Capitolo 14

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Arale e Harry stavano assieme. Avevano dato la notizia il giorno dopo il loro bacio in Sala Comune e ora tutta la scuola non faceva altro che parlarne. Prima lo stupore per la coppia Draco Malfoy e Hermione Granger, eterni rivali fin dall'inizio della scuola, sette anni prima, e ora il salvatore del Mondo Magico, Harry Potter, e quella strana ragazza albina che vedeva nel futuro, Arale McDonald, il mondo stava davvero diventando strano.

Ginny Weasley non l'aveva presa tanto bene, ma nessuno più badava a lei e ai suoi scatti d'ira contro il povero Anthony Goldstein, che faceva di tutto per tenerla tranquilla e farle piacere, ma senza tanto successo.

Draco e Hermione erano nella stanza privata di Draco e stavano seduti sul letto. Hermione gli stava leggendo delle pagine del libro di Divinazione che Draco aveva come compito.

Lei sbuffò contrariata, dopo l'ennesima frase di sciocchezze.

-Cosa c'è?- le chiese lui, che aveva preso l'abitudine di giocherellare con una ciocca dei capelli di Hermione.

-Non ne posso più di leggere queste sciocchezze! Non sono vere!- scoppiò lei.

-Ma ad Arale che ha premonizioni sul futuro ci credi...- le fece notare lui con un sorriso divertito.

-Con Arale è diverso! Le sue premonizione non derivano da una palla di vetro o da una tazzina di tè, vengono da lei!- spiegò contrita.

-Giusto, anche io credo che la Divinazione sia una cavolata, ma la frequento perché gli altri corsi sono peggiori...- concordò Draco.

-Rune Antiche non è peggiore di Divinazione! È molto concreto, come corso, e serve!- lo contraddisse lei.

-Non ti scaldare...intendevo che negli altri corsi sono costretto a studiare seriamente e che invece, a Divinazione, posso sparare quattro cavolate alla Cooman e lei mi crede. Ecco- si chiarì lui semplicemente.

Hermione rise- Davvero crede a tutto quello che le dite?- chiese divertita.

-Sì, per esempio: ci ha fatto tenere un diario dei sogni che facevamo, ma io non mi sono mai dato la briga di scriverci su niente. Le dicevo solo che o non mi ricordavo niente o che non avevo sognato niente. E la cosa finiva lì...- le raccontò lui.

Lei rise di nuovo, ma poi tornò seria- Comunque ti dovresti impegnare!- lo ammonì- Anche se è una materia poco credibile, ti dovresti impegnare a fare i compiti e avere buoni voti!!-

-Eih! Siamo tornate le So-Tutto-Io di una volta, vedo?- fece sarcastico- Comunque ho Oltre Ogni Precisione a Divinazione e questo basta e avanza, direi- si vantò alzando il mento.

Hermione sorrise e gli diede un bacio sulla guancia, poi tornò a leggere il libro per Draco.

Draco si stropicciò gli occhi, che, dopo essere stati aperti per troppo tempo, cominciarono a bruciare.

La voce di Hermione si bloccò e la ragazza lo guardò preoccupata- Stai bene?- gli domandò.

-Si, mi bruciano solo gli occhi, come sempre quando li tengo troppo tempo aperti. Non ti preoccupare- le sorrise.

Lei chiuse il libro e lo abbracciò alla vita- Certo che mi preoccupo, Draco, non posso farne a meno- gli disse piano, affondando il viso nel suo maglione nero.

Lui la strinse a sé, non desiderando altro al mondo che poterla vedere in quel momento- Mi spiace, lo sai. Non voglio che tu soffra- rispose lui piano, le accarezzò i riccioli castani.

Lei alzò la testa dal suo petto e lo guardò negli occhi senza vita- Io...io ti amo, Draco- sussurrò lei.

Lui rimase in silenzio per qualche secondo, sorbendo il significato di quella frase. Hermione lo amava? Sul serio? Anche se era cieco?

Occhi che non vedonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora