MelanyFaccio per leggere il messaggio di Ida quando una motocicletta alle mie spalle inizia a suonare senza sosta per indicarmi il verde del semaforo. Lancio il telefono sul sedile, riparto subito perché effettivamente il semaforo era diventato verde quando un enorme motore nero di marca Honda Hornet mi sorpassa a grande velocità da sinistra tagliandomi la strada.
Non ho abbastanza tempo per frenare che mi trovo già tamponata sul motore di questo idiota. La mia testa sbatte leggermente sul volante per poi tornare indietro ma non è niente in confronto alla paura che ho preso. Spero di non aver distrutto la mia cara macchina e soprattutto di non aver creato danni fisici a quella persona. Mi slaccio la cintura e in tempo record sono fuori dalla macchina. Tolgo gli occhi da sole della Ray-Ban, li appoggio sulla testa e mi avvicino per valutare la situazione.
Non ho nemmeno il tempo di guardare che sento una voce maschile dirmi <<Ma santo cielo, sei pazza? Non solo te ne stai ferma con il cellulare in mano e il semaforo verde, ma mi vieni pure addosso!>>
Sollevo lo sguardo dal piccolo danno, che abbiamo creato e lo vedo. Cazzo, se lo vedo. Il mio cuore smette di sbattere per qualche secondo o forse minuto che sembra un eternità, non saprei, quando si toglie completamente il casco dalla testa. Riesco a guardare tutto di lui. Potrà essere alto circa un metro e novanta, con i capelli castano chiaro. Sono corti, ma nonostante questo si notano dei filamenti leggermente color miele. Sicuramente hanno questo colore per l'effetto del sole. Gli occhi hanno lo stesso colore dei capelli, scuri ma a tratti con questi filamenti dorati. Il viso presenta una leggera barba che credo proprio sia stata appena tagliata, dove si nasconde la forma di una mascella perfettamente squadrata.
Indossa dei bermuda in jeans di colore bianco che gli calzano a pennello, nonostante le gambe muscolose. La camicia leggera e di colore azzurro con i primi due o tre bottoni aperti che lasciano trasparire il petto ampio e i bicipiti muscolosi. Ha anche le maniche alzate fino ai gomiti e sfoggia un orologio bianco molto pesante e mascolino. Continua a parlarmi furioso <<dove pensi di aver preso la patente? Sulle montagne russe?>>
Incrocio il suo sguardo e mi porto le mani sui fianchi <<Ah, dice a me?>> distogliendo subito lo sguardo da lui per paura di svenire e continuo dicendo <<è lei che ha sorpassato, tagliandomi la strada>> Ritorno a guardare il danno. Noto che il mio paraurti è leggermente graffiato <<non ci credo. Inizia proprio bene la mia giornata. Adesso farò tardi al mio appuntamento e tutto per colpa sua.>> mi sporgo e mi chino attraverso il finestrino della macchina per prendere il cellulare mentre con l'altra mano faccio per tenermi gli shorts per paura che si alzino. Lancio uno sguardo sull'ora e mi accorgo che dovevo essere già da Ida. Le mando velocemente un messaggio per avvisarla del mio ritardo e che le spiegherò tutto a breve.
Rialzo la testa dal cellulare perché sento che lui mi sta osservando, noto allo stesso tempo che spalle dell'uomo le macchine sfrecciano guardandoci come due idioti e un leggero sorriso spunta sulla mia bocca.
Intanto il Signor Gentilezza, che mi sta osservando seduto sulla sua moto, mi dice << Sono contenta che tu sia divertita ma sai, non sei l'unica ad essere in ritardo. Lo sono anche io. Credo che tutti abbiamo una vita piena di impegni cara Principessa.>>Stronzo presuntuoso.
Non mi da nemmeno il tempo per difendermi e parlare che continua a dire << Lasciami il tuo numero di telefono cosi possiamo sentirci in serata per metterci d'accordo sul come riparare questi danni>> mentre prende il suo cellulare. Non pensandoci nemmeno due volte per la fretta gli lascio subito il mio contatto ma noto che lui non mi da il suo. Non ci penso più di tanto. <<ti scriverò io non appena avrò un momento libero>> si rimette il casco e senza nemmeno chiedermi come sto, evidentemente infastidito, sale sulla moto e se ne va.
Coglione!
Senza dargli importanza più di tanto risalgo il macchina, allaccio la cintura e riparto. Consapevole di avere "soltanto" quindici minuti di ritardo digito il numero della mia estetista e non aspetto nemmeno che mi dica "pronto" per dirle: <<Ida mi dispiace tantissimo per il ritardo ma giuro che sto arrivando. Ti prego dimmi che hai ancora posto per me>>. Con una voce preoccupata mi risponde di star tranquilla e di fare con comodo, perché visto la mia partenza aveva preso la mattina libera per passarla con me.
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Doctor G.
ChickLitMelany: Cambiare città a causa del mio lavoro era tra le ultime cose che potessi immaginare. Per non parlare dei nuovi colleghi. Uno in particolare! Stronzo arrogante e presuntuoso, la mia vita professionale si è trasformata in un inferno! Eppure su...