endorphin

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"Allora Luce" Cedric mi distolse dai pensieri. Lui mi passò a prendere dopo l'ultima lezione della giornata per accompagnarmi a pranzo.
"Dimmi Ced" sorrisi a mala pena.
"Che avete fatto ieri tu e George?" Domandò malizioso. Non potetti fare a meno di arrossire a quella domanda, il che mi giocò una brutta carta.
"Perché sei arrossita?! Vi siete baciati?!!" emise urletti eccitati come una bambina a cui viene regalata la prima bambola.
"NO!" strillai di rimando. Era assurdo. Ci eravamo soltanto tenuti per mano e parlato del più e del meno. Niente scambi di saliva.
"lo sai che a me lo puoi dire" Fece la faccia da cucciolo bastonato.
"Lo so, ma non è successo niente Ced" Mi girai una ciocca di capelli tra le dita in imbarazzo.
"Nemmeno un bacetto sulla guancia?"
"Nemmeno." Alzai gli occhi al cielo.
"Io dico che finirete per fare capriole nel letto prima o poi" riprese maliziosamente. 
"Cedric!!" Le mie guance andarono ancora più a fuoco.
"Dico la verità, avete quella chimica quando siete insieme" Sospirò pensieroso.
"Non ce chimica." Protestai.
"Ced perché non parliamo di te?" Cambiai discorso "Ce qualche ragazza?" chiesi con la stessa malizia di Cedric. Lui si bloccò a riflettere in mezzo al corridoio.
"Ragazza?" Io annuii. "Chi ti dice che mi interessano le ragazze?" Domando sorridente guardandosi le scarpe.
"Allora ragazzo?"
"Non per il momento" Fece una smorfia simpatica per enfatizzare.
"Allora troveremo insieme un ragazzo!" Affermai.
"Tu hai Weasley" Ridacchiò Ced.
"Basta! Zitto!" li tirai un coppino dietro la nuca.
"Eddai, non si può scherzare" Si lamentò.
"Non su cose false" protestai.
Era già dal primo giorno che io e Cedric pranzavamo al tavolo dei Corvonero pretendendo la mia integrazione con alcuni compagni che si rivelò al quanto semplice.
Attraversammo la sala grande in mezzo ai tavoli Grifondoro e Serpeverde e notai tutti i fratelli Weasley e i loro amici. Alzai una mano e invogliai un sorriso sul mio volto. Però il suo sguardo diversamente dagli altri lo sentii congelarsi sul mio corpo. Il mio sguardo era magnetico per i suoi occhi calamitati sui miei, istanti che sembravano non finire, persi dentro alle nostre pupille. Fui la prima a distogliere il contatto visivo continuando a camminare verso la fine dei tavoli. Gli lanciai un ultima sbirciata rapida ma lui era ancora concentrato su di me, seguiva ogni mio movimento come se fossi una Veela ammaliatrice.

Cercando di addentare un pezzo di torta alla melassa venni colpita brutalmente dal gomito di Cedric, che mi fece cadere il dolce sulle gambe le gambe.
"Luce" bisbigliò Cedric. Spalancai gli occhi infuriata. "Si sta avvicinando a ore tre"
"Ma chi?" alla mia domanda ci fu subito risposta, vidi George avvicinarsi al nostro tavolo, aveva le mani immerse nelle tasche della divisa, i capelli in perenne tempesta e sempre lo sguardo su di me.
Cedric si alzò dal suo posto, lo afferrai per una mano cercando di farlo rimanere.
"Ced dove vai??" mormorai sottovoce.
"A fare una cosa" Mi lancio un occhiolino e si allontanò con la stessa velocita in cui Weasley si avvicinava. Non gliela avrei mai perdonata, scappato nel momento del bisogno, assurdo.
"Lucciola" disse George sedendosi al posto di Cedric.
"Weasley" Sorrisi debolmente.
"Adesso siamo passati al cognome? Mi ferisci Luce dei miei occhi" Sogghignò facendo il finto offeso. Sbalorditivo.
"Scusami Georgie amore mio infinito ragione della mia vita" Ironizzai buttando le mani in aria.
"Ora va meglio" Sorrise trentadue denti.
"Oggi stessa ora di ieri?" Domandò.
"Per- per trasfigurazione?" Che domanda stupida. Adesso eravamo uno a uno per George. Lui annuì.
"Si stessa ora di ieri" Affermai.
Senza contare il fatto che la torta alla melassa fosse ancora sulle mie gambe, George se ne accorse. Mi guardò fisso negli occhi e prese delicatamente la torta e la posò sul piatto.
"Sono davvero buone queste torte di melassa" Portandosene una fetta alle labbra.
"Prossima volta ti consiglio di mangiarla e non di metterla altrove" sghignazzo beffardo.
"Mi era semplicemente caduta" Alzai gli occhi al cielo.
"Come vuoi" alzò le spalle. 
"Questa volta porta il materiale" Sbuffai ripensando al giorno prima.
"Tutto quello che vuoi principessa" Sorrise in modo furbo.
Mi era notevolmente passata la voglia di dolci, presi comunque una fetta e la arrotolai nel tovagliolo conservandola per il pomeriggio. George seguiva comunque attentamente i miei movimenti e prese a ridere.
"Perché ridi?" Lo interrogai.
"Niente sei così buffa" Rise ancora. Che gran complimento.
I suoi occhi balenarono in un attimo alle mie spalle da dove provenne una vocina stridula.
"Georgie, vieni con me a fare un giro?" Mi girai e notai una bellissima ragazza intravista trai Tassorosso, lunghi capelli biondi, occhi tanto scuri quanto intensi, il mio completo opposto, era davvero stupenda.
"Si, dammi cinque minuti" Rispose indifferente, chissà se conosceva il nome della ragazza. La bionda annui dolcemente e si avviò all'uscita della sala grande.
"Allora ci vediamo oggi?" Domandò George.
"non fare tardi" Annunciai. Lui si alzò, era sorprendentemente alto e slanciato e la sua camicia prendeva la forma del fisico muscoloso.
"Non farò tardi, Lucciola" Mi prese dolcemente la nuca dall'alto e posò un bacio tra i miei capelli prima di andarsene potersene andare via.

My neighbour ~George WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora