Capitolo 5

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Hermione aveva aspettato che il Medimago uscisse per prendere la mano di Draco tra le sue e accarezzargli dolcemente il dorso.

-Mi dispiace per come hanno reagito i mie amici, soprattutto Ron- si scusò mortificata.

Il ragazzo si voltò verso di lei- Non ti devi dispiacere, non controlli le reazioni degli altri e non è certamente colpa tua se i tuoi amici sono un po'...irrequieti- disse lui con calma, senza la minima preoccupazione- Dammi quelle pozioni, gli occhi mi bruciano da morire- la pregò.

La ragazza ne prese una, l'aprì e gliela mise in mano- Tieni-

Il ragazzo la scollò immediatamente e le porse la mano per l'altra pozione.

-Non dovremmo aspettare un po' prima di farti bere un'altra pozione?- fece Hermione, leggermente preoccupata che quelle pozioni insieme potessero nuocergli.

-Hermione, sto soffrendo le pene dell'Inferno e tu mi chiedi di aspettare?- ribatté lui scocciato- Dammi quella pozione- ordinò.

-Calmati, non c'è bisogno di essere scontrosi, stavo solo dicendo che ti potrebbero far male- disse Hermione leggermente arrabbiata, porgendogli un'altra boccetta aperta.

-Non mi interessa cosa pensi! Capito?- fece irato lui, finendo fino all'ultima goccia la boccetta- Ora l'ultima- disse autoritario.

-Non mi trattare in questo modo, Malfoy! Non sono la tua serva, senza di me non potresti neanche mangiare, quindi trattami con un certo rispetto! Hai capito?- disse imbestialita Hermione, non sopportava di essere trattata in quel modo, sembra che Draco fosse tornato quello di prima, quando la insultava e la derideva, chiamandola Sporca Mezzosangue.

-Scusami- quella parola sussurrata riuscì immediatamente a placare Hermione, Draco le aveva appena chiesto scusa, ed era una scusa sincera, non detta tanto per farla smettere di urlare. Hermione sorrise piano, poi gli diede l'ultima boccetta aperta, ma Draco non la divorò subito, come le altre due precedenti.

-Scusami- ripeté, ma ora più forte e con più convinzione nella voce- È che...non riesco a sopportare questa situazione, non sopporto di essere diventato debole, incapace di fare niente da solo, o di reagire quando qualcuno mi attacca. Non voglio essere debole, Hermione. Voglio tornare come prima, voglio difendermi da solo, non essere difeso- le confessò.

Hermione guardò comprensiva il suo viso apprensivo e sofferente -Lo so che lo vuoi, Draco, ma devi cercare di conviverci, non puoi auto-commiserarti per sempre-

-Anche perché ci sei già tu a commiserarmi, vero?- disse ironico.

Hermione lo guardò storto- Io non provo pena per te- si difese.

-A no?- fece l'altro sarcastico.

-Certo che no!-

-Ne sei sicura?-

-Beh! Forse all'inizio sì- confessò Hermione, abbassando lo sguardo- Ma ora provo un sentimento diverso, non è pena, pietà, è qualcosa di più profondo, che non riesco a spiegarmi chiaramente-

-E cosa sarebbe?- chiese lui, ora serio.

-Non lo so. Una qualche forma di affetto, credo- rispose lei, arrossendo.

-Mi stai dicendo che mi vuoi bene, Granger?- fece lui incredulo, nessuno glielo aveva mai detto così genuinamente, sinceramente, Draco si stupì di esserne felice.

-Perché sei tornato a Granger?- chiese lei confusa e leggermente infastidita.

-Non lo so, forse per allontanarmi da un discorso che stava diventando troppo intimo, credo- spiegò Draco- Ma non hai risposto alla mia domanda- le ricordò bevendo subito dopo la pozione.

Occhi che non vedonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora