Qualcuno dal passato

84 6 2
                                    

L' Istituto è in fermento. Dopo la missione a Sallum di qualche settimana prima, il Clave ha annunciato la visita di uno shadowhunter proveniente dal Conclave di Roma. Isabelle è nervosa. Cosa vorranno mai quelli del Conclave?
" Izzy rilassati, hai sentito Alec, è solo una visita formale. D'altra parte siamo l'unico gruppo di shadowhunter ad essere andati all'inferno."
 "Già e per ben due volte sorella. Sì, forse vogliono congratularsi con noi. D'altra parte siamo anche i migliori della nostra generazione, e il nostro istituto sta raggiungendo livelli altissimi. Hai ragione, non c'è motivo di essere nervose. Alec è già arrivato?"
 "Si è nel tuo ufficio, sta parlando con Anthony."
"Isabelle, credo che siano arrivati quelli dell'istituto di Roma. Guarda, c'è qualcuno al portone di ingresso."
"Grazie Raj. Clary, andiamo ad accogliere i nostri ospiti."
Le due parabatai attendono davanti le porte dell'ascensore e quando queste si aprono un brusio si leva nel centro operativo. Una ragazza, non tanto alta, fatta eccezione per lo stivale tacco 12, capelli castano rame legati in una coda ordinata, più o meno dell'età di Alec e Jace, inguainata in un pantalone di pelle nero che lascia poco all'immaginazione, camicia dello stesso colore a cui Clary crede manchino dei bottoni. Due occhi verdi  spiccano sul colorito forse un po' troppo pallido del suo viso. Ignorando volutamente Isabelle e Clary si dirige verso il centro della sala operativa.
"Devo dire che mi aspettavo un accoglienza diversa. Chi comanda qui?"
 Irritata Isabelle si dirige verso di lei. Le batte leggermente una mano sulla spalla per farla voltare.
"Uhm uhm. Buongiorno a te. Isabelle Lightwood, capo dell'istituto. Lei è la mia parabatai, Clarissa Herondale" porgendo la mano.
"Oh, scusa non credevo ci fosse una donna al comando. Jessica Bentivoglio, istituto di Roma."  Clary non può fare a meno di notare lo sguardo truce della sua Parabatai. La tensione è alta, e la rossa tenta di allentarla.
 "Beh, cosa ti porta qui a New York?"
"La vostra fama vi precede. Siete i soli, per il momento, ad essere riusciti ad eliminare non uno, ma due demoni superiori. Complimenti."
 "Per l'esattezza sono tre, ma questi sono solo dettagli" ribatte prontamente Isabelle.
"Vieni, ti presento gli altri." Le tre donne si dirigono verso l'ufficio di Isabelle accompagnate dagli sguardi compiaciuti degli shadowhunters presenti al centro operativo. Clary è infastidita da quel brusìo. Sembra che non abbiano mai visto una donna. Ma la sorpresa più grande per le due parabatai è lo sguardo di Alec quando entrano in ufficio. La sua espressione stupita, basita, o come direbbe Isabelle da idiota, le lascia perplesse. Lui, Alec Lightwood, colui che non lascia trasparire emozioni, ha sul suo viso tante e più espressioni che lasciano molto da pensare. "J,..Je...Jess?"
"Oh per l'Angelo. Alessandro!!!" La ragazza gli va incontro a braccia aperte e con molta disinvoltura stampa un bacio sulle labbra di Alec. Le due parabatai si guardano confuse ed esterefatte.
"Voi.,voi vi conoscete?"
 "E molto bene anche da quello che vedo" sussurra all'orecchio di Clary una Isabelle alquanto divertita. Rosso in viso, Alec tenta di balbettare qualcosa, ma la Nephilim italiana lo precede.
"Ci siamo conosciuti anni fa quando è venuto in visita all'istituto di Roma. Oh Ale, non credevo di rivederti. Mi sei mancato così tanto." Le sue braccia stringono la vita dello shadowhunter, che ora sembra visibilmente a disagio.
"Alec ho bisogno di...oh scusate non sapevo fossi impegnato."
"Jace, lei è Jessica Bentivoglio, dell'istituto di Roma. Jess, lui è ...."
"Il famoso, Jace Herondale. Le voci su di te non ti rendono giustizia."
 "Oh beh... grazie." Visibilmente imbarazzato il biondo si passa una mano sulla nuca. È assurdo. Istintivamente la rossa tira una gomitata nel fianco a suo marito che prontamente rientra nei ranghi.
"Allora Jess, cosa ti porta oltre oceano?"
"Prefirei rimandare a stasera quando  saremo fuori a cena io e te. Ora, saresti così gentile da accompagnarmi in camera mia? Ho fatto un volo di dodici ore e il fuso orario comincia a farsi sentire." e, prendendo il moro sottobraccio lo trascina fuori dalla stanza. 
 Basiti, i tre si guardano basiti.

Quella sera, Alec, da bravo gentiluomo porta la nuova arrivata a cena al locale di Maia.
"Jess, come mai sei qui?"
 "A te posso dirlo...ho combinato un casino..." gli occhi azzurri di Alec la fissano...
"Ho guidato la mia squadra in quella che si è rivelata una missione suicida. Le informazioni a mia disposizione erano errate, e quando siamo entrati in quel covo siamo stati attaccati da decine di demoni devrak. per poco quattro della mia squadra non ci lasciavano la pelle.. Luciano non si è ancora ripreso del tutto. "
"Ehi..." il ragazzo le tira su il mento con due dita per far si che si guardino negli occhi.
" Non è stata colpa tua. La tua squadra sta bene, è viva e questo conta. Ti conosco abbastanza Jess, e so che non avresti mai messo in pericolo la vita di qualcuno."  

Di ritorno verso l'Istituto i due fanno tappa all'Hunter Moon per bere qualcosa ricordando i tempi di Roma. Alec non è mai stato un gran bevitore, ma negli ultimi anni accanto a Magnus, ha imparato ad apprezzare un buon Martini. 
E' molto tardi quando i due rientrano in Istituto, reggendosi a vicenda. Le loro risate risuonano nei corridoi silenziosi
"Shhhh, sveglierai i bambini, e allora Isabelle e Clary ti uccideranno"
"Ohhhh, shhhh" ridacchia la ragazza aprendo la porta della sua camera e trascinando con sé  Alec. Leggermente ubriaco e stanco, il ragazzo si lascia cadere sul letto. La nephilim si stende accanto a lui. Le loro fronti si toccano, i loro nasi si sfiorano, e in un attimo accade...Le loro labbra si incontrano, con le mani esplorano uno il corpo dell'altra. Con abile gesto porta la ragazza sotto di lui senza staccare le labbra da quelle di lei. Le loro lingue danzano insieme, le  t shirt volano sul pavimento.   La mano di Jessica gli sfiora il cavallo dei pantaloni facendolo sussultare. Il ragazzo si ritrae bruscamente. Jessica lo guarda tra l'allibito e il confuso.
"Non posso Jess, mi dispiace, non posso farlo. Perdonami."
"Ale..."
 "Scusami Jess, buonanotte." Si infila la t shirt ed esce in fretta dalla stanza. Calde lacrime rigano il volto della ragazza che, rannicchiata sul suo letto si chiede perchè. Alec è stato la sua prima volta, lo è stato per entrambi e mai niente è stato più dolce e romantico. Nulla di traumatizzante e doloroso come le raccontavano le sue amiche, anzi...quella  notte fu speciale per tutti e due.  Disteso sul letto in camera sua, Alec fissa il soffitto. Cosa gli è saltato in mente? Mai avrebbe immaginato di tradire Magnus, con una donna poi...Ma lei non è una donna qualsiasi, lei è Jessica...

Dalla fine l'inizio 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora