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Melany



La porta si spalanca e la ragazza rossa di prima entra in ufficio <<Ehi, forse la porta si era incastrata. Sophia, questa è la mia ragazza, Melany>> mi presenta Gabriel, avvolgendomi un braccio intorno alla vita, per trascinarmi più vicina a lui <<Melany, questa è la proprietaria dell'edificio, Sophia>>
Le sorrido <<È un vero piacere incontrarla>> mi squadra dalla testa ai piedi, con un'espressione di sdegno <<Mmh, è lo stesso per me>> riporta l'attenzione su Gabriel <<non abbiamo ancora fatto due chiacchiere o scattato qualche foto noi due>>
<<Si, scusami, Sophia, ma adesso devo andare. Abbiamo fatto le foto prima e mi assicurerò che Stefany te le mandi>> dice Gabriel, mentre mi prende la mano e mi accompagna fuori. Torniamo al tavolo che avevamo riservato. Dave è seduto lì con Dafne sulle gambe, Nicolas e Diana sono seduti accanto a loro da una parte mentre Jamie e Jenny sono dalla parte opposta alla loro.
<<Ehi>> mi saluta Jenny, quando mi vede <<dove eri finita?>> mi chiede, sporgendosi oltre Jamie, per guardarmi. Scivolano sulla panca, per farci spazio.
Gabriel si siede per primo e poi mi trascina sulle sue gambe. Jenny si avvicina e, con tono cospiratorio, mi sussurra <<guarda che ho capito che hai appena fatto sesso! Ti si legge in faccia!>> sussulto ad alta voce e la guardo, scuotendo la testa per negare la cosa <<oh, sì. Invece, sì. Sei raggiante e hai la faccia di una che è appena stata scopata per bene. Fidati, conosco quell'espressione>>
Stanno tutti parlando tra loro e la musica è così alta che nessuno sta veramente prestando attenzione a quel che diciamo.
<<Sei matta>> le dico <<comunque, sto morendo di fame>> enuncio ad alta voce e tutti sembrano pensare la stessa cosa.
<<Che ne dite di una bella pizza?>> propone Emma, alzandosi in piedi.
<<Andiamo>> così ci alziamo tutti, per uscire.
Tengo la mano di Gabriel, mentre lasciamo l'edificio.
Un paio di fan hanno riconosciuto Dave e gli vanno vicino per scattare delle foto, e mentre lui è impegnato, il resto di noi sale in una grande limousine stile party bus bianca che Stefany ha affittato per gli ospiti che desideravano bere, ma non vogliono guidare.
<<Non vedo l'ora di togliermi queste scarpe>> si lamenta Dafne, sollevando i piedi sulle gambe di Dave.
<<Se vuoi, domani, quando andiamo a pattinare con Gabriel, puoi metterti le infradito>> le dice.
<<Come a pattinare?>> chiedo.
<<Ops, doveva essere una sorpresa?>> chiede Dave
<<Stavo raccontando loro che potevamo fare qualcosa tutti insieme visto che anche Edward è in città e vuole allenarsi con Dave, ci vediamo tutti alla pista a mezzogiorno>>
<<Okay, bene..sembra divertente>> dico posandogli un bacio sulla mascella.
<<Possiamo venire anche noi?>> domanda Nicolas, dal lato del bus in cui è seduto
<<Sai pattinare?>> chiede Gabriel con un sorrisetto.
<<Be', non come voi, ma me la cavo>> conferma, mentre sua moglie Diana scoppia a ridere.
<<Tesoro, sai che ti amo, ma tu non sai pattinare>> Diana si sporge a baciargli una guancia.
<<Ci siamo anche noi>> annuncia James, dal suo sedile. Mentre parlano e si organizzano per il giorno successivo, io osservo la situazione.
Passiamo due ore in pizzeria, a ridere dei "vecchi tempi" e quando usciamo Jennifer mi dice <<Io sarò da Jamie questa sera, così voi due potete stare tranquilli a fare sesso selvaggio senza che venga ad interrompere con qualche mio problema>> corre dietro a James, che ha già fermato un taxi. <<Passiamo da me, così prendo dei vestiti per domani?>> propone Gabriel, urlando a Jamie di aspettarci. Salutiamo tutti e ci stipiamo nel taxi.
<<Abitate vicini?>> domando.
<<Non potrei mai separarmi dal mio amore>> scherza Jamie.
Ci fermiamo nella loro via, in un quartiere chic e moderno, dove tutte le case sono a tre piani. Scendiamo dal taxi e io contemplo la casa di Gabriel. È bianca con una porta marrone, dal design moderno. Sopra la porta c'è una grande finestra con le rifiniture nere e altre due rettangolari su ogni lato. Quando apre la porta e si accendono le luci, osservo l'ambiente moderno e maschile, che sembra uscito da una rivista <<Vivi qui?>> gli chiedo, mentre mi addentro nel salotto incassato nel pavimento, completamente bianco. La parete di fondo è composta da finestre che vanno da terra fino al soffitto, ed è il pezzo forte della stanza <<Così sembrerebbe>> scoppia a ridere <<vuoi venire a vedere il piano di sopra?>> mi tende la mano e io la prendo. Saliamo le scale bianche e nere che sembrano essere tenute insieme da un filo invisibile. <<Devo togliermi le scarpe?>> gli chiedo, quando arriviamo nella sua stanza e noto la soffice moquette bianca. Il letto troneggia nel mezzo della camera e dà su una parete a finestra. Quando entra, tocca qualcosa sul muro, che fa accendere le luci. Avanzando, apre la porta della cabina armadio, che è grande quanto la stanza stessa <<Santo Cielo, quanti completi può possedere una singola persona?>>
<<Allora devo chiederti quante paia di scarpe hai..>> si volta verso di me, mentre afferra una borsa dal ripiano e ci getta dentro un paio di pantaloni, poi si reca alla parete con i cassetti, dove ne apre un paio e tira fuori dei calzini e delle magliette.
<<Devo portarmi i boxer?>> mi chiede, con un sorriso malizioso.
<<Non lo so. Devo venire al lavoro senza mutandine, lunedì?>> ricambio il sorriso e sbadiglio.
<<Se vuoi, possiamo rimanere qui e tornare da te domani>> si fa scivolare la giacca dalle spalle e calcia via le scarpe, poi si tira fuori la camicia dai pantaloni e la sbottona dall'alto al basso, quindi se la scrolla di dosso e la lancia nel cesto all'angolo.
Si libera anche dei pantaloni <<dormi qui con me stanotte, Melany>> mi invita.
Mi volto a guardare il letto gigantesco, con le coperte bianche e spesse e penso che assomigli a una nuvola. <<Ti voglio nel mio letto. Voglio rotolarmici dentro quando non ci sei, e annusare il tuo profumo sul cuscino>>
Inizio a togliere le forcine dai capelli e me li lascio cadere sulle spalle <<Mi farai delle cose davvero, davvero sporche?>> gli chiedo, slacciandomi il vestito, che cade sul pavimento. La calcio da un lato, vicino ai suoi pantaloni <<devo solo togliermi le scarpe>> esco dalla cabina armadio e vado verso il letto, piegandomi per slacciarmi le scarpe, quando sento un gemito alle mie spalle <<ti piace la vista?>> gli chiedo
<<Cambio di piani>> mi solleva e mi butta sul letto. <<voglio sentire quei tacchi piantati nella schiena, quando ti scoperò senza pietà>>
<<Be', visto che me l'hai chiesto con tanta gentilezza>> spalanco le gambe <<ti lascerò i segni, se lo desideri così tanto>>

Doctor G.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora