Daddy L.P (italian translation)

Nove

-Jasmine-

Dovevo seguirlo. Sapevo fosse mio padre, ma non avevo il coraggio di guardare dietro di me. Ero nei guai e una volta afferrato il mio braccio mi spinse contro un albero fuori dalla vista di tutti, spingendo i fianchi contro i miei.

''Sei in dei terribili guai piccola'' respirò, il suo alito caldo soffiò sulla pelle del mio collo. ''Non hai pensato che papà ti avrebbe trovata, ma oh l'ha fatto.'' Trascinò la sua mano verso l'orlo dei miei jeans.

Piagnucolai, i suoi fianchi spiensero nei miei. ''Non ci beccheranno?'' chiesi, non volevo stopparlo ma non volevo che ci scoprissero.

Lui sogghignò.''Beh non verremo scoperti se tu non farai nessun suono.''

Rimasi senza fiato quando improvvisamente la sua mano entrò nei miei jeans, sfregando attraverso le mutandine, duramente.

Papà si sporse più vicino al mio orecchio, facendomi lanciare un basso gemito, ''Non ho intenzione di farti venire. Questa è la tua punizione''.

''Fanculo'' sussurrai, appoggiando la testa all'albero a cui ero a mia volta appoggiata.

Lui riprese il ritmo, sfregando cerchi ancora più duri sul mio clitoride vestito, rendendomi più vicina all'orgasmo, poi improvvisamente si stoppò, rimuovendo la sua mani, sorridendo in modo compiaciuto verso di me.

''Non è giusto!''piagnucolai, piegando le braccia sul mio petto.

''Beh nulla è giusto, ma questo è quello che succede quando una piccola ragazza non sa come comportarsi. La prossima volta papino potrebbe punirti persino peggio'' quasi ringhiò, rendendo le mie ginocchia molli.

Volevo solo che mi prendesse proprio lui, proprio qui in questo momento, ma non poteva accadere. Sapevo non sarebbe successo.

Sbuffai. ''Ho diciassette anni, posso fare qualsiasi cosa io voglia,con chi voglio.''

''Beh pensa alla prossima volta che vorrai che ti tocchi'' disse, alzando un sopracciglio, sogghignando ancora una volta.

Lo spinsi, e camminai lontano da lui in direzione della tenda dove avrei dormito con papà.

'Questo fine settimana sarà divertente' pensai tra me e me, sorridendo diabolicamente.

Avevo un piano in mente e lo amavo.

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