8)Destiel.

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- "È per Dean, Sam" - disse singhiozzando Castiel - "Dean ha fatto un grave incidente." -

- "Cosa?" - rispose Sam come se non avesse sentito bene, mentre intorno a lui tutto girava e si allontanava, come se stesse diventando uno spettatore di quella tragedia e la voce di Cass la sentì sempre più lontana.

Il più grande si accorse che qualcosa non andava e iniziò a chiamare il dottore più volte per farlo riprendere, ma non ci riuscì in un primo momento, fino a quando Sam si rese conto delle parole appena pronunciate dal suo migliore amico e lo prese per la mano per portarlo dal fratello.

- "Dove si trova mio fratello?" - chiese freddamente Sam alla receptionist.

- "Dottor Winchester, al momento suo fratello è in sala operatoria, se ne sta occupando il Dottor Novak Gabriel." - rispose l'infermiera.

- "Perchè non ha pensato di avvisare in primo luogo me? È MIO FRATELLO DANNAZIONE, COSA AVETE ASPETTATO ESATTAMENTE." - disse su tutte le furie Sam.

- "Non inizi ad urlare o dovrò chiamare la sicurezza" - rispose la receptionist.

- "NON ME NE FREGA UN CAZZO DELLA SICUREZZA, DOVEVATE DARE LA PRECEDENZA A ME NEL DARE LA NOTIZIA, SONO IO IL PARENTE PIÙ STRETTO" - disse Sam, mentre puntava il suo indice giudicatore verso l'infermiera colpevole in parte.

- " Le do un'ultima opportunità dottore, o abbassa la voce o sarò costretta a farla allontanare con la sicurezza" - leggermente impaurita e con sguardo basso rispose l'infermiera.

Castiel cercò di calmare, come poteva, il più piccolo ma quelle spalle che vedeva non cessavano di alzarsi e abbassarsi freneticamente, senza un ritmo preciso e lì capì che Sam, stava cercando di non piangere, così cercò di abbracciarlo da dietro per tranquillizzarlo e confortarlo, ma ebbe la reazione opposta e Sam non riuscì a trattenersi più, scoppiando così in un fiume di lacrime, che bagnarono la sua mano, mentre cercava di non farsi vedere dall'infermiera spietata.

Vedendolo in quelle condizioni, la receptionist provò un po' di pena e fece scortare Sam e Castiel, davanti alla sala operatoria dalla sicurezza.

- "Sam, ti senti meglio?" - chiese preoccupato Castiel.

- "Una meraviglia Cass , non ho notizie di mio fratello da ore e non so nemmeno se l'intervento sta andando bene, proprio fresco come una rosa in piena primavera mi sento" - rispose sarcasticamente Sam.

- "Non c'è bisogno di fare lo stronzo Sam, sai? Credi che io non stia soffrendo o che non abbia ansia per quello che gli sta accadendo a tuo fratello? Ti sei dimenticato che è anche il mio ragazzo? Vaffanculo." - disse il più grande girando la testa dal lato opposto al dottore.

Sam si grattò la testa e passò entrambe le mani sul viso prima di rispondere, sembrava molto stanco, osservò Castiel.

- "Scusami Cass, non volevo, solo che è stata una giornataccia perdonami" - rispose tenendosi la testa con una mano, come se stesse percorrendo di nuovo la giornata.

- "Ti perdono solo perchè sei tu...coglione*" - borbottò Castiel mentre poggiava la mano sulle spalle di Sam.

Il dottore ridacchiò leggermente all'insulto, facendo finta di non averlo sentito.

Passarono molte ore prima che qualcuno uscì da quella maledetta sala operatoria. Erano le 4 del mattino ormai, quando uno dell'equipe stava uscendo esausto dalla sala, mentre si toglieva il camice operatorio monouso, che era rimasto immacolato dall'operazione, segno di una buona riuscita dell'intervento senza complicazioni, osservò Sam; così Castiel si alzò scattante dalla sedia e si avvicinò al dottore mentre Sam guardò la scena con la coda dell'occhio.

- "Gabriel" - cercò di iniziare una conversazione Castiel - " Com'è andata? Ce la farà? Hai fatto il possibile?" -

- "È il mio lavoro fare il possibile fratellino e comunque si, l'intervento è andato abbastanza bene, spetta solo a Dean ora riprendersi del tutto e noi lo aiuteremo come possiamo, infatti per alleviare le sofferenze ho preferito indurlo in un coma farmacologico, così da ridurre anche il rischio di ulteriori affaticamenti per quel cuore mal ridotto" - rispose il chirurgo.

Nel mentre che i due fratelli parlavano, Sam tirò un sospiro di sollievo alla notizia che il cuore del fratello batteva ancora e la tensione sulle sue spalle gli scivolò addosso e al suo posto arrivò un forte mal di testa, scatenato probabilmente sia dallo stress che dalla stanchezza.

- "Grazie." - furono le uniche parole che uscirono dalla bocca di Sam nei confronti di Gabriel quella notte.

- "Dovere dottor Winchester" - rispose Gabriel con non troppa freddezza.

Il chirurgo prese sottobraccio il fratello e si allontanò da Sam per parlargli.

- "Cass ma cosa ci fa lui qui?" -

- "Come che ci fa-" - chiese perplesso il minore;

- "Se ripeti la domanda di certo non capisco di più, quindi?" - rispose più confuso il maggiore;

- "vabbè ti sarai rincretinito in questi giorni senza di me, comunque loro due sono fratelli" -

Gabriel spalancò gli occhi e iniziò a guardare prima Sam e poi Castiel , lo fece un paio di volte prima di proferire parola.

- "Ma scusa come è possibile, Sam ha sempre detto che veniva da Stanford e tu mi hai detto che Dean viene da Lawrence, c'è qualcosa che non quadra qui, chi dei due sta mentendo e poi, sei davvero sicuro che sono fratelli?" - iniziò così ad analizzare il caso come un vero investigatore, per scoprire la verità.

- "Ma per caso in sala operatoria ti sei fatto scambiare il cervello con quello di un pollo? Certo che ne sono sicuro, Dean non mentirebbe mai sulla sua famiglia e soprattutto non mentirebbe a me e poi, lo avresti saputo se solo ti fossi presentato a tutte le feste a cui ti ho invitato da quando sto con Dean" -

"Va bene come dici tu pulcino e comunque sono mancato perchè avevano bisogno di me qui, non perchè non mi andasse di conoscere mio cognato in circostanze meno tragiche di queste, ma comunque la cosa ancora non mi è chiara" - l'istinto investigatore di Gabriel non lasciava un attimo di respiro alla vicenda.

- "Comunque se hai così tanta voglia di sapere la verità puoi sempre chiederlo ad uno dei diretti interessati che guarda caso è seduto proprio lì" - disse Castiel puntando il dito verso un uomo dall'aspetto disperato e stanco, che cercava soltanto conforto.

- "Mh, ci penserò" - continuò parlando con se stesso mentre si voltava verso Sam - "vorrei proprio sapere cosa mi nascondi "- e aggiunse - "comunque se vuoi far visita alla tua dolce metà, vai e presentati come ti ho insegnato e non dovrebbero fare storie, tanto hai il mio permesso" - ridacchiò Gabriel.

- " Grazie Gabe, per tutto" - disse Castiel con gli occhi lucidi, mentre apriva la porta del reparto di terapia intensiva.

Mentre proseguiva per la sua strada, si girò un istante per vedere come stesse Sam, dopotutto lo aveva lasciato lì senza dirgli niente, ma vide che Gabriel si stava avvicinando a lui con l'intenzione di parlargli e...

*parola= detta sottovoce

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