Non dovevo innamorarmi di te

16.Non Muoverti

-Jin senta...
-mi dica Gerald?
-Non metta troppe cose in quella valigia... Il signor Kim ha provveduto per lei. Ha l'armadio pieno a casa.
-a casa?
Lo guardo stupito.
-si a casa. Quando arriverà capirà perché.
Seguo il consiglio di Gerald.
Arriviamo all'attico di Tae.
Arredato elegantemente, anche se lo trovo un po' freddo senza segni della sua personalità. I toni del grigio e del nero... Mi ricordano tanto la sua lugubre parete a scuola.
Resto scioccato da un quadro in bianco e nero... Un viso... È il mio.
Quanto male devo aver fatto a Tae per essersi portato dietro il mio ricordo per anni?
Tanto male... quanto male ha fatto a me capire di essere stato uno stupido di aver messo le mie paure davanti al suo amore.
-il sig. Kim cena alle 20.00, si cambi mi raccomando.
La camera dove mi ha portato Gerald ha un letto matrimoniale... Vado in panico e apro tutti gli armadi per vedere se ci sono i vestiti di Tae... Ma per fortuna ci sono solo i miei. Quindi lui non dorme qui, spero la mia deduzione sia giusta.

Lo attendo in soggiorno quando arriva si versa subito da bere.
Questa versione di Tae uomo è diversa più dura da quella del ragazzo che ho amato.
-sig. Kim la cena è servita.
Ci annuncia un cameriere spuntato dal nulla. La casa deve essere grande credo.
Quando siamo seduti a tavola tento di parlargli.
-Tae... Io...
-questa sera non ho voglia di fare conversazione.
Il tono è perentorio.
Questi sei mesi dovrò ubbidire.
La cena per quanto deliziosa fatico a deglutirla.
La tensione fra noi è tanta.
Prosegue così per un paio di giorni. Mi parla a stento.
Finché una notte sento aprirsi la porta della mia stanza e lo sento entrare nel mio letto.
Non dice nulla attira soltanto il mio corpo verso di sé, la mia schiena contro il suo petto.
Resto immobile ascoltando il suo respiro.
Finché fra i miei capelli sento la sua voce...
-non muoverti.
Mi addormento così fra le sue braccia, per poi ritrovarmi solo la mattina dopo.