Febbraio non mi è mai piaciuto tanto come mese. Ho sempre pensato che fosse il mese degli innamorati dato San Valentino ma oltre questo, il clima sbalza in ogni momento, proprio come Marzo, troppo pazzerelli per me.
Avrei voluto, all'inizio dell'anno, che le mie abitudini cambiassero, fare qualcosa di diverso, allenarmi o semplicemente scoprire qualche nuovo hobby ma per quanto avrei voluto farlo, il tempo non me l'ha mai permesso.
In queste giornate di ferie, dato che il McDonald in cui lavoro sta ristrutturando l'edificio, sono venuta a trovare la mia famiglia a Nichelino, un paese vicino la capitale.
«Hey mami, posso entrare?» chiedo aprendo di poco la porta della sua stanza matrimoniale, quello che condivideva con nostro padre.
«Si, certo tesoro» sussurra flebile alzandosi dal letto e appoggiandosi sulla testiera del letto in ferro battuto.
Entro con un vassoio strapieno di dolci fatti esclusivamente in casa da me, stamattina appena mi sono svegliata.
Mi siedo accanto a lei poggiando il vassoio sulle sue gambe, sorridendo appena lei accenna un piccolo sorriso nel vedere il quanto io li abbia preparato.
«Ti ho preparato un sacco di cose buone. Alcune sono specialità di Francesca altre di Georgina» ammetto versandoli un po' del suo succo preferito nel bicchiere di vetro. «Come stai?»
«Ho un leggero mal di testa ma sono sicura che dopo la tua bellissima colazione è una tachipirina, mi passerà velocemente» afferma e annuisco.
La osservo, mentre prende un croissant al pistacchio, il suo preferito è sorrido spontaneamente nel vederla spensierata oggi. Di solito è sempre di malumore.
«Sono buoni?» chiedo.
«Anche molto. Ne vuoi un po'?» chiede porgendomene un po'.
«No grazie. Sono piena» mi sistemo meglio sul letto.
«Da quando sei arrivata non ti ho chiesto nulla. Come sta andando a Torino? Ti trovi bene con le tue coinquiline?» mi chiede mettendo da parte il vassoio per poter rivolgere la sua attenzione a me.
«Loro sono fantastiche» abbasso gli occhi sorridendo, ripensando a loro e alle serate passate sil divano a vedere netfilx.
«E l'Accademia? La questione Georgina? Tuo fratello mi ha detto che non ti senti molto a tuo agio con loro» inizia con le sue solite domande da mamma preoccupata.
«L'Accademia a volte può essere stancante ma mi ci trovo bene» evito di parlare delle mie compagne per non farle procurare altra preoccupazione. «Per quanto riguarda Georgina lei mi tratta come una figlia ma a volte fra tutte quelle persone così ricche mi sento a disagio» confesso anche a lei la mia preoccupazione è di certo parlerò con mio fratello per averle detto tutto. Non voglio che si preoccupi.
«Tesoro è una grande opportunità quella che ti è capitata. Non pensare a quanto loro siano snob e ricchi, l'importante è quello che si ha qui dentro» mi tocca il cuore, «e se loro ti hanno accolto più che bene non c'è altra preoccupazione. Non devi pensare alla differenza che c'è tra loro e te perché in realtà non ce, è solo frutto della società» sorrido alle sue parole.
«Hai ragione. A volte non mi capacito che io, quella bambina che stava sempre in disparte, sia arrivata fin qui, dove milioni di persone vorrebbero essere» ridacchiamo ricordando di quando avevo l'ansia di andare a scuola, della bambina insicura che ero e che sono tutt'ora.
«È difficile da credere ma è la realtà. Sono così fiera di te figlia mia» mi abbraccia alla sprovvista e mi stringo fra le sue braccia che sanno di casa, la mia casa.
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Pazza di te //Paulo Dybala
RomanceLei era una ragazza comune italiana di origine indiana, appassionata di libri e che crede fortemente nell'amore aspettando che anche il suo momento verrà. Aspetta il principe azzurro che busserà alla porta del suo cuore che dopo tante ferite cerca d...