortuna le 13:00 spaccano all'orologio sulla parete; non ce la facevo più, sento il bisogno di camminare fino a casa ,devo respingere questo accaduto dalla mia testa o ne uscirò matta.
Chiudiamo la caffetteria;
"A domani S. Jhon"
"A domani Trasy mi raccomando "

Tiro un sospiro ,metto gli occhiali e mi incammino sulla strada per ritornare a casa; Forse una dormita su e una buona passeggiata con Lorys mi aiuterà, voglio dimenticare ma allo stesso tempo una mia voce interna dice che non vuole.
Forse un po di justin bieber mi aiuterà, metto le cuffie e schiaccio un play ad una playlist abbondante; oh Habitual la mia preferita, quella voce è fantastica ,mi scarica qualsiasi forma di ansia e stress.
Eccomi arrivata all' arcata di casa devo solo aspettare Noemi.

"Sono tornata! grido aprendo la porta. Mi dirigo subito alla mia dolce stufetta, ammetto di essere estremamente freddolosa anche questo fa parte di me.
Vedo mia mamma sbucare da una stanza;
"Oh eccoti non ti avevo per niente sentita"
"Ma come l'ho anche gridato di essere tornata"
Batte ciglio con uno sguardo all'insaputa e ritorna in cucina, sempre con quel fottuto telefono tra le mani; se devo confermare stabile il rapporto con i miei non mi va di dire che lo sia, viviamo di idee e di stile di vita completamente diverso e questo non fa altro che portarci a delle continue discussioni.

Il campanello suona; oh ecco Noe!
Mi reco alla porta e apro; Ma ciao! Esclamo e mi cimento ad abbracciarla
"Ho portato due panini ora ci sediamo e mi spieghi oggi cos' hai"
"Mmh okay" sospiro.
Ci spostiamo nel salone apparecchiando un po' la tavola e cominciando a mangiucchiare questi strepitosi panini.

"Allora cicci, come stai?"
" Oh Noe mi sento così.." sospendo discorso e tiro su gli occhi al cielo.
" così come?"
" oggi sono stata baciata, così alla sprovvista "
Noe sospende il panino con due occhi spalancati guardandomi fissa.
"Tu non mi racconti nulla?"
"Cosa devo raccontarti? Non lo sapevo nemmeno io ,è accaduto tutto inaspettatamente..al buio nel deposito"
"Okay..e non hai idea di chi può essere stato?"
"In realtà no..so solo che qualunque cosa io faccia non riesco a interrompere pensiero da quel bacio, quasi come se quella persona la sentissi addosso tutt'ora che non c'è."
" tu sei così profonda, così romantica non devi prenderla male, hai ricevuto un bacio è pur sempre qualcosa di bello"
"Già..ma quello che un po' mi spaventa è che per la prima volta mi sento così, insomma così strana.

Noe si sofferma a guardarmi ,probabilmente anche lei ha notato qualcosa di diverso e infondo per quanto me lo rinnegavo e cercavo di oltrepassare pensiero l'avevo notato anch'io che quel qualcuno mi avesse trasmesso per quei pochi istanti milioni di universi.

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