Una partita a Quidditch

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Quella mattina erano quasi tutti agitati, l'ora della prima partita dell'anno era alle porte, mancavano solo una ventina di minuti e Grifondoro avrebbe sfidato Serpeverde sull'impeccabile campo da quidditch.
Oliver soprattutto era al settimo cielo, se Grifondoro avesse vinto sarebbe partita bene per la classifica generale scolastica.
"Ciao ragazzi!" salutai animatamente i ragazzi seduti al tavolo dei Grifondoro.
"Ciao Luce" Mi salutò Oliver lasciandomi un lieve bacio sulle labbra, sotto lo sguardo di tutti.
Mi sedetti ancora sulle sue gambe mentre cercavo di capire di cosa stessero parlando fino a quel momento.
"Vinciamo questa partita e partiamo bene" Disse autoritario George. Non mi aveva saluto, fece soltanto finta di niente, un po' come se fossi invisibile. Erano giorni che non apriva bocca se non quando facevamo ripetizioni, il che mi dava molto fastidio ma cercai di ignorare i suoi sbalzi d'umore.
"Esattamente, quindi concentrati e cattivi." Replicò Oliver che mi posò un dolce bacio sul collo sorridendo, quando parlava di Quidditch era un'altra persona, sembrava essere molto più sicuro di se e molto più interessato. Non potei fare a meno di notare la reazione dei gemelli davanti a me, entrambi alzarono gli occhi al cielo e si guardarono. Che volevano dalla mia esistenza?
"La maggior parte dei Serpeverde gioca sporco, perché non possiamo farlo anche noi" Chiese una ragazza con le treccine accovacciata sul petto di Fred.
"Angelina, loro non so in che modo anno l'approvazione dell'arbitro, se lo facciamo noi siamo subito squalificati" Ammonì Oliver sembrando convincente. Negli occhi di ogni singolo Grifondoro scintillò una luce di rabbia che sembro scomparire in qualche secondo.
"Io inizio a preparare la tribuna, non sia mai che il miglior cronista faccia la figura del babbeo" Ridacchiò altezzosamente Lee Jordan.
"Ma lo sei" Io e Angelina la ragazza con le treccine parlammo unisono. Ridemmo guardandoci negli occhi, sembrava fossimo affini.
"Che cucciole ragazze, gentilissime" Ringrazio fingendo un sorriso Lee.
"Figurati" E ancora una volta io e Angelina parlammo insieme con attinenza. Il povero ragazzo alzò gli occhi al cielo e scavalcò la panca della tavolata per raggiungere in fretta il campo da Quidditch.
"Forse è meglio che ci preparassimo anche noi". Harry Potter era il più piccolo della squadra ma da quel che mi dissero era anche colui che faceva vincere le partite catturando con facilità il boccino d'oro.
L'altra metà squadra si alzò per andare negli spogliatoi, mentre Angelina che mi salutò con un sorriso, prese un altra strada con Fred. George si alzò per ultimo con tutta la calma esistente al mondo.
"Aspetta George vengo anche io" Lo fermò Oliver. Mi sistemai la gonna e scesi dalle sue gambe.
"Viene anche Luce?" Domandò guardandomi dalla testa ai piedi aspettando che Oliver annuisse.
Furono i metri più imbarazzanti della mia vita, nemmeno il tempo di raggiungere il corridoio fuori alla sala grande che il silenzio mi stava uccidendo. La mia mano era unita a quella di Oliver mentre George era affiancato a me silenzioso. Stavo sprofondando in uno stato di imbarazzo assoluto.
"Cazzo!" Gridò Oliver agitato, toccandosi i vestiti e infilando le mani nelle tasche con smania. "Ho dimenticato i guanti per stare in porta" Si portò una mano sulla fronte inquieto. "Corro a prenderli voi continuate ad andare, ci vediamo lì" Disse prendendo la direzione est del castello, verso la torre Grifondoro.

Io e George continuammo la passeggiata verso il campo, ma rimanemmo in silenzio per la maggior parte della strada.
"Continuiamo il gioco della scorsa volta?" Domandai per smorzare il silenzio. "Quello delle domande" lo guardai con occhi speranzosi, lui annuì con la testa.
"Vado io" Disse "Cosa odi di più al mondo?" Ci riflessi su un momento, in effetti cerano tante cose che non mi andavano a genio ma non odiavo niente in particolare.
"Mmm, penso le persone superficiali" Affermai guardandolo "Si fermano subito alle apparenze senza conoscere davvero qualcuno e questa cosa la odio."
Mi sorrise come se capisse di chi stessi parlando. Parlavo in parte anche di lui.
"Cosa ti renderebbe davvero felice in questo momento?"
"Caramelle gommose alla frutta" Rispose senza pensarci due volte. Ridacchiai, era così carino quando non era freddo.
"Per chi tiferai oggi?" Domandò.
"Grifondoro!" Era abbastanza ovvio, ma lui scosse la testa.
"No, intendo che persona tiferai?" Avrei tifato un po' per tutti, quella era l'unica verità.
"Un po' tutti" Ma lui non sembrò soddisfatto della risposta.
Arrivammo davanti l'ingresso delle tribune.
"Allora ci vediamo" disse con la stessa freddezza che usava da giorni. Io annuii con la testa.
"Oh ciao George" La stessa biondina del bagno, si avvicinò a noi a passo leggero e sognante, gli lasciò un bacio a fior di labbra e mi sorrise.
"Sono Violet!" Si presentò con un sorriso a trentadue denti porgendomi la mano.
"Emh, Luce piacere" Sorrisi, ma il mio sorriso era falso, sapevo benissimo che lei non mi avesse fatto nulla ma il mio stomaco non la mandava giù. Nello sguardo guardingo di George ci fu un misto di disagio e terrore contemporaneamente, ma non aprì bocca.
"Se vuoi possiamo salire insieme" Mi propose la bionda. Con tutta onestà avrei voluto declinare l'invito ma entrambi non sapevano che gli avessi beccati in bagno di mirtilla. Annuii e mi girai a guardare tutt'altro imbarazzata.
"Allora saliamo, ciao Georgie" Salutò gentile Violet.
"Non chiamarmi così" Ringhiò lui. Violet fece finta di nulla. Mi chiedevo come facesse a non rispondere a tono, ma magri le andava bene essere trattata così. Squadrai una seconda volta George e raggiunsi la ragazza ormai dietro di me.
durante le prime scalinate non aprimmo bocca ne io ne lei, sarebbe stato forse meglio così prima che mi partisse una parola sbagliata.
"Luce" Parlò per prima, io mi girai a guardarla. "Come fai?" Chiese.
"Scusami, a fare cosa?" Che cosa intendeva, cosa voleva dire?
"George sembra così preso da te, vi ho visti ridere l'altro giorno in bicicletta, con me è già tanto se..." Lasciò in sospeso e forse io capii cosa voleva dire. "Lascia stare" Non mi volli immischiarmi nei fatti suoi, anche se probabilmente ne avevo visti già molti.
"Non so di che parli, io non faccio niente" Ero sincera, non sapevo nemmeno io perché con lei George fosse un altra persona.
"Vedi solo ciò che vuoi vedere non è vero? Cerchi solo di vedere fiori per il tuo futuro?" Sospirò.
"Io non ti conosco ma ti ho visto in giro con George, Luce fa qualcosa prima che io ci rimanga rotta in qualche modo"
Cosa intendeva? Avevo troppe domande da rivolgerle, ma non ebbi il coraggio di chiederle una sola cosa che mi passava per la testa. Lei aumentò il passo e arrivò per prima in tribuna, io dietro di lei a martoriarmi il cervello di futili domande. Non avrei potuto fare niente per aiutarla come intendeva.
"Ecco che i giocatori di Serpeverde sono entrati in campo con il loro capitano Flint!!" Annunciò Lee dopo un po' di tempo che tutta la scuola avesse raggiunto il campo. Guardai la squadra Verde e argento raggiungere il centro del campo in sella alle scope.
"E adesso i giocatori di Grifondoro con il loro capitano Wood!" Questa volta la voce di Lee era molto più accesa e gioiosa rispetto all'annuncio dell'altra squadra. Guardai anche questa volta i Grifondoro, Angelina e Fred nonostante fossero in sella alla scopa si tenevano per mano, erano davvero carini e per niente scontato insieme. Oliver era così sicuro di se che sembrava un altra persona, mentre George aveva la solita espressione menefreghista, solo più incazzato. Oliver e Flint, il capitano di Serpeverde si strinsero la mano e la partita iniziò sotto urla e parlottii degli studenti.

Grifondoro vinse la prima partita dell'anno, tutti gli studenti della casa scesero in campo a fare casino così come i loro amici.
"Oliver!" Corsi verso di lui e lo abbracciai.
"Visto quanto sono stato bravo?" Rise di gusto stringendomi a se.
"Bravo quanto la madre di Weasley a mangiare!!" Draco Malfoy seguito da Marcus Flint e il resto della loro squadra, si avvicinarono a noi, erano furiosi. Furiosi quanto me sentendo il nome di Molly.
"Scusami puoi ripetere" Chiesi minacciosa. Mi avevano avvertito che alcuni Serpeverde fossero stronzi ma non mi avevano avvisato che fossero anche maleducatamente fuori luogo.
"Ho detto che la mamma di Weasly piace molto mangiare, l'hai mai vista?" Ripeté, guardò i suoi compagni in cerca di approvazione "Beh, impossibile non vederla è larga quanto un troll di montagna" Malfoy aveva toccato davvero il fondo.
"Almeno Molly ha voluto bene a tutti i suoi figli senza fargli mancare nulla, la tua invece? Ti ha viziato solo perché non ti voleva in mezzo al cazzo?" Abbaiai furibonda. Gli scomparve il sorrisetto e lasciò spazio ad uno sguardo cupo e stizzito, ero riuscita a toccare il suo tasto dolente.
"Prova a ripetere troia-"
Successe tutto troppo velocemente per capire con chiarezza, George ormai si era scaraventato sulla faccia di Malfoy lasciandoli una serie di pugni interminabili.
Intravidi poche cose, ma vidi il sangue sulle sue mani e il Serpeverde steso sul terreno a subire una serie di violenze. Riuscii a capire le parole minacciose di George, le urla degli studenti ovattate nelle mie orecchie non mi fecero capire altro.
Mi spinsi contro di loro cercando di farli staccare, afferrai con tutta la forza gli avambracci di George spingendolo verso di me.
"LASCIAMI." Mi urlò contro con tutta l'ira possibile nel suo corpo scaraventandomi all'indietro con una forza che sembrava sovraumana. Barcollai cercando di non crollare velocemente atterra. Non avevo mai visto questo lato di lui mi stava spaventando. I suoi pugni serrati e lo sguardo minaccioso mi rendevano più piccola e inutile  del solito. Cercai aiuto da Fred che ormai raggiunse la massa accanita su di noi che corse da dietro a bloccare il suo gemello afferrandolo dalle braccia.
"Allontanatevi!!" Le urla civettuole della signora Bumb seguita dal professor Silente e tutto il resto del corpo scolastico fecero scappare la maggior parte degli studenti presenti alla rissa e tutto il resto della squadra di serpeverde codardi. Malfoy ancora steso su un letto di dolore ricoperto di sangue mi fece salire i brividi mandandomi una stretta di malessere allo stomaco. Se avessi potuto classificare il livello di paura in quel momento sicuramente il suo punteggio era alle stelle.

Ahia Malfoy, mai toccare qualcuno di importante.

<Lisa>

My neighbour ~George WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora