MelanyNon avevo mai odiato cosi tanto la fine dell'estate.
So di essere strana ma Settembre era per me il mese più bello.
Amavo questo periodo dove finiva l'estate e tutto il mondo tornava a fare le cose abituali ogni Santo giorno le "stesse cose".
Amavo l'idea di tornare nella mia piccola casa in città insieme alla mia famiglia. So che vi state chiedendo se abito ancora insieme a loro ma no, abitiamo in case diverse anche se separate soltanto da pochissimi chilometri.
Amavo tornare alle mie solite giornate d'autunno, dov'è tutta la settimana ero sopraffatta dal lavoro e non vedevo l'ora arrivasse il weekend per starmene a casa e dedicare un po' di tempo tutto a me stessa.
Amavo tornare alle mie serate di pioggia, davanti al camino, mentre leggevo un libro davanti un bicchiere di buon vino.
E soprattutto amavo tanto tornare al mio lavoro.
Eppure sono qui a trascorrere gli ultimi giorni dell'estate nella villa al mare dei miei nonni a disperarmi perché l'estate quest'anno è passata troppo in fretta.
Tra due giorni esatti sarò costretta a cambiare città.
La clinica dentistica dove lavoro da cinque anni, come odontotecnica, ha deciso di ampliarsi anche in Spagna per raggiungere nuovi obiettivi, per diventare più grande di quanto non fosse già. Hanno deciso di aprire un nuovo ambulatorio a Madrid e in collaborazione hanno preso anche la clinica per cui lavoro.
Ovviamente non sono l'unica a lavorare in questa clinica, siamo in dieci e guarda caso chi si deve trasferire sarò proprio io. SI! Hanno scelto proprio me. Che fortuna?!
Entro dentro la camera da letto che nonna Mary sin da quando ero piccola ha scelto per me. La stanza ha un ampio balcone che da sul mare. Da piccolina ci passavo molto tempo con papà e nonno, amavo sentirli suonare e canticchiare. E' molto grande, è rettangolare ed è coloratissima. I mobili all'interno sono di legno chiaro e di legno scuro. Appesa alla parete si trova una tv grande. E non poteva di certo mancare una libreria e una poltrona.
Da qualche anno ho fatto installare anche un mini frigo, cosi da avere sempre qualcosa di fresco da bere.
Al centro della camera padroneggia un letto a baldacchino, fin troppo grosso per una sola persona.
Ho un angolino per il restauro fatto personalmente da me, dove tengo i miei trucchi, le mie creme e tanto altro.
I ricordi cominciano a girarmi per la testa nel trovare quelle valigie quasi pronte per la mia partenza.
Immersa nei miei pensieri non sento mio padre salire le scale dalla cucina e me lo trovo seduto ai piedi del letto.
Voglio molto bene al mio papà.
Abbiamo un carattere molto compatibile.
Lui è l'unico uomo della mia vita.
Quando siamo insieme il tempo vola. Insieme scherziamo sempre e anche quando affrontiamo un discorso serio trova sempre il modo di non farmi preoccupare. Mi ha trasmesso la sua più grande passione, quella di aiutare il prossimo e metterlo al primo posto anche prima di se stesso. È tutto quello che fa per gli altri che lo rende un padre speciale ai miei occhi! Lui è un medico. E' sempre simpatico e allegro con i suoi pazienti, riesce sempre a tirare su il morale a tutti. È una persona che non porta rancore, perché anche se a volte perde la pazienza dopo poche ore tutto passa e torna ad essere l'uomo meraviglioso che è.
<<Ehi bambina mia, va tutto bene?>> mi chiede
<<Si papà, credo di avere soltanto un pò di agitazione nel cominciare completamente una nuova vita.>> a quasi tre mila chilometri di distanza da tutti voi, penso tra me e me
<<E' normalissimo bambina mia, ma come ben sai non sei da sola. Anche se a distanza avrai sempre la tua famiglia che ti ama ed è disposta a tutto pur di vederti felice e poi sai che quando sarà possibile verremmo a trovarti.>>
Non mi da modo di parlare che continua a dire
<<Inoltre avrai Jenny con te a Barcellona, quindi non sarai mai da sola.>> dopo aver fatto segno di si con la testa a mio padre, inizia a spiegarmi per la millesima volta, credo, come muovermi una volta arrivata in aeroporto. È così contento che la sua "bambina" vada a lavorare dove lui ha studiato da giovane che non si rende nemmeno conto di essersi messo a parlare a raffica.
Ad un certo punto il suo orologio emette un bip che segna le undici esatte, così notando la mia stanchezza si ferma e mi dice
<<Adesso ti lascio riposare, mi raccomando. Dormi che domani sarà una giornata impegnativa.>> si alza e mi stritola in uno dei suoi abbracci rassicuranti
Ha ragione, fortunatamente avrò la mia migliore amica Jennifer con me, pronta a supportarmi e sopportarmi in questo nuovo inizio. Del resto come ha fatto sempre nel corso di questi anni.
Domani sarà il mio ultimo giorno qui. Nella città dove sono nata, cresciuta, dove ho fatto tutti i miei studi e ho intrapreso la mia splendida carriera.
Quindi adesso non mi resta che fare un bel bagno rilassante e mettermi a letto.
<<Grazie papà, hai pienamente ragione, non saprei proprio come fare se non ci foste voi. Buona notte, ti voglio bene, a domani.>> mi da un bacio sulla fronte e si allontana dalla stanza prima che scoppi a piangere.
Dopo essere uscito dalla mia stanza, vado a mettere un po' di musica, mentre aspetto che la vasca si riempi.
Metto le ultime cose che avevo lasciato in giro per la stanza nelle valigie e l'odore di lavanda mi ricorda che il mio bagno è pronto.
Prendo un bicchiere di vino bianco e il mio iPhone ed entro in vasca.
Mentre sorseggio il vino, annoto nei promemoria le cose da fare domani e mando un messaggio a Jennifer.
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Doctor G.
ChickLitMelany: Cambiare città a causa del mio lavoro era tra le ultime cose che potessi immaginare. Per non parlare dei nuovi colleghi. Uno in particolare! Stronzo arrogante e presuntuoso, la mia vita professionale si è trasformata in un inferno! Eppure su...