capitolo 3

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Le lezioni sono finite e il mio stomaco brontola da almeno due ore per quanto io abbia fame dato che stamattina non ho fatto neanche in tempo a fare colazione.

Sospiro di sollievo quando mi tolgo le scarpette e mi massaggio i piedi tirando per bene i nervi. Dopo la doccia, mi infilo dei vestiti puliti che porto sempre e mi sistemo meglio il tuppo, cercando di renderlo come stamattina presto.

«Sono stanchissima. Non vedo l'ora di riposare» mi affianca Serena.

«Sarebbe meglio per te o potresti veramente sentirti male» annuisce sorridendomi appena perché sa che lo faccio esclusivamente per il suo bene.

«Questa giornata è stata tipo wow. Non è da tutti i giorni avere una vip, la moglie di Cristiano Ronaldo qui, nella nostra scuola» annuisco.

«Già, ammetto che è stata una sorpresa anche per me» ci fermiamo di scatto quando dalla presidenza sentiamo parlare La Ferrari, la preside e Georgina.

«Sai che non possiamo farlo» me ne vado in panico perché se ci scoprissero sarebbero guai.

«Sh, non stiamo mica uccidendo qualcuno» sbuffo.

«C'è qualcuna che ti ha colpito in particolare?» sentiamo dire.

«Sono tutte bravissime Cassandra. Avete fatto un buon lavoro ma una ragazza mi ha colpito in particolar modo ma non ricordo il suo nome» dice la miliardaria.

«Sapresti descriverla?»

«Oh, si certo. Non sembra italiana, ha la pelle leggermente più scura delle altre ed e più bassa» spiega.

«Parli di Aurora. Si lei è qualcosa di meraviglioso quando danza» io e Serena ci guardiamo in faccia non sapendo che fare, so solo che il mio cuore batte all'impazzata.

Ci allontaniamo velocemente dalla porta della presidenza per non essere colte in flagrante e quando sposto la mia attenzione sul viso di Serena, mi guarda con uno strano sorriso sul volto.

«Ho qualcosa in faccia?» chiedo insicura.

«Lei ha posato gli occhi su di te. Cazzo questa è la
tua opportunità e te ne potrai andare a studiare all'estero» mi prende per le spalle scuotendomi leggermente.

Rimango perplessa alle sue parole. No, non posso andarmene da qui. Ho una famiglia da aiutare e a cui stare vicino il più possibile e lo so che forse questa potrebbe essere l'occasione perfetta per poter diventare una ballerina professionista, ma in questo periodo proprio non posso.

Ho mia mamma da accudire anche se sono a Torino ma il paesino in cui vive non dista molto per questo è più facile ritrovarmi con lei.

Mio fratello ha bisogno del mio sostegno, di una spalla su cui appoggiarsi quando è stanco ed avrà bisogno di una mano in più.

Prima di andarmene definitivamente, voglio risolvere le questioni in sospeso con mio padre, e anche se mi ha spezzato il cuore, voglio conoscere sua moglie e le sue figlie.

Voglio prima costruirmi io, sia fisicamente ma sopratutto psicologicamente e so che adesso non sarei pronta a lasciare tutti qui.

«Non posso farlo. Ho dei doveri da mantenere e tra qualche anno sicuramente ci sarà un altra opportunità se sono così brava come dicono» dico senza spiegare tutti i motivi personali.

Pazza di te //Paulo Dybala Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora